Un’inversione di tendenza, rispetto agli ultimi 20 anni per la sanità locale.» Spiega così, il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri, il progetto che è stato presentato venerdì mattina, in accordo con l’Ausl, e che riguarda l’ospedale Borselli. «Un investimento da 7,5 milioni da fonte commissariale per la ricostruzione del Borselli (all’interno del piano triennale delle opere pubbliche, per 1,5 miliardi di euro nel cratere); a questa cifra si sommano stanziamenti legati allo sviluppo della Casa della salute e il resto deriva da fondi assicurativi per il terremoto da parte dell’Ausl, per un totale di 11,5 milioni di euro.» Il progetto si sta sviluppando, deve ora avere un ok sul piano finanziario. Nel concreto, «Siamo stati ascoltati – dice Fabbri – sulla possibilità di concentrare in un’unica posizione i servizi, recuperando nell’interezza villa Borselli, rendendo più sicura la struttura e realizzandone una antisismica, dove troverà sede la Casa della salute, integrandosi anche con la casa di riposo.» Saranno demolite le due ali del Borselli per realizzare i nuovi corpi di fabbrica, ma intanto verrà gestita in questi mesi la transitorietà: con lo spostamento dell’ambulanza nella stazione di Protezione civile, per liberare spazi per il servizio diabetici; con il Cup in centro e alcuni servizi in via dei Mille. Mauro Manfredini (direttore distretto Ovest) entra nella parte tecnica: «Amministrazione e Ausl sono sedute a fianco dopo un lavoro lungo e faticoso – dice Manfredini –: verrà steso un progetto preliminare, che diventerà poi esecutivo: si abbatterà l’ala est e in questa sede viene eretto un nuovo edificio completamente antisismico e destinato alla Casa della salute. Contemporaneamente, la ditta che ha assunto i lavori potrebbe parallelamente lavorare nel corpo centrale, provvedendo al ripristino in termini di sicurezza e procedendo allo sviluppo della Casa della Salute, dell’ospedale di comunità e della degenza sociosanitaria. Per realizzare 30 posti letto ex novo nella villa Dazio. Siamo – dice Manfredini – in attesa di consegnare i lavori nel 2015. Nella ala ovest, la Medicina di gruppo (del presente dottor Mazzucchelli) traslocherà presto nella casetta delle suore. Lo sviluppo del polo specialistico riporterà su Bondeno un complesso di 18 specialità. Il poliambulatorio avrà una vasta gamma di offerta (con l’aggiunta di neurologia, con aumento orario di cardiologia e altri servizi) e che si troverà nell’ala ovest.Già da febbraio apriremo il consultorio e il servizio ambulatoriale ginecologico-ecografico. La Casa della salute non sarà caratterizzata solo dai posti letto, ma partirà dall’accoglienza del cittadino e da una consistente offerta sociosanitaria. Avremo in più 15 posti letto di interesse sociosanitario, distinti per tipologie: per gravissimi cerebrolesi, anziani e non autosufficiente. Inoltre, 15 posti di country hospital, destinati a quelle persone dove la domiciliarità non è più possibile, ma che è affetta da cronicità, gestiti dai medici di medicina generale. Il primo soccorso? E’ prematuro parlarne.» Il bando, se tutto procederà per il verso giusto, potrebbe assegnare a maggio il progetto per farlo diventare esecutivo (per dettagliare il tutto sul piano planimetrico) e indicare l’azienda che eseguirà i lavori. «Vigileremo affinchè il progetto si sviluppi come da accordi – ha precisato Alan Fabbri – e presto organizzeremo un incontro pubblico per illustrare i servizi alla comunità.»
Non per essere pessimisti, ma “il primo soccorso è prematuro” e il resto: se tutto procederà per il verso giusto (per chi?)
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C’è un altro progetto “storico” di recupero: quello dell’area ex-zuccherificio; a questo proposito abbiamo trovato questa interessante nota:
“In quel tempo ero nel Consiglio Nazionale della Bieticoltori(ABI) che però aveva sede a Ferrara. Il presidente Tonello (anche presidente di Coldiretti) ci ha sempre tenuto edotti sulle trattative con la UE per l’eventuale chiusura degli zuccherifici in Italia. Quindi mi risulta e sò per certo che giustamente la cifra è circa quella di 200 miliardi delle vecchie lire. Il punto è che tale cifra non doveva servire direttamente a pagare qualcosa. Quella cifra doveva essere incamerata TOTALMENTE da Italia Zuccheri/Finbieticola se in seguito alla chiusura dello stabilimento assolveva a 3 obblighi. 1) demolizione e sgombro/pulizia dell’area 2) bonifica del suolo 3) farsi carico del destino occupazionale dei lavoratori dipendenti rimasti. Alcuni zuccherifici dopo la chiusura hanno destinato i dipendenti in altri loro siti produttivi molto distanti, altri hanno concordato la buonuscita, altri come Bondeno hanno messo in campo un nuovo insediamento produttivo in loco per occupare gli operai rimasti, con il beneplacito di tutte le Amministrazioni Locali, Sindacati ecc che hanno accettato di appoggiare le varie soluzioni proposte e che si sono susseguite (centrale ad olio di palma, Cavicchi/pomodoro e ultimo il pastificio di Ramoser). Nel frattempo tutti questi anni di cassa integrazione li abbiamo pagati noi e non Finbieticola. Il tragico sospetto, ma in tantissimi casi è diventata mera normalità è che: può essere tutta una strategia preordinata (dall’industria naturamente) per tirare avanti degli anni con i seguenti scopi: far aumentare tantissimo di valore all’area con la nuova classificazione nel “Piano Regolatore”; far pagare intanto allo Stato il giusto dovuto ai lavoratori, con la speranza che nel frattempo alcuni di loro possano andare in pensione e altri trovino occupazione altrove. Alla fine della corsa Finbieticola avrà la sua area bonificata, aumentata di valore e pochi addetti rimasti con i quali non sarà un grosso problema trovare un accordo risolutivo. Fatto ciò avrebbero assolto a tutti gli obblighi e legittimata a passare all’incasso del saldo, se non l’avesse già riscosso. Questo è quel che sò e che mi fa dire la mia esperienza sul campo”.
Lorenzo Berlato in
http://albo-pretorio-bondeno.blogspot.it/2014/01/la-storia-senza-fine.html
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Intanto sono passati più di due anni, si è capito che di tutto questo non se ne farà niente, ma si è visto che basta distrarre il popolo con sagre, fiere, palio, festival, calcio ecc, e tutto si dimentica!
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