Claudio Campini (sindaco ad-interim per un mese, dopo Biancardi e prima di Campi) in Frammenti di storia di Bondeno scrive:
“Il messaggio che da ogni parte ci arriva: la convenienza ( ma chi me lo fa fare), la strada più breve ad ogni prezzo, devo esserci devo apparire, il facile guadagno (non sempre legale), non guardiamo le regole, quante balle, io sono più furbo perché frego gli altri, l’intolleranza verso tutto quello che non mi interessa, non ascoltare nessuno perché io so”
questo sembra essere il credo non solo di chi oggi ci governa, ma anche di tutta la popolazione.
Come abbiamo detto negli articoli precedenti e in tutti questi anni, sono queste le cause profonde che hanno portato alla crisi del paese e i politici (contro cui tutti si scagliano) sono solo stati i fedeli interpreti di questo modo di pensare.
Prendiamo ad esempio i più di 1900 voti dati alla lista Grillo , qui a Bondeno, alle politiche del febbraio 2013; pur essendo estremamente facile creare una lista locale: bastava digitare su Google “amministrative Bondeno 2014” e si veniva rinviati, tra le altre, ad una pagina nel sito beppegrillo.it, dove si poteva dare l’adesione e/o creare una lista.
Nessuno a Bondeno lo ha fatto.
Gli stessi partiti storici (dei quali è rimasto solo il PD) non hanno più una sede: tutti si limitano ad una vetrina elettorale, gli ultimi due mesi di campagna, affittando uno dei tanti locali sfitti in centro .
Al di fuori della tornata elettorale non c’è alcuna attività politica, semplicemente perché qualsiasi riunione sul tema andrebbe disertata dai cittadini.
Le lamentazioni, addossare tutte le colpe ad un avversario (ieri Berlusconi, oggi Grillo o la giunta attuale) sono sufficienti a scaricare le coscienze.
Se non cambiamo noi stile di vita, smettendo di rincorrere tutte le sciocchezze che “il mercato” ci propone e diventiamo finalmente adulti, non possiamo poi lamentarci di essere trattati come bambini.
E così succederà che, parafrasando un vecchio slogan: se la tua squadra ha perso, consolati col “Localfest”; se la tua squadra ha vinto, festeggia con il “Localfest”!
Come diceva giustamente Gaber (1939-2003), non mi fa paura Berlusconi in sé, ma il Berlusconi in me!
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In questa fase si deve e si può chiedere alla politica attiva di ristabilire le condizioni profonde di dibattito, un ambiente darwiniano delle idee, dove il frasario fatto, le menzogne arzigogolate su pubblico e privato, le ovvietà pavloviane, le arroganze aristoteliche prive di riscontri che diventano semplice menzogna, si debbano misurare con vere creature dell’intelligenza senza essere protette dai rifugi accademici e mediatici dentro i quali solo possono sopravvivere. E di certo sarebbe difficile chiederlo a chi è stato così condizionato da queste ideologie da averle fatte proprie, da gestirle ormai come un riflesso condizionato. O come subalternità necessaria.
L’unica cosa necessaria è l’umanità, nel suo senso concreto e non retorico. L’uguaglianza come punto di approdo, il sapere come mezzo. Tutto il resto è consumismo politico.https://ilsimplicissimus2.com/2013/01/11/ricominciare/
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Rimettiamo in evidenza questo articolo in occasione della morte di Claudio Campini, avvenuta in questi giorni. https://www.estense.com/?p=710730
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