venerdì 22 novembre ore 10 – CONVEGNO INTERNAZIONALE
2nd International Conference on the Roman Danubian Provinces
RELIGION AND ACCULTURATION IN THE DANUBIAN PROVINCES –
4a sessione plenaria del secondo Convegno Internazionale sulle Province Romane Danubiane, organizzato dal LAD (Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche Province Danubiane) del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
È prevista la partecipazione di ottanta studiosi provenienti da diciotto diverse nazioni.
La Conference, che si svolge per la seconda volta a Ferrara (20-21 novembre, Castello Estense, Salone degli stemmi; 22 novembre, Biblioteca Comunale Ariostea, Sala Agnelli e Museo Archeologico Nazionale, Salone delle Carte geografiche), costituisce uno dei più significativi appuntamenti di studio e ricerca a livello internazionale sul mondo balcanico-danubiano e del Mar Nero nell’antichità. Essa si propone di favorire e promuovere i contatti tra studiosi di diversi paesi, la presentazione, la discussione e diffusione dei risultati delle loro indagini, concentrandosi su un’ampia regione del mondo antico dalle peculiari caratteristiche, per molteplici ragioni (politiche, culturali, linguistiche, ecc.) non sempre accessibile.
Con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e i patrocini del Ministero degli Affari Esteri, dell’Association Internationale d’Épigraphie Grecque et Latine (AIEGL), del Centro di studi interdisciplinari sulle Province Romane dell’Università degli Studi di Sassari, della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia e Romagna, della Amministrazione Provinciale di Ferrara e di Forma Urbis.
Può sembrare completamente estraneo ai nostri tempi l’argomento dell’articolo sopracitato, invece racconta esattamente la nostra situazione e, in particolare, la differenza tra Stato, Stato Sovrano e nessuno Stato (come alcuni vorrebbero).
Se si guarda ad.es. la voce Pannonia su wikipedia, si vede che, prima del dominio romano, c’erano sul territorio tribù di origine Celtica (risalenti al V secolo a.C.) e Illirica; dopo il dominio Romano altre tribù (i c.d. Barbari).
Il dominio romano normalmente sovrapponeva le proprie strutture amministrative a quelle esistenti (recependo al proprio interno i funzionari eventualmente pre-esistenti), poneva fine alle guerre tribali (pax romana), incanalava a Roma le risorse esistenti sul territorio e introduceva la propria moneta nell’economia della regione.
Se tutto questo vi sembra famigliare è perché il quadro descritto è esattamente quello dell’Europa (Stato Sovrano); l’Italia attuale è come la Pannonia di allora (ex-stato sovrano che ha ceduto volontariamente (con la firma di vari trattati negli ultimi 20 anni) la propria sovranità (e altri ancora ne firmerà fino alla spoliazione).
Dopo (o anche subito, come vorrebbero i fautori dell’abbattimento di quello che resta dello stato) rimangono solo le tribù che si formano normalmente su basi etnico-religiose.
Provate ad immaginare uno scenario in cui esercito, polizia e ogni altro ordinamento (sanità, giustizia, istruzione), non più pagati, cessano di funzionare dall’oggi al domani: nessuno Stato.
Siete sicuri che è questo che volete?
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