Se all’inizio poteva esserci qualche dubbio o resistenza, con le elezioni francesi l’élite ha dimostrato di poter fare meglio di Caligola (di cui si narra facesse senatore il proprio cavallo).
Ovviamente i media hanno plaudito all’evento e hanno voltato pagina (come al solito); noi invece vogliamo rimanerci su e vi proponiamo la rilettura dell’ articolo citato in calce e dei relativi commenti (che ripubblicheremo nei prossimi giorni).
In sunto il concetto di fondo è espresso dal cardinal Bergoglio (non ancora papa) che dice:
Se dunque il cittadino è qualcuno che è convocato e obbligato a contribuire al bene comune, per ciò stesso fa politica, che, secondo il magistero pontificio, è una forma alta della carità.
Quindi il cittadino è chi è obbligato a perseguire il bene comune, ma l’allora cardinal Bergoglio dice di più:
Non basta l’appartenenza alla società per essere pienamente cittadino, la persona sociale acquisisce la sua piena identità di cittadino nell’appartenenza ad un popolo. Non c’è identità senza appartenenza.
https://bondenocom.wordpress.com/2016/03/09/moriremo-europei/
Ad un osservatore fornito di spirito critico le recenti elezioni presidenziali francesi potrebbero offrire una buona occasione per riflettere su un paradosso clamoroso: il candidato uscito vincitore dalla competizione elettorale si è presentato ed è stato accolto come un indiscusso campione dell’europeismo”, nonostante fosse palesemente sostenuto dai poteri della finanza mondialista e dai circoli atlantisti e nonostante la sua ideologia e i suoi progetti siano eminentemente occidentalisti.
Questo paradosso non riguarda soltanto Emmanuel Macron ed i suoi elettori francesi, ma tutto quanto lo schieramento politico che in Europa si definisce “europeista” e si riconosce nelle attuali istituzioni della cosiddetta Unione Europea. Esso consiste nel fatto che tali istituzioni e l’ideologia corrispondente svolgono un ruolo in ultima analisi funzionale ad una strategia qualificabile come extraeuropea ed antieuropea, in quanto contribuiscono in maniera decisiva ad incorporare l’Europa nell’Occidente, vale a dire nell’area geopolitica egemonizzata dagli Stati Uniti d’America.
https://www.eurasia-rivista.com/quo-vadis-europa/
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