Siamo alla grande scollatura fra politica e società? Siamo al capolavoro assoluto delle élites e del loro piano, quello che abbiano visto prodromicamente in atto dal 2011 in poi, fra governi tecnici e non eletti? Se sì, quanta colpa abbiamo noi e quanta i cosiddetti partiti di opposizione, di qualunque colore? Vi lascio con le parole di Ernst Junger tratte da il “Trattato del ribelle” e dedicate proprio al processo elettorale nell’età del Leviatano e della paura come costante, dove si pone l’interrogativo ontologico fra scheda elettorale e mero questionario: “L’essere umano è ridotto al punto che da lui si pretendono le pezze d’appoggio destinate a mandarlo in rovina. E oggi bastano delle inezie a decidere la sua rovina”. Rifletteteci.
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Facciamola breve, ecco la conclusione politica: “I popoli d’Europa sono i grandi perdenti della globalizzazione” .
La Cina ne ha tratto vantaggi immensi, l’Asia è cresciuta tanto da rivaleggiare con gli Usa. Gli stessi Stati Uniti, se non dilapidassero centinaia di miliardi per le guerre per Israele, possono considerarsi vincenti in quanto mantengono le centrali di potere finanziarie, quelle delle invenzioni e quelle ideologiche (la”narrativa” mondiale la impongono loro).
Noi, popoli d’Europa, siamo diventati più poveri e meno civili, la nostra economia soltanto non cresce, l’euro è incagliato, la UE è diventata”prigione dei popoli”, la prossima rivoluzione tecnologica ci vedrà dipendenti da Corea e Cina ed Usa.
Lorsignori dovrebbero essere appesi in una piazzale Loreto europea. Invece che fanno? Cercano una “nuova narrativa” da raccontarci – per non cambiare programma. Cambiano le parole e non i fatti.
http://www.maurizioblondet.it/la-ue-cambia-narrativa-invece-cambiare-programma/
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