Come abbiamo spiegato in un precedente articolo si vota la lista tracciando una croce sul simbolo (i candidati sono già stati scelti dai partiti e i loro nomi sono già stati scritti sulla scheda );Sulla scheda si possono tracciare al massimo due segni: si può esprimere un voto per un candidato all’uninominale segnando il rettangolo in alto contenente il nome e cognome, e un voto per una lista plurinominale tracciando un segno nel rettangolo contenente il contrassegno della lista prescelta e i nomi dei candidati.
Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante spazio contenente il contrassegno della lista (nonché i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale) il voto è valido.
La novità è proprio che c’è il collegio uninominale (per noi Collegio n. 8 – Cento (codice CU081-08): Comuni di Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Medolla, Camposanto, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Cavezzo, San Possidonio, Concordia, Novi, Cento, Mirabello, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico, Bondeno.) i cui comuni sono inseriti nel Collegio plurinominale n. 2 – Cento, Ferrara, Modena, Sassuolo (codice CP081-02).
1)Per l’uninominale alla Camera si presentano due volti noti del territorio che si contendono il seggio. Il senatore uscente del Partito Democratico Stefano Vaccari per il Partito Democratico e il deputato uscente Vittorio Ferraresi per il Movimento Cinque Stelle. Provengono, rispettivamente, da Nonantola e Finale Emilia. Liberi e Uguali presenta Lorenzo Campana da Nonantola, il centrodestra punta sul leghista Emanuele Cestari da Bondeno.
Altri partiti:
Caselli Benedetta per PRI-ALA,
Elena Govoni per Potere al Popolo,
Massimo Marchesi per il Popolo della Famiglia,
Luca d’Angelo per Sinistra Rivoluzionaria,
Bonato Martina per CasaPound,
Melissa Migliari per Italia agli Italiani
2) Per il plurinominale alla Camera
Partito democratico
Piero Fassino, Paola De Micheli, Enrico Rossi, Barbara Paron.
Più Europa con Emma Bonino
Simona Sapienza, Anna Zanetti, Nicolò Giubelli, Elisabetta Cameli.“
Insieme
Claudio Gorrieri, Graziella Giovannini, Andrea Artioli, Deanna Marescotti.“
Civica popolare con Lorenzin
Alberto Bova, Valentina Castadini, Framcesco Fersini, Angela Bertazzoni.
Forza Italia
Vittorio Sgarbi, Anna Maria Bonaccini, Piergiulio Giacobazzi, Paola Peruffo.
Lega Nord
Carlo Piastra, Maura Tomasi, Guglielmo Golinelli, Agnese Zaghi“
Fratelli d’Italia
Ylenja Lucaselli, Michele Barcaiuolo, Elisa Piffanelli, Cesare Gaiani.“
Noi con l’Italia- UDC
Maria Eugenia Roccella, Francesco Coppi, Antonella Diegoli,Emiliano Chiorboli
Movimento 5 Stelle
Vittorio Ferraresi, Stefania Ascari, Michele Dell’Orco, Nadia Piseddu.
Liberi e Uguali
Maria Cecilia Guerra, Giovanni Paglia, Alessandra Di Bartolomeo, Alberto Dolcetti.“
Potere al Popolo
Elio Tavilla, Stefania Soriani, Corrado Gallo, Vania Pederzoli
Partito Repubblicano
Massimiliano Ferri, Silvia Vallisneri, Giuseppe Tarsitano, Maria Rita Bussoli
Popolo della famiglia
Angelica Bosio, Flavio Morani, Emanuela Biagi, Alberto Pinamonti
Casa Pound
Martina Bonato, Piergiacomo Taddei, Katia Portaro, Stefano Ferrarini
Italia agli Italiani – Forza Nuova Fiamma Tricolore
Michela Botti, Ivano Ribezzo, Elena Continio, Luca Rossi
Sinistra Rivoluzionaria
Francesco Giliani, Samira Hajiji, Giuseppe Violante, Valeria Bartolotti.
AL SENATO
COLLEGI UNINOMINALI
Collegio n. 6 (codice SU081-06): comuni di Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Medolla, Camposanto, San Prospero, Cavezzo, San Possidonio, Concordia, Novi, Carpi, Soliera, Campogalliano, Reggio Emilia, Correggio, Rubiera, San Martino in Rio, Cavriago, Poggio Renatico, Terre del Reno, Vigarano Mainarda, Cento e Bondeno
Per il collegio 6, Reggio Nell’Emilia, il Partito democratico presenta Vanna Iori, il Movimento 5 Stelle Mantovani Maria Laura detta Lalla. Il centrodestra schiera Claudia Bellocchi; Liberi e Uguali, Cesare Galantini.
Altri partiti:
Potere al Popolo con Judith Pinnock,
Partito Repubblicano Ala con Sergio Leoni,
L’Italia agli Italiani con Matijasic Miriana,
Sinistra Rivoluzionaria con Davide Tognoni
Il Popolo della famiglia con Maria Onorvil,
CasaPound con Carlotta Reverberi,
Destre unite-Forconi con Paolo Cianalino,
Partito Comunista con Patrizia Costa
SENATO COLLEGIO PLURINOMINALE
Partito democratico
Valeria Fedeli, Matteo Richetti, Paola Boldrini, Marco Bergonzi
Più Europa con Emma Bonino
Elena Torri, Fabrizio Faimali, Emiliana Morgante, Raffaele Marino.
Insieme
Rita Cinti Luciani, Zeno Stanghellini, Maricarmen Chiesa, Francesco Chiaiese
Civica Popolare Lorenzin
Taliani Mario, Maria Elisabetta Tanari, Robertino Ugolotti, Mirella Ravaglia
Forza Italia
Paolo Romani, Anna Maria Bernini, Enrico Aimi, Paola Schianchi
Lega
Armando Siri, Lucia Borgonzoni, Stefano Corti, Cristina Girotti Zirotti
Fratelli d’Italia
Ignazio La Russa, Roberta Rigon, Giancarlo Tagliaferri, Bruinella Mainardi.
Noi con L’Italia- UDC
Nadia Bertelli, Romano Tribi, Stefania Violi, Anio Lanzi
Movimento 5 Stelle
Gabriele Lanzi, Maria Laura Mantovani, Claudio Brandoli, Luisa Catellani.
Liberi e Uguali
Gabriella Meo, Alessandro Ghisoni, Cinzia Cornia, Roberto Bernardini.
Potere al Popolo
Roberta Marcheselli, Emilio Rossi, Eliana Ferrari, Massimo Comunale.“
Partito Comunista
Patrizia Costa,Giulio Maria, Bonali, Maria Donatella Giuriola, Giacomo Pasqua.
Partito Repubblicano- ALA
Mariella Rebato, Luca Benassi , Luisa Babini, Claudio Zoboli
Popolo della famiglia
Isabella Spanò, Mauro Turrini, Maria Onorvil, Mario Lucio Alcide Sturaro.
Casa Pound
Massimo Penso, Floriana Caporali, Giuseppe Malerba.
Italia agli Italiani – Forza Nuova Fiamma Tricolore
Nadia Giovannelli, Emanuele Solari, Elisabetta Milani, Riccardo Balboni.
Sinistra Rivoluzionaria
Simona Bolelli, Riccardo Di Giuli, Sabrina Anceschi, Fedinando Demarco.
Destre Unite-Forconi
Cristina Cassarin, Pimazzoni Flavio,Adriana Mantoan
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Con il Decreto legge 333 dell’11/07/1992 sulle “Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica”, Amato, capo di governo da dodici giorni, trasforma l’IRI, l’ENI, l’INA e l’ENEL in società per azioni. Il decreto trascina nella privatizzazione le ‘Banche di interesse nazionale’ e dunque anche la Banca d’Italia. A quell’epoca, una menzognera campagna di stampa presentava l’IRI, lo scrigno che conteneva i tesori italiani, come un carrozzone che dava solo perdite e che dunque ai proprietari, cioè allo Stato e al popolo, conveniva disfarsene. Fino allora, invece, gli utili enormi delle imprese IRI avevano consentito allo Stato, assieme a tasse e altre entrate, di finanziare anche sanità, istruzione, cultura, previdenza: in breve, la spesa pubblica e sociale che dava benefici enormi al paese e che oggi le grancasse risonanti il pensiero unico liberista associano allo “spreco”. L’IRI venne smembrato e svenduto, piazzando i vari pezzi a qualunque costo e, in alcuni casi, praticamente regalato.
Il 30 giugno del 1993 Ciampi, capo del governo, nomina Draghi, membro del Comitato esecutivo di Goldman Sachs, a presiedere un Comitato di consulenza per le privatizzazioni. Nel ‘97 Prodi privatizza la telefonia, strumento di controllo sociale nelle mani di interessi privati. Nel ‘99 D’Alema consegna i trasporti e l’energia petrolifera ed elettrica alla gestione di società per azioni. In definitiva, tra il ‘92 e il ‘99, i governi iperliberisti sottraggono le risorse strategiche dalle finalità pubbliche e le ricollocano in un quadro di gestione aziendalistica, i cui ricavi sono da massimizzare e i cui destinatari sono i clienti paganti, non i cittadini con il diritto al servizio (1)
Subito dopo siamo entrati nell’Euro, abbiamo inserito il pareggio di bilancio nella costituzione, abbiamo accettato il fiscal compact, riformato radicalmente lavoro, scuola, pensioni nel senso desiderato da Europa e Nato (come documentato in questi 15 anni anche su questo blog).
Qualcuno dei partiti che si presentano a questa tornata elettorale percepisce la gravità della situazione e la ritiene possibile di emendamento?
Ovviamente chi ci ha governato finora pensa di avere fatto il nostro bene e l’unico tenuto fuori, pur avendo avuto la maggioranza dei voti nel 2013, è il M5S.
Se il loro programma vi convince, votatelo. (2)