Almanacco

Affinché le tenebre prevalgano è sufficiente che tutti chiudano gli occhi.

Abbiamo aggiornato gli editoriali di bondeno.com con quelli del 2015: li trovate al link seguente in PDF, stampabili e scaricabili.

https://www.scribd.com/doc/67999785/editoriali

Ne estraiamo un pensiero di stagione:

Che non possiamo continuare ad andare a Cento per una semplice medicazione lo dice anche l’ex-sindaco Davide Verri:
http://albo-pretorio-bondeno.blogspot.com/2012/10/ospedale-borselli-le-perplessita-di.html
Peccato che i cittadini preferiscano continuare il loro assordante silenzio, forse perché hanno la bocca piena, sempre troppo occupati a mangiare.

Tags: ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

3 Responses to “Almanacco”

  1. Allora anche in Europa non ci sarà posto per chi dissente e le misure estreme, che le Autorità prenderanno per il “nostro bene” ,saranno applicate a chi dissente o a chi giustifica i terroristi, a chi critica l’immigrazione, il multiculturalismo, le coppie gay, a chi contesta l’unica religione ammessa ed i concetti base del Pensiero Unico. Prepariamoci per il mondo che verrà, quelli delle librerie che bruciano sono i primi bagliori del prossimo futuro che ci predispone l’Unione Europea.
    http://www.controinformazione.info/quando-i-padroni-del-pensiero-unico-danno-ordine-di-bruciare-le-librerie/

    #1426
  2. La locomotiva e il binario morto by araba fenice

    La pubblicazione (che trovate al link sopra, scaricabile e stampabile gratuitamente) comprende gli articoli più letti di bondeno,com; a questi si è aggiunto di recente l’articolo riguardante la vicenda del pastificio (nell’area ex-zuccherificio) con 421 letture.

    https://www.dropbox.com/s/zxb5u4l0oqarvjh/memorabilia2015.pdf?dl=0

    Qui potete scaricare l’e-book di Memorabilia : selezione di vecchi articoli di bondeno.com, ancora attuali

    #1427
  3. “la crisi dell’individuo osservata da Theodor Adorno già nello scorso secolo, non solo non si è risolta positivamente, ma è sfociata nell’individualizzazione riduttiva e dissolutiva del neocapitalismo, che ha fatto tabula rasa dei residui comunitaristici e delle solidarietà reciproche. Ciò si vede con chiarezza in Italia, dove una maggioranza “silenziosa”, rimbecillita se non zombificata, non è più capace di difendere se stessa e il proprio futuro” (1)

    Quindi anche a Bondeno, dove con questo giornale non siamo riusciti a coinvolgere nessuno, non resta che prenderne atto e sospendere le pubblicazioni.
    Tanti auguri!

    1) http://www.controinformazione.info/finita-lindignazione-non-resta-che-limpotenza/

La nuova coscienza

Sì basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare criticare affermare fare il tifo, e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l’uomo più mediocre, diventa geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. Rendersi conto che l’unico obiettivo non può essere il miglioramento delle nostre condizioni economiche, perché la vera posta in gioco, è la nostra vita. Basterebbe smettere di sentirsi vittime del denaro, del destino del lavoro, e persino della politica, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza della stupidità degli uomini. Basterebbe rifiutare, rifiutare la libertà di calpestare gli altri, ma anche la finta uguaglianza. Smascherare le nostre presunte sicurezze. Smascherare la nostra falsa coscienza sociale. Subito. Qui e ora.

Tags:

6 Responses to “La nuova coscienza”

  1. http://www.giorgiogaber.it/discografia-album/una-nuova-coscienza-canzone-prosa-testo
    E i timori anche giusti
    son pretesti per non affrontare
    la mancanza di una vera coscienza
    che è la sola ragione
    della fine di qualsiasi civiltà.

    #1423
  2. Il carattere selvaggio del liberismo non sta dunque tanto e solo nel grado di sfruttamento dell’uomo e della natura che esso promuove, ma soprattutto nella sua vocazione a promuovere una nuova cultura che scinda definitivamente i legami che l’uomo ha sempre sentito di avere con la società e con la natura, il tessuto umano e naturale della vita sociale, per produrre infine l’individuo che persegue univocamente il fine di affermare i suoi interessi: “separare il lavoro dalle altre attività della vita ed assoggettarlo alle leggi di mercato significa annullare tutte le forme organiche di esistenza e sostituirle con un tipo diverso di organizzazione, atomistico e individualistico”.
    http://www.appelloalpopolo.it/?p=15137

    #1424
  3. Non abbiamo di fronte un mondo nuovo, ma quello vecchio che si degrada velocemente e accentua tutte le sue perversioni, con la ricchezza che si concentra in sempre meno mani, con una grave crisi sociali e ambientale a cui il sistema non offre alcuna soluzione.
    Robert Charvin
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2016/01/14/benvenuti-nel-capitalismo-delloppressione-e-nel-confusionismo/

    #1425
  4. Recita infatti wikipedia, incontrastato arbitro della nostra confusione e ignoranza: La London Stock Exchange Group è la holding nata il 23 giugno del 2007 dalla fusione tra Borsa Italiana e la sua equivalente inglese la London Stock Exchange. Con 3.600 società quotate è la prima in Europa per volumi di scambio effettuati nei mercati regolamentati sui suoi circuiti. La fusione è avvenuta per acquisizione (per ogni azione di Borsa Italiana la London Stock Exchange ha dato agli azionisti italiani 5 azioni proprie) finalizzata alla creazione di un conglomerato finanziario capace di attirare i capitali asiatici e mediorientali verso il mercato europeo.

    Quindi, noi non siamo in grado legalmente, realmente, finanziariamente e tecnicamente di poter salvaguardare nessun titolo quotato in borsa se prima gli inglesi non ci concedono la grazia di digitare sulla tastiera un ok. Altrimenti non accade nulla. La vera sede, infatti, è a Londra. I sistemi informatici di controllo e supporto sono a Londra. Le grosse operazioni possono essere realizzate soltanto se Londra dice che va bene. E una cosa è chiara e certa anche a un bambino: in momenti di perigliosa crisi e tempesta, se gli inglesi devono scegliere se salvaguardare l’identità e sopravvivenza degli interessi del rampante Leone britannico oppure rinunciare a qualche loro privilegio per salvaguardare gli interessi di una colonia decotta, corrotta, finanziariamente impresentabile, che loro sognano anche la notte di possedere finalmente per intero come loro fiore all’occhiello, è chiaro ciò che decideranno.
    http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.com/2016/01/il-caos-totale-comincia-tingersi-di.html

    #1429
  5. La verità è che la propaganda del cosiddetto ordoliberismo è così rozza, perché permettiamo ai suoi “operatori” di essere grossolani, incompetenti, improvvisati, ignoranti quanto i loro datori di lavoro, persuasi che ci beviamo qualsiasi messaggio, qualsiasi slogan, qualsiasi promessa, qualsiasi illusione, purché ci garantisca di salvarci in questa nicchia di mediocrità, preferendo il brutto noto a un “meglio” sconosciuto che ci costringerebbe ad agire, a esercitare critica, a assumerci responsabilità, quelle bellissime dell’indipendenza e della libertà.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2016/02/02/spot-e-moschetto-renziano-perfetto/

    #1430
  6. L’importante è che la protesta rimanga nell’ambito del consentito, senza travalicare e senza mettere in dubbio le Istituzioni ed i fondamenti che regolano il Sistema. La UE, la Commissione Europea, la NATO, il Vaticano, l’ONU, il FMI, la nuova morale, la Shoah come dogma, i trattati internazionali, ecc.. Niente di meglio quindi che sia lo stesso sistema ad organizzare la protesta istituzionalizzandola in strutture di partiti e movimenti che sono opportunamente pilotati o infiltrati in modo che non possano creare fratture e recare danni sostanziali: il caso Grecia è stato esemplare ma anche l’ Italia è sulla stessa linea e non si discostano la Spagna ed il Portogallo.
    http://www.controinformazione.info/il-multiculturalismo-come-ripudio-delle-identita-culturali-dei-popoli-a-favore-della-loro-sostituzione/

Per i vostri figli

So bene che, ogni volta che qui si affronta un tema economico, non ha lettori; però, visto che da gennaio il crack delle banche lo dovremo pagare noi (bail-in), sarebbe meglio che cominciaste ad occuparvene.

«Essenzialmente, bisogna creare in qualche modo denaro libero da debito, e libero da interessi, da iniettare direttamente nelle tasche dei consumatori, in modo da permettere loro di pagare gli interessi sul debito contratto. Questo è il rimedio “alla Keynes”, che non intacca la creazione di denaro bancario per indebitamento, ma anzi lo rimette in piedi. Persino l’ultra-liberista Milton Friedman suggerì di lanciare dollari dall’elicottero, anzi fu lui l’inventore dell’idea della Helicopter Money.

….

Tutti i metodi però coinvolgono quel che il Nobel francese Maurice Allais formulava così: “Restituire allo Stato, e allo Stato soltanto, il potere di creare moneta”. Moneta senza interessi con cui rimettere in moto l’economia pagando salari. E’ quel che un altro grande economista per nulla statalista, Irving Fisher (il rivale di Keynes) propose con il nome di 100% Money: ossia le banche abbiano una riserva obbligatoria del 100 per cento, non del 5 o 2 per cento come oggi. In altre parole, possano prestare solo l’ammontare dei depositi che hanno in cassa e non di più.

Naturalmente, l’orripilata reazione dei teorici del capitalismo è prevedibile: “Volete restituire ai governi, ossia ai politici, il potere di creare moneta?! Ma avete presente come sono corrotti? Proprio per sottrarre alla corruzione politica abbiamo separato il Tesoro dalla Banca centrale, lasciando che siano le banche   private a prestare, creando denaro sul mercato del debito!”.   La risposta dovrebbe essere semplice, se siete in buona fede: “Perché, i banchieri si sono mostrati meno corrotti? Hanno abusato meno del potere di creare moneta? Ne hanno abusato di più, ancor più irresponsabilmente, provocando crack, bolle, una mostruosa nuvola di derivati, sprechi, soldi agli amici e niente ai nemici. Prestiti andati a male, ossia investimenti da incapaci o da delinquenti; che si son fatti pagare dai contribuenti (bail-out), col ricatto che le banche non possono fallire, altrimenti si trascinano via i vostri risparmi. Difficilmente dei politici avrebbero potuto fare peggiori disastri”.

E’ un rischio inerente al potere di creare moneta. Motivo per cui occorre controllare da vicino chi lo ha. I politici li controlliamo meglio del “sistema bancario globale”, o no?

Cosa fare? Come in tutti i tempi di crisi, sorgono dal basso delle idee non convenzionali.

Gli svizzeri decideranno per referendum se   togliere alle banche il potere di creare denaro indebitando: sono state raccolte le firme per il referendum, ai cittadini la parola.

http://www.zerohedge.com/news/2015-12-24/switzerland-vote-ending-fractional-reserve-banking

Il governo dell’Islanda ha preso in considerazione la stessa proposta: ritirare, per legge, il diritto alle banche private di creare moneta, per mettere fine al ciclo di boom e crack ineluttabile quando la moneta diventa una merce .

http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11507810/Iceland-looks-at-ending-boom-and-bust-with-radical-money-plan.html

Aggravata dalle sanzioni globaliste e dal calo del greggio (manipolato dai suoi nemici) la Russia di Putin ha sul tavolo le proposte del suo consigliere Sergey Glaziev: prestiti mirati a industrie e imprese capaci di produrre beni di sostituzione a quelli importati, a tassi d’interesse bassi (1-4%), finanziati dalla banca centrale con la creazione di moneta.

http://sputniknews.com/business/20150915/1026993814/russia-economics-reform.html

Più importante   se non foss’altro, perché viene da Londra, la capitale del dogma –   la proposta del candidato laburista Jeremy Corbyn, “quantitative easing per il popolo”. La Banca centrale, invece di creare moneta dal nulla per le banche, dovrebbe crearla per darla ad autorità locali, casse create per specifici propositi,   trust sanitari, insomma banche popolari vere che nascono apposta per finanziare investimenti, infrastrutture e risanamenti che i “mercati finanziari” mancano completamente di considerare, e per dare salari per lavori utili che adesso mancano.

E’ un ordine di idee accettato persino da Bernanke e da Friedman, almeno nella situazione d’emergenza è che è la deflazione pienamente consolidata. Allora da dove vengono gli ostacoli? Dalle normative UE dettate dai tedeschi e da tutti noi accettate.

“La proposta di Corbyn – ha scritto il Telegraph – si scontra con l’art.123 del Trattato di Lisbona, che proibisce alle banche centrali di finanziare la spesa pubblica”. Se il Labour di Corbyn andasse al governo, dovrebbe lottare per tre anni di lotta legale con la Corte di Giustizia Europea”.

Sui media inglesi, Corbyn è demonizzato e mostrificato più ancora d Putin. Buon segno. Vuol dire che fa paura ai padroni del sistema. Se avrà successo, ci toccherà ancora una volta ringraziare gli inglesi di averci “liberato” dai tedeschi?»

Fonte: L’articolo Per i nostri figli, dobbiamo uscirne è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.

Tags: , , ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

10 Responses to “Per i vostri figli”

  1. Bisogna studiare, bisogna indagare, bisogna fare domande, bisogna spegnere il televisore, bisogna smetterla di vedere più di una partita di calcio a settimana, bisogna smetterla di frequentare bar che vendono solo birre artigianali, bisogna smetterla di andare in palestra e anche soltanto di desiderare di andare in palestra (dopo il lavoro lo sfruttato va a fare l’orto e dopo ancora si reca al chioschetto a prendere la 0,66 a tre euro senza servizio al tavolo – lo sfruttato è idiota se paga il servizio), bisogna crescere, bisogna organizzarsi, bisogna militare, bisogna volere, bisogna maturare, bisogna essere disposti a costituire con altri un blocco sociale, bisogna agire un po’ per sé nell’immediato e un po’ per il sistema e dunque per i figli. Solo chi adempie questi doveri, solo chi assolve questi oneri, forse, potrà un giorno migliorare la propria condizione e quella dei suoi figli.
    http://www.appelloalpopolo.it/?p=14999

    #1411
  2. Mentre il nuovo governo polacco di Beata Szydlo si accinge a deliberare il reddito di cittadinanza per tutte le famiglie che hanno più di un figlio e mette in cantiere la rinazionalizzazione del settore bancario, i rappresentanti dei partiti di centrosinistra sconfitti nelle elezioni di ottobre scendono in piazza ad urlare la loro rabbia contro il partito di maggioranza “Diritto e Giustizia” di Jaroslaw Kaczynski, “colpevole” di voler riformare a tempo di record la Polonia.
    http://www.controinformazione.info/polonia-governo-nazionalizza-banche-e-da-bonus-alle-famiglie-sinistra-euroserva-e-banchieri-insorgono/

    #1412
  3. Dobbiamo rivolgerci alla troika per evitare il contagio che ci sarà, però non possiamo salvare le banche per evitare il contagio (come hanno fatto i tedeschi) perché forse non ci sarà.(!)

    Significa una cosa molto semplice: io i soldi te li do se fai quello che dico io. Significa, cioè, che i risparmiatori vengono prima espropriati dei soldi, e poi della loro sovranità, cioè dei loro diritti politici (come la Grecia ha dimostrato). Tutto questo, si badi bene, per prendere misure che hanno fallito ovunque (se della Grecia non si parla un perché c’è, ed è che i problemi sono tutt’altro che risolti), misure la cui logica economica è ormai sconfessata perfino dai cialtroni che nella mia professione l’avevano rivendicata come l’unica possibile, misure che sono giustificate unicamente da una logica di carattere predatorio.
    http://goofynomics.blogspot.it/2015/12/ci-siamo-feld-sullesproprio-con.html

    #1413
  4. Il povero, come spiegato anche da Max Weber nella sua magistrale ed eterna opera prima, nel mondo protestante è colpevole intrinsecamente perché privo della grazia di Dio. La povertà, elemento fondante del cattolicesimo in epoca medioevale come viatico verso le sfere celesti nella vita ultraterrena, è per il protestante sintomo di un peccato da espiare. Allo stesso modo si inverte il primato assegnato dal cattolicesimo alla vita contemplativa che, in ambito protestante, è sottoposta invece alla vita attiva, vera testimonianza della grazia celeste.
    http://www.appelloalpopolo.it/?p=14965

    #1414
  5. “La Svizzera terrà un referendum per decidere se vietare alle banche commerciali di creare denaro. Il governo federale svizzero ha confermato giovedi [24 dicembre u.s. – ndr] che sarà svolto un plebiscito, dopo che più di 110.000 persone hanno firmato una petizione che chiede di dare competenza esclusiva per creare denaro nel sistema finanziario alla banca centrale. La campagna – guidata dal movimento Moneta Sovrana Svizzera e conosciuta come l’iniziativa Vollgeld – è destinata a limitare la speculazione finanziaria richiedendo alle banche private di detenere riserve pari al 100% dei loro depositi”.
    http://www.controinformazione.info/svizzera-pronta-per-una-rivoluzione/

    #1415
  6. La condotta criminale dei direttori del FMI non è una anomalia o un ostacolo per la loro selezione. Al contrario. essi furono selezionati perchè riflettevano i valori, gli interessi ed il comportamento della elite finanziaria mondiale: truffe, evasioni delle imposte, corruzione e trasfrimento massiccio di ricchezza pubblica su conti privati sono la norma per l’establishment finanziario. Queste qualità si adattano perfettamente alle necessità dei banchieri che hanno fiducia nell’accordo con i loro omologhi nel FMI. L’elite finanziaria internazionale ha necessità che i dirigenti del FMI non abbiano scrupoli nell’utilizzare un doppio standard e nell’infrangere le procedure standard. Ad esempio, l’attuale direttrice esecutiva, Christine Lagarde, ha prestato 30 miliardi al regime fantoccio in Ucraina, nonostante che la stampa finanziaria specializzata avesse descrittto con grandi dettagli come gli oligarchi corrotti abbiano rubato migliaia di milioni con la complicità della classe politica (Financial Times, 12/21/14, pag.7). La stessa Lagarde cambia le regole sul pagamento dei debiti che permette all’Ucraina di realizzare il suo pagamento dei suoi debiti sovrani alla Russia. La stessa Lagarde insiste che il governo greco di centro destra possa ridurre ancora di più le pensioni in Grecia al di sotto del livello di povertà (Financial Times, 12/21/15, pag. 1). Sembra evidente che il taglio selvaggio del livello di vita, che decretano i dirigenti del FMI da tutte le parti, non è estraneo alla loro storia personale criminale. Stupratori, truffatori, militaristi, sono soltanto le persone adeguate per dirigere una istituzione, visto che questa fa impoverire il 99% delle popolazioni ed fa arricchire l’1% dei super-ricchi. Fonte: Global Research Traduzione: Manuel de Silva
    http://www.controinformazione.info/il-lavoro-sporco-del-fondo-monmetario-internazionale/

    #1416
  7. Chissà se anche l’Europa
    che sembra così seria
    è fatta per contare, per farci comandare
    o metterci in miseria.
    https://youtu.be/tp8DkWvJSY8

    #1417
  8. Con queste premesse, viene da sé che anche la “giustizia” non punisca praticamente mai i banchieri delinquenti. E che anzi la politica si impegni per togliere alla popolazione l’uso della moneta cartacea, emessa dalla banca centrale, per imporle l’uso di quella elettronica, che è creata a costo zero dai banchieri privati e che questi possono azzerare semplicemente con un click del mouse.
    http://www.controinformazione.info/frode-e-usura-normalita-bancaria/

    #1419
  9. http://www.bondeno.com/2011/12/23/la-legge-bancaria-del-1936/
    Le piccole banche fanno gola perché sono dei “piccoli giganti” (come diceva Padoa Schioppa), ma vanno difese da quell’alta finanza, dedita solo alla raccolta e al finanziamento discriminatore ma di cui molti commentatori si fanno portavoce sulla stampa italiana, che mira ad impossessarsene per pervenire poi a situazioni monopolistiche, incurante dei disastri che provoca così come è riuscita a fare nel settore immobiliare, di cui si è perseguita la finanziarizzazione a mezzo di una smodata tassazione.

    #1420
  10. Il nostro compito – almeno, mi piacerebbe che ci fosse dibattito sull’argomento – mi sembra che dovrebbe essere “far notare” alla gente (a quelli ancora preda dell’idiozia) le incongruenze e le mille infelicità che questo sistema economico porta con sé, non dire loro che incrementando temporalmente il rateo dello spread il millibar della guerra climatica diacronica decresce: secondo voi, ci capiscono qualcosa? Ma, qualcuno di noi cosiddetti scrittori o blogger – ma anche i lettori, prima di commentare – va, ogni tanto, in un mercato rionale e si confronta con le persone vere? In carne ed ossa?
    http://carlobertani.blogspot.com/2016/01/su-e-giu-lungo-le-scale-della-storia.html
    A Bondeno il problema è opposto: tanti vanno al mercato del martedì, ma poi non leggono nulla!

De profundis

Lo confesso, e credo che sia lo stesso anche per qualcuno di voi.
Vivere in Italia è sfiancante.
Vivere in Italia, questa propaggine pagliaccesca dell”Europa – vivere in un paese in cui ogni atto politico è una scimmiesca imitazione di un gioco truffaldino tanto più grande del nostro paese, induce alla depressione, all’inazione e a un torpido menefreghismo.
Ogni giorno una gragnuola di eventi che vanno nella direzione esatta e contraria dell’incivilimento, del progresso e della vera pace. Buffoni, guitti e ladri hanno preso la scena, non cederanno mai, si sono circondati di gendarmi e mercenari. Si sentono sicuri. E hanno pure ragione di esserlo. Detengono il potere nelle loro mani; e se tale potere sembra minuscolo, comparato agli enormi giochi mondiali e geopolitici, esso risulta pur sempre inscalfibile a livello nazionale.
Solo un atto violento potrebbe rovesciarlo. Ma di un atto simile non siamo certo capaci, intorpiditi da decenni di finto benessere, istupiditi dal politicamente corretto, e impotenti, tanto più impotenti dei nostri antenati più prossimi. I quali antenati avevano la quinta elementare, ma sapevano, con un istinto impossibile da confondere, dove fosse il bene e il male e il giusto. E lo sapevano poiché tale conoscenza derivava da una tradizione millenaria. Il sì era sì, e il no no. Poi siamo arrivati noi e il mondo ha preso a vorticarci intorno. Non abbiamo alcuna presa su di esso. Vivisezioniamo gli eventi attimo per attimo, attenti a ogni minimo segno, collegando fatti ed eventi che, a prima vista, sembrano inconciliabili, ma che ne è di tanto sapere? Restiamo immobili, ingessati. A ogni analisi segue l’inazione perché siamo privi di un’autentica sfera morale che ci porti a dire veramente: “questo è sbagliato!”, e ci doni il coraggio di agire; il coraggio, quella forza incrollabile che nasce dal crogiolo d’una fede cieca e d’una coscienza sorgiva e immediata dell’ingiustizia.
Il coraggio, oggi, è impossibile. È proprio l’analisi dei fatti, minuta e incessante, a dividerci in mille tribù, ognuna con la verità in tasca, e a rendere vana ogni fede, che sa rinunciare proprio alle minuzie della verità; l’azione, infatti tollera un po’ di menzogna, o la ignora. Ogni protesta o rivoluzione esige tale sacrificio.
E così ci siamo ridotti al ruolo di spettatori del teatrino di cialtroni che affonderanno l’Italia (nessuno osa lanciare il primo pomodoro) o di tifosi del condottiero barbaro che ci venga a liberare dai nostri parassiti Quisling (Putin? La Cina?) o di millenaristi che aspettano la grande apocalissi finanziaria e militare che laverà la sozzura del capitalismo terminale.
Questo nel migliore dei casi.

Leggi tutto su: http://pauperclass.myblog.it/2015/12/04/de-profundis-litalia-leuropa-alceste/

Tags:

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

8 Responses to “De profundis”

  1. A Natale tutto sembra condurre ad una pace assoluta, che avvolge ogni cosa in un soffice mantello pieno di ovatta e, conseguentemente, morbidissimo. I problemi, con l’avvicinarsi delle Feste, sono lasciati al di fuori dell’uscio di casa (per chi ne è dotato): quasi accantonati in un angolo sino al giungere del primo mese del nuovo anno. Un oblio generale che, purtroppo, non corrisponde minimamente alla realtà delle cose. In questi giorni tutto viaggia ostinatamente nella direzione opposta, rispetto ai buoni sentimenti che il periodo pre natalizio somministra, con forza, a noi tutti. Il pianeta è percorso da guerre, stragi e follie di ogni genere che si riversano sull’umanità, come su tutti gli altri esseri viventi del pianeta
    http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/un-natale-mille-mattatoi-24742.html

    #1404
  2. Non importa quanto fosse realistica o utopica, politicamente concreta o idealmente astratta la visione mazziniana, ciò che conta è che Mazzini aveva compreso che ogni popolo che voglia risorgere, ieri come oggi, debba darsi una missione storica, un progetto ideale e politico che trascenda e nobiliti il suo riscatto. Forse Marx includerebbe la missione di un popolo tra le sovrastrutture ideologiche, morali o religiose, campi battuti per camuffare il più delle volte conflitti politici, commerciali, finanziari, o egemonie coloniali o accaparramento di risorse. In effetti, è quello che osserviamo nel campo nemico dove la finanza capitalista globalizzata, organizzata amministrativamente nell’Unione Europea, si serve anch’essa del liberismo economico e dell’individualismo ideologico per imporre la sua egemonia e il suo dominio quanto mai strutturalmente reali.
    Luciano Del Vecchio in http://www.appelloalpopolo.it/?p=14865

    #1405
  3. Pur augurandomi che il FN vinca tutto il possibile e si risolva ad applicare fino in fondo il suo programma, sono molto pessimista a riguardo. Per quale motivo? Sostanzialmente perché la democrazia di matrice liberale (“i nostri valori occidentali”!) è una grande trappola per i popoli e un sistema di dominazione, sul piano politico, delle élite finanziarie euroamericane. I rappresentanti in parlamento, a parte qualche eccezione che non rappresenta la regola, fanno gli interessi di queste élite e si rivolgono, nei fatti, contro le popolazioni. Le opposizioni sono edulcorate, se non castrate, e non si sognano di mettere in discussione, con forza, i fondamenti stessi del sistema. Ne abbiamo un esempio qui, in Italia, con il movimento cinque stelle, che dal suo ingresso in parlamento, nell’ormai lontano 2013, non ha ottenuto alcun risultato rilevante, a favore di chi dice di voler rappresentare. Si tratta semplicemente di un ennesimo partito liberaldemocratico, che recita un po’ meglio di forza Italia la parte dell’opposizione, trattiene una vera protesta popolare, si assicura qualche comune nelle amministrative, rilascia parlamentari a probabile vantaggio del governo euroservo.
    http://pauperclass.myblog.it/2015/12/08/gli-anticorpi-nella-democrazia-liberale-eugenio-orso/

    #1406
  4. le centrali di potere oligarchico operano in modo da neutralizzare la crescita di una opposizione popolare, essenzialmente con due sistemi: fare fronte comune, come in Francia, invocando l’”emergenza democratica” o, nel caso di Grecia, Spagna e Italia, più agevole acquisire il controllo delle principali forze di opposizione, che si chiamino “Siriza” (in Grecia) o “Podemos” (in Spagna) o” 5 Stelle” (in Italia) per infiltrarle e pilotarne le scelte verso linee di politica sostanzialmente innocue per le questioni essenziali , dal dominio finanziario, al sistema dell’euro, all’insindacabilità dei trattati europei, all’adesione alla NATO, tutte questioni centrali che non devono essere messe in contenzioso, piuttosto si lascia ampio spazio alla demolizione delle varie caste politiche nazionali ed alle questioni marginali (sprechi, privilegi e corruzione) senza arrivare agli interessi delle vere oligarchie sovranazionali che dirigono il sistema.
    http://www.controinformazione.info/il-fronte-mondialista-unito-blocca-lavanzata-della-marine-le-pen-considerata-un-pericolo-per-le-oligarchie-di-potere/

    #1408
  5. Che la Germania volesse prendersi possesso dell’Italia tramite la politica economica e le direttive imposte dall’Unione Europea non era un mistero ma lo avevamo capito in tanti, salvo essere indicati come euroscettici e populisti dai media e dai politici vassalli del potere finanziario eurocratico. Nel frattempo dalla accelerazione della crisi innestatasi nel 2011 con l’arrivo del governo dei “bocconiani”, fiduciari dei potentati finanziari (Monti e soci), ha dovuto chiudere il 25% dell’industria manifatturiera italiana, quella che era concorrente delle aziende tedesche, moltissime altre aziende sono state acquistate dalle multinazionali estere, altre aziende italiane sono fuggite all’estero per mettersi al riparo dal vorace fisco italiano, dalla burocrazia opprimente e dalla impossibilità di produrre in modo competitivo. Adesso tutti i nodi stanno arrivando al pettine. Il sistema dei media asserviti ha sempre cercato di nascondere la vera sostanza delle politiche dettate da Bruxelles e Francoforte e tentava di distogliere l’attenzione dalle conseguenze tragiche sull’Italia delle politiche di austerità imposte da Berlino, Bruxelles e Francoforte: le conseguenze sono state perdita di migliaia di aziende e milioni di posti di lavoro, saccheggio del risparmio nazionale, privatizzazioni dei servizi pubblici, acquisizione delle aziende del made in Italy, dissesto finanziario, indebitamento alle stelle e fuga di capitali. In un gioco al massacro gli esponenti politici del PD e dei suoi sodali continuavano a lanciare accorati appelli: “ci vuole più Europa”. Anche il capo dello Stato, l’impagabile Giorgio Napolitano affermava : l’Italia deve fare uteriori sforzi nel cedere le sovranità”. Adesso forse gli italiani, truffati nei loro risparmi , inizieranno finalmente a schiarirsi le idee ed a comprendere per quali interessi erano diretti quegli appelli.
    http://www.controinformazione.info/la-germania-scopre-il-suo-gioco-e-renzi-mette-le-mani-avanti/

    #1409
  6. Quello che stenta a comprendere è che il preteso muticulturalismo ed il mito della società aperta, miseramente fallito dove è stato adottato, nasconde delle finalità legate ad interessi economici e di potere che sono conformi al progetto di un Nuovo Ordine Mondiale fortemente perseguito dalle centrali di potere sovranazionali ed assoggettato al dominio del grande capitale finanziario. Un progetto neanche tanto nascosto ma rivendicato apertamente dagli esponenti politici più in vista e sostenuto dalle elite di potere e dagli organismi sovranazionali a partire dall’ONU, dal FMI, dai fondatori dell’Unione Europea, dal Vaticano, dalla Open Society di George Soros, dalla Banca Mondiale e dalla Goldman Sachs, per menzionare i più noti ed identificabili di questi organismi. Non fa alcuna meraviglia che la sinistra mondialista europea, già schierata con i centri di potere atlantisti di Washington, sia divenuta la principale forza politica di sostegno e diffusione del “multiculturalismo”, questo è connaturale alla sua funzione di rappresentare gli interessi delle elites di potere che detengono il controllo del grande capitale sovranazionale e di interpretare alla lettera le esigenze di omologazione ed assoggettamento dei popoli.
    http://www.controinformazione.info/multiculturalismo-il-nuovo-feticcio-della-sinistra-mondialista-in-europa/

    #1410
  7. Nel marasma generale , è molto probabile l’aumento del malaffare, e comunque nessuno tocca i carrozzoni delle società pubbliche partecipate dagli enti territoriali – autentico buco nero di debiti, clientelismo e carriere per amici e politici di terza fila, e tanto meno l’ente più stupido di tutti, le regioni.

    Presidenti e consiglieri superpagati ( l’obmannbolzanino ha un appannaggio superiore ad Obama), vitalizi principeschi, scandali nelle spese dei gruppi politici, oltre ventimila dipendenti in Sicilia , notoriamente la regione meglio amministrata d’Europa, e bilanci che, per almeno il settanta per cento, riguardano la sanità. Valeva la pena di politicizzare e regionalizzare la salute per avere primari, dirigenti e imprese collegati a Comunione e Liberazione in Lombardia , alle Coop e alla vecchia struttura ex comunista in Emilia e Toscana, a soggetti ancora peggiori nel Sud, ed avere liste di attese lunghissime, ospedali chiusi e servizi che sopravvivono per l’abnegazione di chi ci lavora e per la presenza determinante , ma costosissima, delle strutture private ?
    http://www.maurizioblondet.it/province-abolizione-finta-spese-vere-e-le-regioni-ingrassano/

    #1418
  8. Ma noi no.
    Non a caso, un nuovo sondaggio mostra che il 55 per cento dei tedeschi è pessimista riguardo al futuro; nel 2014, lo era il 31 per cento della popolazione, e nel 2013, il 28 per cento. Il sondaggio rileva che il 42 per cento degli intervistati di età compresa tra i 14 e i 34 anni pensa che il suo futuro sarà senza prospettive; questa percentuale è più che raddoppiata rispetto al 2013 (19 per cento). Allo stesso tempo, anche il 64 per cento degli intervistati di 55 anni e più ha paura del futuro. Il sondaggio mostra anche che quattro quinti (79 per cento) della popolazione tedesca ritiene che nel 2016 l’economia si deteriorerà per via degli oneri finanziari causati dalla crisi migratoria, mentre il 70 per cento pensa che il prossimo anno i Paesi membri dell’Unione Europea saranno sempre più distanti tra loro. Il dato più prevedibile di tutti è che secondo l’87 per cento dei tedeschi i propri politici subiranno un calo del sostegno pubblico. Fonte: Gatestone Institute

Non tutti i punti formano un disegno

A chi non ha tempo per dedicarsi alla ricerca certosina delle notizie, cioè al 99, 9 periodico della popolazione, la grande informazione dedica tuttavia uno spazio di riflessione per evitare che qualcuno senta la mancanza di un pensiero più libero, meno condizionato dal potere e così abbiano grandi affreschi di sociologismi domenicali come quello dipinto da Vattimo sul Fatto: il filosofo si chiede e se per caso questi attacchino per noia o perché sono esclusi.

Il fatto è che con questi pensamenti trascina il gregge dei dubbiosi nel recinto delle pensose banalità, purché ci si allontani dagli arcani imperii, da politiche e geopolitiche contraddittorie e artificiali che le elites mettono in piedi per radicare il loro potere, per depistare le opinioni pubbliche occidentali orientandole alla guerra santa e alla distruzione della democrazia reale per meglio rapinarle di diritti e di futuro.

estratto da https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/11/23/ou-je-suis-testa-di/

Tags: , ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

6 Responses to “Non tutti i punti formano un disegno”

  1. L’aria che si respira è quella di un conflitto di vaste proporzioni, che lambirà anche il vecchio continente, futuro campo di battaglia fra la coalizione del male, che si vale dei mercenari ucraini come di quelli jihadisti sunniti, e la Russia che resiste e combatte quasi da sola, anche per la nostra salvezza.

    http://pauperclass.myblog.it/2015/11/25/il-regime-turco-erdogan-la-nato-la-jihad-eugenio-orso/

    #1400
  2. Adesso però mi chiedo se non sia stato eccessivamente complottista a cercare di comprendere gli eventi e dar loro un senso. Forse sì, dopotutto l’unico vero complotto è il “magna e tasi” della grande informazione che fa la sua guerra al cervello.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/11/27/dalla-siria-alla-guerra-al-cervello/

    #1401
  3. Per fortuna che la Francia ospita il summit sul clima. Del resto una vastissima zona attorno al luogo dell’incontro è stata completamente interdetta e blindata per emarginare qualunque manifestazione. Insomma si ha la sensazione per non dire l’evidenza che ogni protesta sociale e ogni posizione critica venga ormai assimilata al terrorismo.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/11/29/la-francia-sospende-i-diritti-delluomo/

    #1402
  4. Clima, migranti, Europa, terrorismo, guerre, corruzione, ambiente, economia: tutti questi problemi (finora trattati separatamente) stanno convergendo , in questo periodo, a formare proprio quel disegno di cui finora si è taciuto (accusando di complottismo e domani di terrorismo chi ne parlava).
    https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_del_Nuovo_ordine_mondiale

    #1403
  5. Questa strategia è stata enunciata in maniera esemplare da George Friedman, il fondatore del centro di analisi strategiche Stratfor, nel discorso che ha tenuto presso il Council on Foreign Relations il 4 febbraio 2015. “Per gli Stati Uniti – ha sottolineato Friedman – la paura primordiale è il capitale tedesco, la tecnologia tedesca, unita con le risorse naturali russe e la manodopera russa: è la sola combinazione che ha fatto paura agli USA per secoli […]. La nostra incognita è la Germania. Che cosa farà? Non lo sa nemmeno lei. Gigante economico e nano politico, come sempre nella storia. […]. Soltanto l’integrazione Germania-Russia può minacciarci, non lo permetteremo mai”.
    Paolo Sensini in http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=52706

€cosocietà: fase 2

Ci siamo già occupati di questo tema (leggete articolo e relativi commenti qui), dal 1 febbraio inizierà la raccolta porta a porta anche a Bondeno e sono stati predisposti due  incontri pubblici mercoledì 11 novembre, alle 21, presso la Bocciofila e Giovedì 10 dicembre alla sala 2000.

Chi volesse delle anticipazioni le può trovare nelle FAQ nel sito di Area SPA, che serve anche il comune di Bondeno; una delle questioni frequentemente poste la riportiamo a titolo di esempio:

In casa non ho spazio per tenere tutti questi sacchi pieni di rifiuti, come faccio?

Ogni utenza deve organizzarsi liberamente in funzione dei propri spazi. Il porta a porta è un sistema che responsabilizza in primo luogo proprio sulle quantità di rifiuti prodotte giornalmente. Il suggerimento più utile è quello di impegnarsi a ridurre la propria produzione di rifiuti, iniziando a modificare i comportamenti d’acquisto: scegliere ad esempio i prodotti con imballaggio ridotto, preferire le confezioni famiglia a quelle monoporzione, comprare alimenti al banco, usare le ricariche per detergenti e detersivi, riabituarsi a bere l’acqua del rubinetto (corsivo nostro).

Mi pare chiaro quindi che i rifiuti sono solo un pretesto,  come evidenzia questo articolo sulla Nuova del 13 febbraio 2015,  finora non smentito

Tags: ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

5 Responses to “€cosocietà: fase 2”

  1. Altra “perla”:
    Devo lavare le scatolette, i barattoli e in generale i contenitori per alimenti prima di gettarli?

    Non è necessario un lavaggio accurato, ma è buona norma eliminare i residui e risciacquare i contenitori sotto l’acqua corrente, considerando che si tratta generalmente di imballaggi in plastica o metallici, che dovranno essere tenuti in casa per due settimane.

    A questo punto c’è da chiedersi: cui iuvat?

    #1387
  2. Il “politicamente corretto” è l’erede diretto dell’Inquisizione, che intendeva combattere l’eresia rintracciando i cattivi pensieri. L’ideologia dominante è anch’essa una ortodossia, che considera eretici tutti i pensieri cattivi. Poiché non ha più i mezzi per confutare questi pensieri che danno noia, si cerca di delegittimarli – non come falsi, ma come cattivi.
    Alain De Benoist
    Chiarisco: i “buoni” sono quelli che stanno sempre dalla parte dell’autorità

    #1388
  3. L’estensione del porta a porta a 5 nuovi Municipi consentirà di aumentare ancor di più la percentuale dei rifiuti da avviare alla filiera del recupero che AMA intende valorizzare attraverso la realizzazione dell’ECODISTRETTO: un impianto tecnologico all’avanguardia per il trattamento e recupero delle frazioni differenziate dei rifiuti dell’intera Capitale. La realizzazione dell’ECODISTRETTO è il primo passo che permetterà alla città di Roma di rendersi autonoma dal punto di vista impiantistico evitando quindi inutili costi di trasferimento e trattamento rifiuti in altre Regioni che incidono pesantemente sul calcolo della tariffa che si aggira a circa 162€ per abitante/anno.
    http://www.atiaiswa.it/2015/10/23/situazione-dei-rifiuti-in-europa-lunione-promuove-sempre-piu-la-raccolta-differenziata/

    #1389
  4. Dal commento sopra citato (ottobre 2015) apprendiamo che: “Il sistema di raccolta a Roma è in via di estensione e prevede due modelli: il “porta a porta” offerto al 30% della popolazione e la raccolta stradale con cassonetti per il restante 70%.” Anche lasciando i cassonetti la situazione nella capitale è di degrado (cfr. http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2015/09/01/ARR3tAlF-romasonoio_alessandro_ripulisce.shtml).
    Provate a immaginare cosa succederà a Bondeno quando li toglieranno, per sostituirli con il “porta a porta” al 100%.

    #1391
  5. Di cosa sto parlando? Mi riferisco all’obbligo che ci impone di accendere luci delle nostre autovetture durante il giorno (follia pura!!) o alla costrizione delle cinture di sicurezza che, contrariamente a quanto viene sbandierato, sono vere e proprie trappole mortali. Parlo dell’infausto ecopass, del posteggio a pagamento, degli spazi volutamente e arbitrariamente trasformati in i divieti di sosta per costringere il cittadino esasperato, a rifugiarsi nella sanzione amministrativa, come solo momento di pace – parlo delle vetture euro 4/5/6/, sigle a marchio di una inutilità conclamata, dei semafori manomessi, delle mille trappole armate in ogni angolo delle nostre città, per estorcere (all’ombra di una illegalità assurta a regola e abuso di potere conclamato ), denaro fresco alla comunità. Insomma, quella lunga lista di minchionerie e trabocchetti, che peggiorano ulteriormente la condizione di caos quotidiano. Una disperazione da impotenza che si accanisce sul nostro sistema nervoso, congiunta alla prepotenza dei nostri carnefici che affondano le loro sudice mani nelle nostre tasche, sempre più vuote.
    Gianni Tirelli
    estratto da http://www.oltrelacoltre.com/?p=14857

Moriremo europei

In Spagna:

Le sanzioni che si applicano sono amministrative e vengono applicate dal Ministero dell’interno senza l’intervento del magistrato. Le multe possono arrivare a 600.000 euro, e per la maggioranza delle fattispecie arrivano a diverse migliaia di euro. Per esempio, filmare l’intervento della polizia in uno spazio pubblico viene multato con 30.000 euro. Si tratta di una forma di terrorismo di Stato particolarmente perversa, arbitraria, ingiusta. Una forma di repressione propria delle tirannie: non c’è reato, le pene non sono comminate in base a un giudizio della magistratura; non si può ricorrere a un’istituzione che non sia quella che ha imposto la sanzione; coloro che esercitano la repressione sono gli stessi che condannano, prescindendo da testimonianze neutrali; vengono sanzionati non i comportamenti concreti, ma la mera presenza o l’appoggio a una manifestazione.

È il ritorno alla “Stato assolutista” anteriore alle rivoluzioni democratiche dei secoli XVIII e XIX. È quanto sta accadendo con lo Stato spagnolo e il governo del Partido Popular. La barbarie oggi deriva dallo Stato. La cittadinanza si conquista e si esercita nello spazio pubblico in difesa delle libertà e della democrazia contro i Governi che pervertiscono il diritto. (1)

In Portogallo:

Il Portogallo si è addentrato in acque politiche pericolose. Per la prima volta dalla creazione dell’unione monetaria europea, uno Stato membro ha compiuto il passo esplicito di vietare ai partiti euroscettici di assumere l’incarico di governo per motivi di interesse nazionale.

Anibal Cavaco Silva, Presidente del Portogallo, si è rifiutato di nominare un governo di coalizione di sinistra anche se gode della maggioranza assoluta nel parlamento portoghese e ha ottenuto il mandato popolare per abbattere il regime di austerità lasciato in eredità dalla troika Ue-Fmi.

Egli ha ritenuto troppo rischioso lasciare che il Blocco di sinistra e i Comunisti arrivino al potere, insistendo sul fatto che la minoranza dei conservatori dovrebbe procedere compatta per adempiere ai dettati di Bruxelles e placare i mercati finanziari esteri.(2)

Della Grecia sappiamo già tutto e, con l’Italia, chiudiamo il cerchio dei PIGS.

1) Mauro Poggi in http://www.appelloalpopolo.it/?p=14562

2) http://vocidallestero.it/2015/10/25/telegraph-leurozona-attraversa-il-rubicone-la-sinistra-portoghese-anti-euro-bandita-dal-potere/

Tags: , , ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

11 Responses to “Moriremo europei”

  1. Se vogliamo trovare un punto d’inizio della nostra disgrazia è impossibile, si dovrebbe tornare a Cavour ed al Risorgimento…ma il 2011 è un anno importante, credetemi, almeno nella nostra Storia recentissima. E’ rilevante perché la rovinafamiglie Fornero decise – lavorando in conto terzi, ovvio, ossia per Monti e per l’UE – di distruggere non solo l’equilibrio previdenziale italiano, bensì la socialità interna alle famiglie, le loro (modeste) certezze, qualche sogno, le sicurezze alle quali tutti abbiamo diritto dopo una vita di lavoro. Con i danni economici conseguenti nell’economia reale: da quel momento, molto è cambiato.
    Carlo Bertani in http://carlobertani.blogspot.com/2015/10/alea-iacta-fuit.html

    #1376
  2. Certo sarebbe stata tutt’altra storia se la socialdemocrazia europea non si fosse fatta coinvolgere in modo così completo e servile ai disegni di Bruxelles e se la sinistra non avesse barattato gli interessi concreti delle persone, le visioni alternative con le lenticchie europee in nome di un internazionalismo astratto e di dubbia anzi, contestabile origine, che separato da ciò che è stato via via abbandonato per strada, fa tanto Adam Smith.

    Così adesso quel po’ di stato e di senso della cittadinanza che resiste viene gestito dalla destra tradizionale in opposizione a quella di osservanza economico – finanziaria, mentre le sinistre balbettano e non sanno che pesci pigliare. Si è arrivati, tanto per fare un esempio italiano, alla nuova grande e rivoluzionaria proposta che viene da ciò che resta della Lista Tsipras: una riedizione dell’Ulivo di Prodi. Un ritorno al passato che fra l’altro si appoggia idealmente all’uomo che ha le maggiori responsabilità nell’aver trascinato il Paese nella logica infernale dell’euro e di conseguenza nella mutazione drammatica che ha subito l’Europa. Dentro un’esperienza che si è ben presto risolta, coperta dal sipario dell’antiberlusconismo, a manipolare i diritti del lavoro, a ridurre il welfare, a por mano alle pensioni in nome dei precetti liberisti. Non si tratta dunque di nuove prospettive, ma solo di tentativi di suicidio per l’impossibilità di concretizzare un altrove ormai puramente narrativo e smentito ogni giorno dalla pratica.

    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/27/dalla-polonia-allulivo-sconfitta-su-tutti-i-fronti/

    #1378
  3. …Ma viviamo da Italiani:
    Credo che siamo davvero messi abbastanza male. Ma ho anche qualcosa più di un sospetto in merito alla scarsa “vocazione pedagogica” dei quotidiani nel nostro paese. Che sono nettamente schierati con specifiche parti politiche o che – anche se indipendenti – indulgono alla notizia sensazionale, allo scandalo, al pettegolezzo. Si cercano forsennatamente lettori (e clic sul Web per placare la fame degli sponsor) e quindi eccovi serviti:

    “La fame ci fa sentire irritati”: una ricerca spiega perché quando siamo affamati “non siamo in noi” (L’Huffington Post);
    Natalie Portman e Joaquin Phoenix i vegetariani più sexy del mondo (La Repubblica);
    Beyoncé fulmina la sua assistente: «Smettila di sistemarmi il vestito» (Il Corriere della Sera);
    Si sbottona: assunta. L’imbarazzante provino della conduttrice di Tg: “Mondo competitivo” (Il Fatto quotidiano);
    Dayane Mello, foto hot nuda davanti alla finestra (Libero).

    Mi fermo, ma questi splendidi esempi di giornalismo parlano da soli.

    http://ilsaltodirodi.com/2015/10/28/hellzapoppin-e-qui-ma-non-fa-ridere/

    #1379
  4. Real-World Economics Review Blog ci aggiorna sull’Islanda, il paese in cui qualcosa di diverso è successo. Anche se i contribuenti islandesi hanno pagato il buco lasciato dalle banche fallite, però le banche sono state nazionalizzate, i mercati sottoposti a stretta vigilanza da parte di un’autorità pubblica e i banchieri responsabili della bancarotta sono stati incarcerati. E a quanto pare il paese è in ripresa.
    http://vocidallestero.it/2015/10/28/in-islanda-i-banchieri-non-sono-intoccabili-e-questo-e-un-bene-per-il-paese/

    #1380
  5. Riguardo il secondo punto, il “progetto europeo” è chiaramente sull’orlo del tracollo, con l’austerità, i salvataggi e la crisi dei rifugiati che stanno solo portando alla luce un difetto intrinseco fondamentale – vale a dire, che non si può avere un unico stato politico senza una lingua e una cultura comune. La conseguente ascesa del Front National anti-UE in Francia potrebbe rompere definitivamente l’alleanza Parigi-Berlino.
    http://vocidallestero.it/2015/10/28/la-germania-e-il-nuovo-malato-deuropa/
    Sulla questione tedesca vedi anche gli articoli su http://www.terzapagina.info

    #1381
  6. In attesa che master chef planetari aggiungano ai loro piatti un po’ di croccantezza con le locuste, quel tanto di necessaria acidità con le radici e la dolce sapidezza dell’irrinunciabile lombrico, per riportarci alla condizione animale, quella a quattro zampe, in modo da favorire insieme ubbidienza e ferocia.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/29/carne-rossa-la-trionfera/

    #1382
  7. E’ noto che in Turchia sono stati creati anche dei campi di addestramento per i mercenari arruolati dai servizi di intelligence turchi e sauditi, per inviarli a combattere in Siria, sotto il controllo dell’Esercito turco e dei servizi di USA e Turchia. I salari vengono pagati dai sauditi, le armi fornite dalla NATO attraverso le basi presenti nel paese ottomanno, il tutto sotto il coordinamento del Dipartimento di Stato USA.
    http://www.controinformazione.info/il-turco-erdogan-ricatta-bruxelles-e-berlino-se-non-accettate-le-mie-richieste-vi-sospingo-in-europa-altri-due-milioni-di-profughi/?lang=it

    #1383
  8. A chi risponde in Europa l’Oligarchia della Commissione Europea ed a quali interessi fa riferimento? Le decisioni prese dalla Commissione (costituita dai 28 membri) sono unilaterali e non prevedono alcuna consultazione con il Parlamento Europeo nè tanto meno con i governi dei vari paesi europei, da cui i commissari sono autonomi. Tutto si svolge riservatamente negli uffici della Commissione e le decisioni della stessa Commissione muovono interessi miliardari nei settori finanziari, delle Banche, dell’Energia, delle imprese farmaceutiche, dell’alimentazione, ecc..
    Sarà un caso ma i commissari, quando terminano il loro mandato, ottengono prestigiosi incarichi da grosse multinazionali e da grandi banche o da organismi finanziari e questo fa capire come sia importante per i commissari prendere le decisioni “giuste”.
    http://www.controinformazione.info/le-porte-girevoli-la-sfilata-degli-ex-commissari-europei-verso-le-lobbies-delle-multinazionali/?lang=it

    #1384
  9. In questo vecchio articolo del 2000 del Telegraph, a firma di un giovane Ambrose Evans Pritchard, veniva portato in superficie quanto è sempre più evidente nella crisi europea: l’Unione Europea è fin dall’origine, nell’immediato dopoguerra, un progetto pensato, finanziato e diretto dagli USA per creare un’Europa politicamente ed economicamente vassalla. All’epoca questo progetto serviva a cementare l’Europa occidentale nella sfera d’influenza americana minacciata dal comunismo sovietico; oggi è usato come grimaldello per esportare le politiche economiche e sociali USA in Europa in modo da accelerarne la “statiunitizzazione” in attesa della ratifica del TTIP.
    http://vocidallestero.it/2015/11/01/telegraph-i-federalisti-europei-finanziati-dalla-spionaggio-usa/

    #1385
  10. Perciò, gli “attivisti” che hanno funestato Bologna, oggi, domenica 8 novembre, non sono l’espressione di forze che rappresentano la marginalità sociale e l’opposizione alle politiche neoliberiste imposte dall’esterno, ma semplicemente le piccole orde mercenarie della troika e del pentagono, che favoriscono, una volta di più, il piddì di Matteo Renzi.
    http://pauperclass.myblog.it/2015/11/08/bologna-gli-attivisti-della-troika-del-pentagono-eugenio-orso/

    #1390
  11. La Svezia è il paese “più avanzato” in Europa: la dissidenza dal “Pensiero Unico” in Svezia non è ammessa e presto questa intolleranza verso chi dissente dai concetti base del mondialismo e della società multiculturale, sarà istituzionalizzata con la proposta della Commissione Europea di istituire un reato europeo, valido in ogni stato, per chiunque osi denigrare altri gruppi etnici, una versione peggiorativa della legge Mancino già presente anche in Italia, la legge che attualmente punisce “….. l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali”. Si tratterà di punire anche chi voglia pubblicare statistiche che possano dimostrare l’inclinazione a delinquere di determinati gruppi etnici (ad es. i Rom, i Sinti), ovvero la tendenza a sottomettere ed esercitare violenza sulle donne (ad esempio gli islamici sunniti), ecc.. La repressione è in arrivo per i reati d’opinione, nell’Unione Europea, come era largamente previsto, si preannuncia prossima e colpirà in forma risolutiva coloro che dissentiranno dal “Pensiero Unico”. Si sta avverando la profezia del vecchio dissidente russo, Vladimir Bukovsky, il quale aveva detto: “…..L’Unione Europea, questo nuovo mostro è straordinariamente simile a quello che abbiamo appena seppellito (l’URSS) «Chi governava l’Urss? Quindici persone, non elette, che si sceglievano fra di loro. Chi governa l’UE? Venti persone non elette che si scelgono fra di loro». » «L’Urss aveva i gulag. L’UE», aggiungeva Bukovsky, «non ha dei gulag che si vedono, non c’è una persecuzione tangibile. Ma nonostante l’ideologia della sinistra (mondialista) di oggi sia “soft”, l’effetto è lo stesso: ci sono i gulag intellettuali. Gli oppositori sono completamente isolati e marchiati come degli intoccabili sociali. Sono messi a tacere, gli si impedisce di pubblicare, di fare carriera universitaria ecc. Questo è il loro modo di trattare con i dissidenti».
    http://www.controinformazione.info/il-fallimento-del-multiculturalismo-e-lesempio-della-svezia/

La sveglia

Ovviamente tutta l’operazione parte con l’obiettivo ufficiale di ” combattere l’ISIS”, con le forze militari sotto il controllo NATO senza alcuna autorizzazione dell’ONU nè tanto meno alcun permesso del governo siriano che ha ben chiaro quale sia la reale finalità dell’ISIS e chi lo ha creato e perché.
Una operazione analoga a quanto fatto in Libia con alcune varianti dovute alla coriacea resistenza siriana che dura da 4 anni e mezzo, grazie al suo esercito ed al sostegno dell’Iran all’alleato siriano e grazie alle forniture militari ed assistenza della Russia di Putin che, in ogni caso, “ha mangiato la foglia”, come si dice in gergo e non rimarrà passivamente ad assistere ad una demolizione controllata del suo alleato siriano dove, fra l’altro, esiste l’unica base navale russa nel Mediterraneo. Ci possiamo scommettere. – See more at: https://bondenocom.wordpress.com/2016/03/09/vista-la-fotografia/

Tags: , ,

 

11 Responses to “La sveglia”

  1. A persone dotate di un po’ di testa l’azione dimostrativa russa che ha colpito postazioni dell’Isis com missili da crociera lanciati dalle navi sul Mar Caspio dovrebbe far pensare dieci volte a una partecipazione che in questo contesto ci pone di fatto in contrapposizione con la Russia, come dimostra la ridicola reazione della Nato per lo sconfinamento di qualche centinaio di metri di un jet russo nello spazio aereo turco ( vedi nota). E con la premessa che questa opposizione ha il suo fulcro logistico, comunicativo e organizzativo proprio sul nostro territorio (il MUOS di Sigonella n.d.r.). Ricordo solo di sfuggita ai delibatori del mito americano nelle sue più funeste manifestazioni, che gli Usa non hanno proprio nulla per fermare i nuovi cruise russi. Di fatto acconsentendo a queste sconcertanti avventure stiamo intraprendendo una strada che pone le premesse per farci diventare principale terreno di scontro.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/08/partiam-partiam-le-bombe-del-bomba/

    #1364
    • Personalmente ritengo che solo l’avanzare della nostra stupidità potrà arrestare (almeno per un po’) il degrado. Guerra, sola igiene del mondo?

      #1365
  2. In Medio Oriente si gioca ormai a carte sco­perte e la Rus­sia pare avere in mano l’asso piglia­tutto. Non solo in Siria: dopo l’apertura di un cen­tro dire­zio­nale con­giunto con ira­cheni, ira­niani e siriani a Bagh­dad, ieri l’Iraq ha aperto all’intervento di Mosca. «Potremmo essere spinti a chie­dere alla Rus­sia di lan­ciare raid aerei in Iraq pre­sto – ha detto ieri il pre­si­dente del comi­tato alla Difesa del par­la­mento ira­cheno, Hakim al-Zamili – Nei pros­simi giorni o set­ti­mane deci­de­remo, in base al loro suc­cesso in Siria. Pen­siamo che la Rus­sia potrà avere un mag­giore ruolo in Iraq. Sì, defi­ni­ti­va­mente mag­giore degli americani».
    Chiara Cruciati in
    http://ilmanifesto.info/baghdad-chiama-mosca-usa-sempre-piu-isolati/

    #1366
  3. Ho notato che finora nessuno ha messo in relazione le colpe della Germania con lo “scandalo” Volkswagen che è stata chiaramente una misura punitiva per gli “allargamenti” tedeschi in geopolitica.
    https://terzapaginainfo.wordpress.com/2015/10/04/le-colpe-della-germania/

    #1369
  4. Oggi il neocapitalismo imperante ci mostra soltanto lo scontro – commerciale, armato, propagandistico – fra una spietata élite finanziaria, che accentra il potere a livello globale e rastrella tutte le risorse del pianeta, e gruppi dominanti “dissidenti” o addirittura ribelli, come quello della Russia di Putin.

    Assistiamo impotenti al conflitto orizzontale fra una sorta di imperialismo finanziario privato, nato in occidente e alimentato dalla globalizzazione neoliberista, e modelli politico-economici “patriottici” in cui la potenza e la sovranità dello stato, nazionale o federale che sia, giocano ancora un ruolo determinante.
    http://pauperclass.myblog.it/2015/10/15/il-risiko-mondiale-la-lotta-classe-eugenio-orso/

    #1370
  5. Volete cambiare auto? Arruolatevi!
    Il mistero di come centinaia di nuovissimi autocarri Toyota, tutti uguali, siano finiti in Siria e siano nelle mani dell’ISIS è risolto. Non solo i governi USA e britannico hanno ammesso in passato di averli forniti, ma le loro forze militari e le loro agenzie di intelligence hanno solcato i confini di Turchia, Giordania, e perfino Iraq, da cui queste colonne di autocarri devono essere necessariamente passate per finire in Siria – anche se sono stati altri agenti regionali a fornirli. Se le precedenti ammissioni di aver fornito i veicoli coinvolgono l’Occidente direttamente, il fatto che nulla sembra aver impedito le operazioni di consegna lungo i confini implica che l’Occidente è complice con altri paesi nell’aver fornito di veicoli i terroristi siriani.
    http://vocidallestero.it/2015/10/15/global-research-risolto-il-mistero-degli-automezzi-toyota-in-mano-allisis-li-hanno-forniti-gli-usa/

    #1371
  6. Stanno per arrivare in Italia le nuove bombe nucleari statunitensi B61-12, che sostituiscono le precedenti B61. Lo conferma da Washington, con prove documentate, la Federazione degli scienziati americani (Fas). Lo scienziato nucleare Hans Kristensen, direttore del Nuclear Information Project alla Fas, scrive che è in corso a tale scopo l’upgrade della base della U.S. Air Force ad Aviano (Pordenone) e di quella di Ghedi Torre (Brescia). Lo prova una foto satellitare, che mostra la costruzione ad Aviano di una doppia barriera attorno a 12 bunker con copertura a volta, dove gli F-16C/Ds della 31st Fighter Wing Usa sono pronti al decollo con le bombe nucleari.
    http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=52123

    #1373
  7. La Russia ha un certo monopolio sulle forniture di gas necessarie per l’economia europea. Questo dà la Russia una base economica semi-permanente per finanziare il suo programma di politica estera e mantenere la propria strategia geopolitica. Gli Stati Uniti ei loro alleati della NATO vogliono metter fine a quel monopolio, ma per realizzare questo, deve essere costruita una condotta dagli stati del Golfo sunnita, a partire dal Qatar, che passi per la Giordania e la Siria, e prosegua in Turchia. Dalla Turchia, le forniture di gas saranno distribuite in Europa, minacciando in modo efficace l’ attuale assetto della Russia con l’Unione Europea e mettendo la sua economia in uno stato di incertezza. Questo alla fine porterebbe a una fuga di investimenti dalla Russia producendo quindi un danno permanentemente a ciò che resta dell’economia della Russia dipendente dalle risorse.
    http://vocidallestero.it/2015/10/21/zero-hedge-i-media-americani-mainstream-infine-lo-ammettono-il-conflitto-siriano-e-una-guerra-per-procura-tra-usa-e-russia/

    #1374
  8. https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/22/la-siria-e-una-severa-maestra-e-getta-in-angoscia-la-nato/
    La Siria non è che una conferma in grande stile: la Russia è in grado di bloccare tutte le comunicazioni Nato, comprese quelle satellitari, in un raggio di 600 km ( vedi qui ) cosa ammessa tra i denti anche dal comandante in capo della Nato Breedlove. In una parola la Russia è avanti nella guerra elettronica.
    (E forse la risposta Nato sta nel MUOS)

    #1375
  9. tutto il senso di queste grandi manovre non riguarda affatto le strategie difensive, ma quelle di attacco: il clou delle esercitazioni sono infatti le prove di sbarco con appoggio aereo navale o quelle di assalto preparate nei cinque Paesi dell’est non ancora membri della Nato, ma dentro il sistema militare americano in funzione anti russa. Insomma la trident juncture è una preparazione all’attacco rapido sia per mare che per terra, destinata appunto ad oliare le capacità di intervento della Nato Response Force e istituendo un gruppo ristretto di 5000 uomini praticamente sempre pronti
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/10/25/protesta-contro-il-regime-nato-che-arruola-anche-le-ong/

Che fare?

Si domandava Lenin nel 1902. Cercando di analizzare ancora una volta la situazione mettiamo insieme due articoli (in estratto per necessità di legare il discorso):

Il caso greco e quello italiano dimostrano in pieno tutta la “nullità inesorabile” delle elezioni liberaldemocratiche. I risultati – espressione, su un piano teorico, della cosiddetta volontà popolare – non contano nulla, possono essere ribaltati, si può agire dietro le quinte agevolmente per tornare alle urne. Così in Grecia, a giochi già fatti. O si può agire per negare a talento il voto politico, tenendo in piedi un governo “nominato”. Così in Italia, paese in cui il processo di rischiavizzazione del lavoro, di distruzione del sociale e di privatizzazione (“le riforme che il paese aspetta”) deve essere portato a compimento nel breve-medio periodo .

Allora, se il programma è sempre quello della troika, ispirato dai mercati finanziari e dagli investitori, se i capi di governo si scelgono nei “salotti buoni” del neocapitalismo, incuranti del verdetto delle urne, ai popoli dominati non resterebbe che l’anelito rivoluzionario, per rovesciare il sistema e cambiare radicalmente le politiche di governo, nonché le alleanze internazionali dei paesi liberati.

Si fa un gran parlare dell’urgenza del ritorno alla sovranità, monetaria e politica, degli stati che l’hanno “devoluta” al sopranazionale, per impostare politiche sociali e industriali che arrestino la caduta della vecchia Europa, e in particolare di paesi malridotti come l’Italia. Questo è certo un tema cruciale, anzi, per alcuni è addirittura il vero e il solo vulnus. Per riappropriarsi sovranità e moneta, visto che elezioni non servono a niente, ritualizzate come sono e incapaci di modificare lo status quo, ci vorrebbe una bella Rivoluzione, che incida sui rapporti sociali, sugli assetti politici e sul sistema di alleanze internazionali.(1)

L’interconnessione globale rende impossibile una rivoluzione proletaria in tutto l’Occidente. Spero che i miei lettori non ridano se parto da qui. Questo punto di partenza è indispensabile per due ragioni: la prima riguarda l’ideologia internazionalista che è parte del DNA radicale; l’invettiva finale del Manifesto del partito comunista, scritto nel 1847-48 da Marx, recita “Proletari di tutti i paesi, unitevi!”. Di tutti i paesi; quella di Marx fu la più lucida e radicale intuizione della necessità di un’azione politica non sporadica, non legata a un singolo paese, ma globale, solidale, interconnessa; le conseguenze, col mutare delle idee marxiane nello snaturamento leninista, sono state tragiche per un bel pezzo di Europa e non solo. La seconda ragione non ha a che fare con l’ideologia ma semplicemente con una constatazione che ritengo indiscutibile anche se non mi soffermerò ad argomentarla: a livello che neppure Marx avrebbe mai potuto immaginare, oggi l’interconnessione globale delle economie (specialmente questo), delle culture, delle regole, degli eserciti perfino, è talmente ampia e pervasiva che i margini di libertà per una singola nazione occidentale sono molto più limitati di un tempo: non possiamo decidere di battere moneta perché siamo nell’Euro, non possiamo andare a pacificare la Libia perché siamo nella Nato, ma semplicemente non possiamo operare nella borsa di Milano senza tenere d’occhio quella di Shanghai. Chi non vede alcun lato buono nella globalizzazione parla criticamente di “perdita di sovranità” come di una diminuzione, di una lesa maestà. Comunque la vediate è piuttosto difficile che questa interconnessione consenta all’Italia con Fassina, o alla Gran Bretagna con Corbyn, di imboccare la strada del socialismo, della (ri-)nazionalizzazione delle società strategiche, dell’egualitarismo dei redditi e così via. L’estensore di questa nota non pensa che il capitalismo monopolistico finanziario globale sia bello, o buono, o giusto. Né irreversibile. L’estensore di questa nota pensa che sia inevitabile cercare di migliorare le condizioni dei cittadini a partire dal dato di realtà: siamo in questo sistema economico globale; non saranno Fassina e Civati a sconfiggerlo.

Lavorare per migliorare economia e società dall’interno di questo sistema globale è ciò che si chiama ‘riformismo’; ovviamente se non accettate la premessa precedente e ritenete che il sistema, semplicemente, si abbatta (in qualche modo) potete evitare di andare avanti nella lettura di questo post. Adesso il tema, da teorico, diventa pratico: si dovrebbe discutere di quale riformismo, o meglio: quali riforme? Realizzate come, a beneficio di chi… (2)

1)  http://pauperclass.myblog.it/2015/08/21/ne-le-elezioni-ne-la-rivoluzione-ci-salveranno-eugenio-orso/

2) http://ilsaltodirodi.com/2015/09/23/la-continua-ricerca-di-una-stella-al-crepuscolo/
Concludendo:

Tags: , ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

7 Responses to “Che fare?”

  1. Si immagini ad esempio un modo di produzione globalizzato, come quello attuale, nel quale le differenti culture etniche e nazionali sono appiattite da un’ideologia che travalica i confini territoriali, sostenuta dalla forza militare del capitalismo più forte e dallo strapotere finanziario delle istituzioni globali di natura tecnocratica. Sarà evidente a questo punto dove risieda la funzione normativa della Natura Umana. Se l’uomo è animale comunitario, e se l’alienazione dell’essere sociale proviene dalla globalizzazione dei capitali e dall’attacco alle frontiere politiche ed ideali degli Stati nazionali, la reazione dell’essere sociale dovrà essere indirizzata alla difesa di quelle frontiere, attraverso una serie di norme che dall’universale (il controllo dei movimenti di capitali in entrata e in uscita, la riappropriazione della potestà monetaria…) si trasferiscano anche al particolare (la salvaguardia legislativa della lingua nazionale e dei dialetti, gli investimenti nell’istruzione e nella sanità pubblica, la tutela del patrimonio pubblico, in particolare di natura storica e artistica…)
    Costanzo Preve in
    http://www.appelloalpopolo.it/?p=14349

    #1350
  2. Intanto che gli intellettuali si interrogano, i politici fanno, eccome se fanno!
    Ricordo quando nei primissimi anni ‘90 dentro un Pci in totale confusione e ormai in via di arrendersi alle prime avvisaglie di riforma delle pensioni, girava la battuta : alla riforma previdenziale ci penserà la riforma sanitaria. Ci hanno visto lungo in questo, anche senza immaginare che l’età pensionabile sarebbe salita all’impossibile, le pensioni stesse ridotte a un pourboire e che ci sarebbe stato anche il massacro della sanità pubblica con le tutte le conseguenze del caso. E senza immaginare che sarebbero stati proprio i loro presunti eredi a farlo.
    https://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2015/09/24/insanita/

    #1351
    • Nel frattempo, meglio imparare a farlo da soli:
      EDUCARE AL PRIMO SOCCORSO: Come e quando chiamare il 118. Incontro Pubblico. LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2015 alle 17 la ”lezione” della Rete Emergenza-Urgenza 118 sezione di Copparo

      Sala Riunioni al Piano Terra Casa della Salute. “La Casa della Salute incontra…” al 68° Settembre Copparese. Continua il programma per i cittadini

      Ferrara, 25 Settembre 2015 “La Casa della Salute incontra…”, in questi mesi ha intrapreso un percorso di informazione per la salute e la promozione di corretti stili di vita e di comportamento, in una prospettiva culturale di cittadinanza attiva fondata su coesione e responsabilità sociale.

      Il delicato e vitale tema della capacità d’interazione nelle situazioni d’urgenza sanitaria di ogni persona con il 118 e la rete dell’Emergenza ha bisogno di essere adeguatamente diffuso tra la popolazione con strumenti di informazione e corretta educazione a comportamenti pratici, essenziali e sicuri.

      L’Azienda USL di Ferrara ha, quindi, il piacere d’invitare tutti i cittadini a partecipare al 68° Settembre Copparese che ospita LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2015 alle ore 17 la ”lezione” dalla Rete Emergenza-Urgenza 118 sezione di Copparo su “come e quando chiamare il 118”; quali “strategie d’intervento” adottare; come si effettua una “rianimazione cardiopolmonare con dimostrazione (BLS)”.

      PROGRAMMA

      LUNEDÌ 28 SETTEMBRE 2015, dalle ore 17.00 alle ore 19.00 presso la Sala Riunioni al Piano Terra della Casa della Salute via Roma 18 – Copparo

      Azienda USL di Ferrara e Rete Emergenza – Urgenza 118, sezione distaccata di Copparo, organizzano un incontro Pubblico sul tema: EDUCARE AL PRIMO SOCCORSO.

      Gli operatori del 118 incontreranno i cittadini con sessioni teorico-descrittive delle situazioni di emergenza e dimostrazioni pratiche per interventi corretti. Questi gli argomenti che saranno trattati:

      – Come e quando chiamare il 118

      – Strategie d’intervento

      – Rianimazione cardiopolmonare con dimostrazione (BLS)

      L’Azienda USL di Ferrara nella Casa della Salute Terre e Fiumi di Copparo, in accordo con i sindaci dell’Unione dei Comuni, ha avviato, infatti, sin dall’apertura della Casa, un articolato e differenziato programma di iniziative orientate ai cittadini perché assumano stili di vita ”attivi” e consapevoli con la collaborazione del Comitato Consuntivo Misto, dei sindacati e le associazioni di volontariato locali. Questi progetti di sviluppo del benessere della Comunità hanno rafforzato occasioni di dialogo, cultura e senso di appartenenza al territorio.

      #1352
  3. Una massa obnubilata e sinistroide – alimentata a forza con i “diritti umani” evanescenti e la “tutela delle minoranze” gay – continua a preferire l’ipotesi liberal-liberista del “sogno europeo”, cioè il dominio del sovranazionale in cui si muovono a proprio agio le élite finanziarie, alla sovranità nazionale, ostracizzata perché “di destra”, e all’ipotesi di una nuova Europa in cui abbia un ruolo anche la Russia, sospettando “populismo”, addirittura razzismo e fascismo, scarsa “accoglienza” e poco Melting Pot. Le espressioni virgolettate rivelano che è l’imbecillità massiva a sostenere la liberaldemocrazia, in altri termini l’assolutismo elitista mascherato, garantendo in Italia il successo del piddì e dei gruppuscoli suoi accoliti.
    Eugenio Orso in
    http://pauperclass.myblog.it/2015/09/27/alchimie-politiche-liberaldemocratiche-italia-piddi-forever-eugenio-orso/

Centralità del cibo

Non ci sarebbe bisogno di dirlo ai bondenesi (fedeli al principio “Basta c’as magna”) , ma è un dato di fatto che sui media il cibo viene ormai subito dopo lo sport: dai canali dedicati fino alle TV generaliste le trasmissioni di cucina si sono ritagliati spazi sempre più ampi e gli chef sono assurti al rango dei divi del pallone (anche l’incontro di Renzi con Hollande è stato consacrato dallo chef dell’Osteria “Francescana”?! di Modena).

Eppure la qualità del cibo è messa in pericolo dal sistema di distribuzione  (se un prodotto è buono sparisce dagli scaffali del supermercato per il suo alto costo), dal sistema di produzione (pesticidi e fertilizzanti a iosa) e dagli accordi internazionali (TTIP già in dirittura di arrivo).

Le capacità di spesa dei sudditi vengono ridotte ogni giorno di più da provvedimenti dichiaratamente punitivi (con la scusa della crisi) e questo non aiuta certo ad avere una corretta alimentazione.

Assistiamo quindi ad una divaricazione totale tra il mondo descritto dai media (vedi l’esempio di Fine living, canale 49 del digitale terrestre) e la realtà in cui vive il 90% degli italiani, quasi che la raffigurazione della vita possa essere un suo sostituto.

Nota:  Ci viene in mente in proposito l’arcivernice di Pier Lambicchi, personaggio del Corriere dei piccoli creato nel 1930 (subito dopo la famosa crisi del ‘29)

Tags: , ,

Stampa questo articolo Stampa questo articolo

11 Responses to “Centralità del cibo”

  1. In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2015, promosse dal Mibac, e dedicate al tema “L’alimentazione e la storia dell’Europa”
    Il Magi promuove due visite guidate gratuite:

    19 settembre ore 16.30
    20 settembre ore 16.30

    Una ventina di assaggi visivi guideranno i partecipanti ad una riflessione sulla capacità del cibo di raccontare la vita dell’uomo contemporaneo tra desiderio e contraddizioni.

    Prenotazione obbligatoria entro venerdì 18 settembre.

    MUSEO MAGI ‘900

    Aperto dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00

    Via Rusticana A/1 – 40066 Pieve di Cento (BO) – tel. ­+39 051 6861545 – fax +39 051 6860364

    #1337
  2. Come esperienza personale ricordo che, negli anni ‘80 ebbi modo di provare il menu degustazione del ristorante La Grotta di Brisighella (quando lo chef era Nerio Raccagni) e rimasi piacevolmente sorpreso, non solo per la qualità del cibo, ma anche per il fatto che, ad ogni portata, ci veniva cambiato il vino per accordarlo al piatto.
    Casualmente, di fianco a noi, c’era una comitiva di Burana che non fece altro che brontolare per l’esiguità delle porzioni!
    http://www.ilmangione.it/ristoranti/brisighella/la-grotta/538493a57d0b4dea3a8fd33b/-/538493a57d0b4dea3a8fd33c/

    #1338
  3. Ai difetti enunciati nell’articolo va ovviamente aggiunto l’inquinamento industriale, lo smaltimento dei rifiuti tossici, i residui di radioattività degli esperimenti ed incidenti nucleari che rendono problematico il consumo di qualsiasi alimento.
    Ancora negli anni ‘50 in Panaro si poteva pescare e c’erano anguille e rane.

    #1339
  4. PP

    Si parla di cibo ovunque, si fanno programmi televisivi, esposizioni internazionali, addirittura mostre d’arte sul cibo e tutta la società sembra enormemente interessata al problema alimentazione, Bondeno in prima linea. Ma è proprio così? A me proprio non pare. Certi argomenti, come eliminare una volta per tutte la fame nel mondo o come quelli più sopra elencati da afenice, oppure quelli legati all’eccessivo consumo di cibo nei paesi sviluppati, vengono appena sfiorati e mai affrontati con l’intento vero di porvi rimedio. Quello però che maggiormente fatico a comprendere è come mai non venga spiegato chiaramente la necessità di adottare una dieta vegetariana quando ci sono studi scientifici in merito chiari e incontestabili. Oggi l’alimentazione vegetariana è una scelta che tutti dovrebbero considerare, un cambiamento in primo luogo per salvaguardare la propria salute, prevenendo malattie tremende come il cancro, ma anche per la difesa dell’ambiente e per salvare gli animali.

    #1341
    • Anche nel cibo ci sono le mode e quella vegetariana (oggi si preferisce vegana) non fa eccezione; specialmente se abbinata all’”affare” del biologico.

      #1342
  5. Daniel Spoerri, nato come danzatore e coreografo nella Berna degli anni Cinquanta, divenuto inventore di un nuovo linguaggio artistico, autore di ricette e menù, anima di ristoranti, e perfino, attore, attraverso la sua poetica ha messo in discussione conformismo, luoghi comuni, certezze. Un maestro che ha trasformato il nutrimento in un interlocutore privilegiato, in un vero e proprio trait d’union tra arte e vita. Nel percorso espositivo opere che vanno da un primo periodo di sperimentazione legato alla rivista “Materia!” (1955-1961), ai multipli cinetici, ai celebri tableaux-pièges, “quadri trappola”, composizioni casuali di residui di cibo e stoviglie usate, intrappolati nella resina e disposti in verticale, come quadri, oggi in collezione nei più prestigiosi musei di tutto il mondo.
    In mostra alla Galleria civica di Modena dal 10 ottobre 2015 al 31 gennaio 2016

    #1343
  6. Le proteste clamorose degli agricoltori a Bruxelles hanno dato frutti. L’Unione Europea sta dando ai suoi contadini 500 milioni di euro. Così, sarà compensato il calo dei prezzi causato delle sanzioni russe.

    Accompagnate da violente proteste di migliaia di agricoltori, i paesi dell’UE hanno concordato delle misure iniziali contro il calo dei prezzi dei prodotti agricoli. I ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea lunedì hanno approvato a Bruxelles un pacchetto di misure della Commissione Europea, che prevede, tra l’altro, aiuti di emergenza pari a 500 milioni di euro.

    Di fronte al palazzo del Consiglio dell’Unione Europea in cui si sono incontrati i ministri, quasi 5.000 agricoltori provenienti da Belgio, Francia, Paesi Bassi e Germania hanno protestato con più di 1.500 trattori, secondo la polizia. Hanno provocato la parziale paralisi del traffico dentro e attorno alla capitale belga, e alcuni hanno bersagliato la polizia con le uova. La polizia ha usato cannoni ad acqua.

    Oltre ai 500 milioni di euro, la Commissione Europea vuole che le norme in materia di aiuti di Stato rimangano flessibili. I paesi dell’UE devono effettuare pagamenti diretti da metà ottobre fino al 70 per cento direttamente agli agricoltori. Inoltre, secondo la Presidenza lussemburghese dell’Unione Europea, sarà lanciato un nuovo programma per lo stoccaggio privato di carne di maiale. I prezzi d’intervento, in cui lo Stato agisce in qualità di acquirente portando così ad un abbassamento delle scorte, dovrebbero temporaneamente aumentare. Deve ancora essere concordata una somma, ha dichiarato il vicepresidente della Commissione UE Jyrki Katainen.

    Anche le barriere devono essere abbattute e la pubblicità dei prodotti agricoli deve essere rafforzata per aumentare la domanda nell’UE. Anche la riduzione dei costi per gli agricoltori deve essere una priorità, ha detto il ministro dell’Agricoltura lussemburghese Fernand Etgen.

    La UE dà la colpa del declino dei prezzi, tra le altre cose, all’embargo russo sui prodotti agricoli, nonché alla diminuzione della concorrenza in Cina, dove le scorte sono cresciute.
    http://vocidallestero.it/2015/09/21/le-sanzioni-alla-russia-costeranno-ai-contribuenti-dellunione-europea-altri-500-milioni/

    #1345
    • Due cose da sottolineare nell’articolo (pertinente perché TUTTO il nostro cibo dipende dall’agricoltura):
      la prima è che una protesta, per essere efficace, deve essere fatta a Bruxelles;
      la seconda è la significativa assenza dell’Italia tra i manifestanti.

      #1346
  7. La foto dell’articolo è stata presa a Bologna in una via originariamente dedicata alle botteghe di orefice (parallela a Via Pescherie); adesso su entrambe c’è una distesa di tavolini “alla francese” ed esercizi tutti legati alla ristorazione. Anche la libreria dell’ ex-cinema Ambasciatori al suo interno ospita ristorante e cantina.

    #1356
  8. Magna cura cibi, magna virtutis incuria.
    Dove c’è gran cura del cibo, è grande l’incuria per la virtù.
    Ammiano Marcellino, Storie, 16,5,2

    #1357
  9. Dopo aver ascoltato silenziosamente le mie parole che lo incitavano a mangiare molto meno e molto meglio, il paziente (anziano, 82 anni, obeso) mi ha risposto con molta franchezza:
    “Una volta mangiavo molto e non ingrassavo mai. Ora mangio molto meno e non dimagrisco”.
    “Però, dottore, mi creda, non mangio molto, anche se è vero che mia figlia mi dice che sbaglio a mangiare, ma a me non pare di mangiare male: sono tutte cose buone. Ecco cosa mangio:
    – A colazione bevo una bella tazza di latte ben zuccherato e mangio un panino di ossocollo (è la cosa più buona!).
    – A pranzo mangio un piatto di pastasciutta condita con olio e formaggio e poi solo una grande terrina di verdura del mio orto, ben condita, perché a me piace che il cibo sia gustoso.
    – Di pomeriggio mangio qualche frutto, perché ho molti alberi da frutta nei campi.
    – A cena mangio due belle bistecche al sangue con molta verdura e un po’ di formaggio: la carne non me la può togliere, perché io lavoro ancora, per quanto i dolori a schiena e gambe mi permettono di fare!
    – Bevo 2-3 bicchieri di vino, ma solo durante il pasto; è vino che faccio con la mia uva!
    – Che sia allora la grappa che prendo con il caffè e poi anche dopo cena, per digerire, che mi fa ingrassare?”.
    http://www.informasalus.it/it/articoli/perche-voglio-ammalarmi.php