La Svezia è il paese “più avanzato” in Europa: la dissidenza dal “Pensiero Unico” in Svezia non è ammessa e presto questa intolleranza verso chi dissente dai concetti base del mondialismo e della società multiculturale, sarà istituzionalizzata con la proposta della Commissione Europea di istituire un reato europeo, valido in ogni stato, per chiunque osi denigrare altri gruppi etnici, una versione peggiorativa della legge Mancino già presente anche in Italia, la legge che attualmente punisce “….. l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”. Si tratterà di punire anche chi voglia pubblicare statistiche che possano dimostrare l’inclinazione a delinquere di determinati gruppi etnici (ad es. i Rom, i Sinti), ovvero la tendenza a sottomettere ed esercitare violenza sulle donne (ad esempio gli islamici sunniti), ecc.. La repressione è in arrivo per i reati d’opinione, nell’Unione Europea, come era largamente previsto, si preannuncia prossima e colpirà in forma risolutiva coloro che dissentiranno dal “Pensiero Unico”. Si sta avverando la profezia del vecchio dissidente russo, Vladimir Bukovsky, il quale aveva detto: “…..L’Unione Europea, questo nuovo mostro è straordinariamente simile a quello che abbiamo appena seppellito (l’URSS) «Chi governava l’Urss? Quindici persone, non elette, che si sceglievano fra di loro. Chi governa l’UE? Venti persone non elette che si scelgono fra di loro». » «L’Urss aveva i gulag. L’UE», aggiungeva Bukovsky, «non ha dei gulag che si vedono, non c’è una persecuzione tangibile. Ma nonostante l’ideologia della sinistra (mondialista) di oggi sia “soft”, l’effetto è lo stesso: ci sono i gulag intellettuali. Gli oppositori sono completamente isolati e marchiati come degli intoccabili sociali. Sono messi a tacere, gli si impedisce di pubblicare, di fare carriera universitaria ecc. Questo è il loro modo di trattare con i dissidenti».
http://www.controinformazione.info/il-fallimento-del-multiculturalismo-e-lesempio-della-svezia/
Un passante li ha individuati, i Carabinieri li hanno arrestati e portati in carcere, un giudice li ha rimandati a casa in attesa del processo. E c’è chi giura di averli riconosciuti in due che se la ridevano in quel di Scortichino.
È quanto accaduto alla coppia di malfattori – un 29enne marocchino di stanza a Bondeno e un 44enne di Bastiglia- che erano stati bloccati dai Carabinieri mentre stavano per rubare materiali per più di mille euro da un’azienda agricola di via Quattrine, a Finale Emilia.
Tutto era nato da una segnalazione di un passante che non ha avuto paura di raccontare ciò che vedeva. I Carabinieri hanno portato avanti un’operazione ineccepibile, infatti quando il caso è arrivato in Tribunale l’arresto è stato convalidato, ma la legge parla chiaro. Non c’erano i presupposti per tenere i due in carcere. Per loro è stato predisposto l’obbligo di dimora, in attesa del processo.
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