È desolante il plauso corale che si è levato dall’Europa a sostegno dell’azione punitiva scatenata contro una nazione sovrana, la Siria, da parte di un’altra nazione, gli USA.
Sono ormai trent’anni che il vezzo americano dell’essere portatori di un “destino manifesto” giustifica politiche che di fatto hanno pregiudicato il ruolo delle Organizzazioni internazionali e precluso la fruibilità del Diritto internazionale.
La discutibile base etica su cui sembra fondarsi l’appoggio occidentale all’ultima iniziativa USA sta nel ragionamento per cui se lo hanno fatto, vorrà dire che hanno le prove che a commettere i crimine è stato l’odiato Assad. Come se in passato non avessimo già avuto ampia esperienza di prove farlocche, non frutto di errore nella ricerca della verità ma conseguenza della volontà di prevaricazione.
E comunque, anche ammettendone l’attendibilità, la vera domanda rimane: stabilire le responsabilità e quali e quante sanzioni comminare non dovrebbe spettare a un consesso internazionale (che so io, l’ONU?) piuttosto che alla superpotenza americana?
In Italia il governo, nelle parole del Primo ministro, con supremo sprezzo del ridicolo prima ancora che del diritto, trasforma l’aggressione a uno stato sovrano in un atto di giustizia: “L’azione ordinata dal Presidente Trump questa notte è una risposta motivata da un crimine di guerra. Crimine di guerra di cui è responsabile Bashr al Assad“. Lo scialbo Gentiloni si adegua alla narrazione americana trascurando un particolare non insignificante: l’ondivago Potus non ha fornito uno straccio di prova a suffragio delle accuse. Gentiloni certifica così – ce ne fosse stato ancora bisogno – il livello di qualità di un esecutivo che in altri tempi avremmo definito a vocazione balneare.
Un’occhiata ai fatti consiglierebbe maggiore cautela. Ma in epoca di post-verità (che poi altro non è che la manipolazione cognitiva per la costruzione del consenso pubblico necessario all’esecuzione dei lavori sporchi della politica) ciò che prevale non sono i fatti ma i fattoidi.
I fatti, come qualcuno ha già osservato, possiedono una loro arcigna durezza; i fattoidi invece godono di proprietà più evasive, e in quanto tali sfuggono alla persistenza della memoria, che già di per sé è altamente selettiva.
La manipolazione cognitiva induce a indignazioni programmate: 100 vittime civili a Idlib, modalità Indignazione-On; 200 vittime civili a Mosul, modalità Indignazione-Off. Migliaia di bambini uccisi dai bombardamenti o a seguito dell’embargo, in Yemen: nessuna modalità in quanto non pervenuto.
Così oggi – come nel 2003 – l’adesione unanime alle pretese buone ragioni umanitarie, sostenute da fantomatiche prove inconfutabili, è un meccanismo acquisito, un riflesso pavloviano che cinque lustri di guerre in Medio Oriente, con milioni di morti e milioni di sfollati, non sono serviti a superare.
Mauro Poggi
estratto da https://mauropoggi.wordpress.com/2017/04/08/assad-trump-e-gli-applausi-corali/
https://mauropoggi.wordpress.com/2017/04/10/una-lezione-boliviana-sulla-crisi-in-siria/
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Un attacco della coalizione diretta dagli USA, sulla zona di Deir El Zor nell’est della Siria, ha causato l’esplosione di un deposito di armi chimiche detenuto dai terroristi che ha causato centinaia di morti “Nella giornata di Mercoledì, alle 17,30/17,50 ora locale, la coalizione internazionale a guida USA ha centrato un obiettivo del Daesh (ISIS) nella piana di Hatla, ad est di Deir E-Zor, est Siria”, come ha informato oggi il Comandoi Generale dell’Esercito e le Forze Armate in un loro comunicato. L’attacco, come spiega la fonte militare, ha provocato in un primo momento del fumo bianco che più tardi è diventato giallo, fatto che dimostra che il bombardamento della coalizione ha centrato un deposito che contiene “una grande quantità di sostanze tossiche” che erano in possesso del gruppo jhadista. Il bombardamento degli aerei della coalizione anti-ISIS hanno provocato distruzione ed esplosioni nella sede dei terroristi. Inoltre si informa che “un grn numero di civili sono morti in conseguenza della inalazione di sostanze tossiche”, hanno aggiunto le fonti. L’incidente fornisce la conferma che, senza alcun dubbio, “i gruppi terroristi, in particolare il Daesh ed il Fronte Al-Nusra (autodenominato Fronte Fath Al-Sham), già erano in possesso di armi chimiche e hanno la capacità di trasportare, immagazzinare ed utilizzare tali agenti chimici con l’aiuto di alcuni paesi regionali che forniscono loro tale materiale.
http://www.controinformazione.info/deposito-di-armi-chimiche-dellisis-colpito-da-bombardamento-della-coalizione-usa-esplode-causando-centinaia-di-vittime/
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