Questa è la vecchia stazione di Bondeno, ma l’unica differenza con quella nuova è il chilometro di strada sotto il sole che bisogna fare per raggiungerla.
Infatti mi è capitato ieri di accompagnare un amico e scoprire che la domenica non ci sono treni, o meglio il treno che una volta andava al mare non ferma a Bondeno (14.000 abitanti) ma a Sermide (3000 abitanti) sì; per alcuni treni invece c’è un autoservizio sostitutivo : invece delle 10.44 è arrivato alle 11.10, ma il biglietto va obliterato prima di salire.
Scarni cartelli avvertono del cambiamento e chissà se davvero c’è un servizio di taxi per arrivare in centro se si arriva carichi di bagagli…
Per una struttura familistico-contadina come la nostra non sarà un problema chiamare in soccorso un amico o un parente, ma un viaggiatore occasionale perché mai dovrebbe avere necessità di venire a Bondeno in treno?
E poi mi capita sott’occhio questo video dove la solita economista anglofila ci spiega come vivere:
//www.youtube-nocookie.com/v/Hw8KwC1ovTA?hl=it_IT&version=3&rel=0
In pratica tanti giovani di buona volontà forniscono gratis un’idea, i soldi li mette lo stato (finanza paziente) e i profitti vanno alle solite multinazionali che si comprano il brevetto.
A quando il teletrasporto di Star Trek?
Paola Paganelli scrive:
Aver trasferito la stazione in un edificio lontanissimo dal centro è stata una scelta politica che non rispecchia il più elementare buonsenso, visto il disagio che ha creato alla cittadinanza.Tra l’altro si è abbandonato un edificio che, architettonicamente parlando, si può definire di pregio rispetto a quel “casone di valle” che è l’attuale stazione. E che ne sarà ora di questo edificio e del suo giardino che ci accoglieva fiorente ad ogni stagione? E’ possibile che un paese di 15.000 abitanti non abbia un collegamento veloce e puntuale con la città e di conseguenza anche con Cona dove si trova attualmente il nostro principale ospedale di riferimento? Ma qual è la verità in proposito e quali le prospettive future dei nostri trasporti pubblici?
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Io ho avuto la fortuna di salire nell’appartamento del capostazione (Baldissara, padre di Luca), era un gioiellino: praticamente in campagna, ma collegato col mondo. Sotto c’era la biglietteria (funzionante e abitata da persone), il bar edicola, il giardino ben tenuto e, sul viale, un deposito di biciclette custodito.
Chi arrivava in auto poteva lasciarla sotto gli alberi, all’ombra; nella nuova non c’è neanche una tettoia!
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Digitale non è reale, ma, a seconda dei rapporti di forza, può diventarlo: E se al posto di buttare i quattrini in inutili raccomandate si faceva pagare il servizio un centesimo in meno?…. E il tempo perso per dimostrare che uno ha semplicemente fatto il suo dovere? .. ed è cosi’ per la gran parte del nord italia ( equitalia ci dice che i dati per il nord sono dell’11% di “sofferenze” … il sud invece .. beh circa l’inverso) chi lo ripaga?
http://albo-pretorio-bondeno.blogspot.com/2014/06/al-servizio-del-cittadino.html
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