Pillole di economia

Da una recente indagine OCSE risulta che l’Italia è all’ultimo posto anche per cultura finanziaria; anche su bondeno.com abbiamo pubblicato molti articoli di economia (sempre poco letti) e poi li abbiamo raccolti anche in un quaderno per utili ripassi.

Spesso e, ahimè, poco volentieri, si sente, in occasione di dibattiti pubblici ed anche dai discorsi della gente comune, l’affermazione che l’attuale situazione debitoria sia un retaggio dei malgoverni e delle spese folli dei nostri padri che sono vissuti al di sopra delle proprie possibilità.

Ora, quel che può esserci di vero in questo ricorrente luogo comune, verrà confrontato con i dati reali, estrapolati da una delle fonti ufficiali disponibili sulla rete, ovvero l’Annual Macroeconomic Database della Commissione Europea.

Essendo indispensabile la consultazione di grafici e tabelle, vi rimandiamo all’articolo nella sua interezza:

http://www.appelloalpopolo.it/?p=9923

Imparate a ricamare

Nello scenario suggestivo e leggendario di Casa Stella dell’Assassino, nel cuore medioevale della città, un’importante esposizione di ricami antichi e attuali, dimostrazioni tecniche delle scuole di ricamo, una serie di conferenze a supporto della conoscenza dell’arte ricamatoria, un invito a scuole, cittadini, esperti, curiosi e cultori.

Dal 23 novembre al 1 dicembre 2013

Casa di Stella dell’Assassino – Via Cammello 15 – Ferrara

Nove giorni di iniziative dedicate al ricamo, al suo significato antropologico, storico, politico e culturale nel solco dei secoli; un’arte antichissima, in origine esclusiva maschile, passata poi in mano alle donne. Ed è alle donne, al loro lavoro costante e silenzioso che si deve l’evoluzione degli stili, delle tecniche, degli approcci, dei significati.

Il ricamo ed i suoi intrecci con l’architettura, la pittura, la scultura, le scienze umane ma anche con la geometria, l’algebra, la matematica, gli spazi ed i numeri. Aspetti questi sempre trascurati, solo inconsciamente intuiti, ma base essenziale del ricamo e della sua perfezione.
Un’arte e un lavoro che hanno permesso nel tempo di elevare, grazie al loro riconoscimento economico, il potere sociale delle donne. I meravigliosi ricami di ieri e di oggi sono opere esclusive, frutto di conoscenza, intelligenza, costanza e passione. Non un passatempo, ma un vero e proprio intreccio di dedizione e scelta.

Per le visite di gruppi è consigliabile l’appuntamento:
info 0532 754731 – 3356865862 elisabetta.holzer@gmail.com

Programma

PROGRAMMA INIZIATIVE

SABATO 23 NOVEMBRE
16.00 Inaugurazione della mostra “Il Ricamo e le scienze nelle mani”
Interverranno il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani e il Presidente della Contrada di S. Maria in Vado Giovanni Bellini
16.30 Rossella Zadro – Può creare innovazione e lavoro l’arte del ricamo?
17.00 Elisabetta Holzer – Le origini del Ricamo Estense
17.30 Bianca Rosa Bellomo – Aemilia-ars e la disegnatrice di origine ferrarese Parisina Schincaglia. I numeri, la geometria, il ricamo. Le scuole di ricamo presenti illustreranno i materiali esposti
DOMENICA 24 NOVEMBRE
Laboratorio di ricamo e illustrazione dei materiali esposti negli orari di apertura della mostra
LUNEDÌ 25 NOVEMBRE
9.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00 Laboratorio di ricamo
17.30 Luisa Martini – La bibliografia inerente al ricamo della Biblioteca Bassani. La ricerca dei libri e del catalogo
MARTEDÌ 26 NOVEMBRE
9.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00 Laboratorio di ricamo
17.30 Lucia Boni – L’arte della pittura e del ricamo, insieme
MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE
9.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00 Laboratorio di ricamo
GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE
9.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00 Laboratorio di ricamo
17.30 Gioia Rizzo – Ricordi sulla scuola di ricamo del Sacro Cuore di Via Borgo di Sotto
VENERDÌ 29 NOVEMBRE
9.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00 Laboratorio di ricamo
17.30 Paolo Sturla Avogadri – L’Arazzeria Estense
21.00 Torneo di Burraco organizzato dall’associazione “Il nostro Circolo”
SABATO 30 NOVEMBRE
9.30 – 12.30 e 16.00 – 19.00 Laboratorio di ricamo
17.00 Proiezione del cortometraggio “Amanti senza fortuna” (1949), diretto da Florestano Vancini e Adolfo Baruffi
17.30 Francesco Scafuri – Storie di amanti: Nicolò III d’Este e Stella dell’Assassino, Ugo e Parisina
DOMENICA 1 DICEMBRE
Laboratorio di ricamo e illustrazione dei materiali esposti negli orari di apertura della mostra
Dal 25 al 30 novembre, dalle ore 9.30 alle 12.30, due scuole del territorio assisteranno alla creazione di un ricamo.

Orari

23 novembre: 16.00 – 19.00
dal 24 novembre al 1 dicembre: 9.30-12.30; 16.00-19.00;  domeniche 9.30 -19.00 orario continuato

Tariffe

Ingresso gratuito

Allegati del documento

Il ricamo ed i suoi intrecci con l’architettura, la pittura, la scultura, le scienze umane ma anche con la geometria, l’algebra, la matematica, gli spazi ed i numeri. Aspetti questi sempre trascurati, solo inconsciamente intuiti, ma base essenziale del ricamo e della sua perfezione.
Un’arte e un lavoro che hanno permesso nel tempo di elevare, grazie al loro riconoscimento economico, il potere sociale delle donne. I meravigliosi ricami di ieri e di oggi sono opere esclusive, frutto di conoscenza, intelligenza, costanza e passione. Non un passatempo, ma un vero e proprio intreccio di dedizione e scelta.

Per le visite di gruppi è consigliabile l’appuntamento:
info 0532 754731 – 3356865862 elisabetta.holzer@gmail.com

Anche a Bondeno:

Spazio29 e la Biblioteca comunale, nell’ambito del progetto “Festival dei Giovani dell’Alto Ferrarese”,  propongono un  Corso di cucito per avvicinarsi alle tecniche di base dell’uso di ago e filo  e realizzare piccoli lavori con facilità e divertendosi. Sono previsti due incontri serali: mercoledì 27 novembre e mercoledì 4 dicembre, dalle ore 20 alle 22 circa, per un massimo di 15 posti.  La preiscrizione è obbligatoria da effettuare presso Spazio29, in via Veneto 29, entro il 23 novembre (tel. 0532 898117).

Quelli che il mercato

In risposta a quelli che il mercato:

Ma i primi pionieri hanno fatto davvero una pessima fine. Loro coltivavano, seminavano, innaffiavano e poi arrivavano “i regrediti” che vivevano ancora con la mentalità passiva dei raccoglitori, li prendevano a randellate sulla testa, li uccidevano, si mangiavano quello che c’era e poi andavano a caccia di un altro “mercato”.
Come fanno i colossi finanziari.
Sono nate quindi le prime consorterie di sapienti per salvaguardarsi dai prepotenti.
E’ nata, per l’appunto “la Politica” ovvero una regolamentazione di simili alla pari (tutti coltivatori attivi) il cui fine consisteva nel darsi una serie di norme e consuetudini per difendersi dagli attacchi dei raccoglitori regrediti nel nome del benessere comune.
E hanno inventato la Legge.
Ogni gruppo, poi tribù, clan, consorzio, etnia, popolo, nazione, stato, si è dato le proprie.
Ed è nata la civiltà.
Ciò che ci divide dai primitivi.

L’Italia, in questo momento, è considerata la nazione nel mondo occidentale più primitiva e regredita che esiste. Così ci considerano, così ci vivono, così ci percepiscono.
Quella in cui l’iper-liberismo si è affermato nella sua forma più sfrenata.
Paradossalmente è, allo stesso tempo, la nazione che ha in assoluto il maggior numero di vincoli, divieti, sbarramenti, ostacoli, il che consente agli iper-liberisti di protestare chiedendo maggiore libertà. Ma è un trucco da baraccone.
I lacci lacciuoli e proibizioni sono una invenzione degli iper-liberisti perchè tutto ciò è funzionale al Sistema.
Servono per noi cittadini, animali primitivi di serie B.
Sono fondamentali per il sistema liberista attuale.
Consentono uno sbarramento d’accesso che mantiene intatta l’oligarchia del privilegio all’interno della quale vige, invece, una enorme dinamica, una gigantesca libertà priva di ogni regola, che consente il successo non dei più meritevoli e capaci, bensì del più prepotente e violento…

Il berlusconismo/piddismo è la colonna della nazione che si è manifestato originariamente come un sistema teso ad abbassare sempre di più il livello culturale, in modo tale da far scattare un livello di domanda primitiva alla quale il sistema ha sempre immediatamente risposto con un’offerta di basso livello. Così facendo, la nazione è regredita antropologicamente, e ha iniziato a manifestare delle domande primitive, di bassissimo livello. I  detentori del potere son stati felici di rispondere con una offerta pronta per loro.
Il paese non cambia se non cambiano le domande. E’ un’illusione.

Che cosa fare, quindi?
Prendere atto che cercheranno di abbassare sempre di più l’offerta per appiattire sempre di più la domanda.
Dopodichè cominciare dal basso (per il momento non abbiamo altra scelta) ad alzare il livello, iniziando una nuova e più evoluta modalità di “offerta” nella vita quotidiana, iniziando dagli scalini più bassi, cominciando a occuparsi sempre di meno di “loro”, a guardare sempre di meno i loro prodotti televisivi e quindi parlarne sempre di meno, non leggere più i loro quotidiani e cominciare, invece, a diffondere un livello più alto di offerta esistenziale nello scambio tra persone, per spingere verso un innalzamento del livello della domanda. Costruire e inventare un nuovo modello di solidarietà e diffondere una nuova cultura della cittadinanza, istigando e pungolando la gente a leggere libri, a conoscere, per far sì che si alzi il livello della domanda in attesa dell’implosione inevitabile di questo sistema marcio che scricchiola ogni giorno di più e sta crollando.

liberamente estratto da: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/11/il-clan-degli-invisibili-una.html

Qui a bondeno.com ci abbiamo provato per 10 anni, ma nessuno si è fatto sentire: redazione@bondeno.com

Province Danubiane – Convegno

venerdì 22 novembre ore 10 – CONVEGNO INTERNAZIONALE
2nd International Conference on the Roman Danubian Provinces
RELIGION AND ACCULTURATION IN THE DANUBIAN PROVINCES –
4a sessione plenaria del secondo Convegno Internazionale sulle Province Romane Danubiane, organizzato dal LAD (Laboratorio di studi e ricerche sulle Antiche Province Danubiane) del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara.
È prevista la partecipazione di ottanta studiosi provenienti da diciotto diverse nazioni.
La Conference, che si svolge per la seconda volta a Ferrara (20-21 novembre, Castello Estense, Salone degli stemmi; 22 novembre, Biblioteca Comunale Ariostea, Sala Agnelli e Museo Archeologico Nazionale, Salone delle Carte geografiche), costituisce uno dei più significativi appuntamenti di studio e ricerca a livello internazionale sul mondo balcanico-danubiano e del Mar Nero nell’antichità. Essa si propone di favorire e promuovere i contatti tra studiosi di diversi paesi, la presentazione, la discussione e diffusione dei risultati delle loro indagini, concentrandosi su un’ampia regione del mondo antico dalle peculiari caratteristiche, per molteplici ragioni (politiche, culturali, linguistiche, ecc.) non sempre accessibile.
Con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e i patrocini del Ministero degli Affari Esteri, dell’Association Internationale d’Épigraphie Grecque et Latine (AIEGL), del Centro di studi interdisciplinari sulle Province Romane dell’Università degli Studi di Sassari, della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia e Romagna, della Amministrazione Provinciale di Ferrara e di Forma Urbis.

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Parcheggi a Bondeno

Non so per voi, certo che sta diventando difficile trovare un parcheggio anche a Bondeno.

In tanta frenesia edilizia sembra che gli urbanisti (almeno in Italia) si siano dimenticati dei parcheggi (sotterranei, sopraelevati e, soprattutto centrali), molto più comuni all’estero.

Eppure non sono mancate le occasioni, anche a Ferrara, di riutilizzare ex-cinema (Rivoli, Ristori, Astra) posti in posizione centrale e abbastanza ampi da costituire una buona riserva di posti, ovviamente a pagamento.

A Bondeno avevamo l’Argentina, abbastanza utile anche per i residenti che hanno auto sempre più grandi e garages anni ’60 ormai troppo piccoli; per non parlare di occasioni quali fiere e mercati.

ex-cinema Argentina (in grigio sullo sfondo)

Dall'Islanda all'Italia

[estratto]

Islanda Chiama Italia - Libro Osservavo dall’alto l’Islanda scomparire oltre l’orizzonte curvo, poi dopo qualche ora di mare apparire l’Inghilterra, infine il continente. Tornavo in Italia con la testa piena zeppa di ricordi, nozioni, date, impressioni, ma senza alcuna risposta concreta alle tante domande che sapevo mi sarebbero state fatte, alle mille obiezioni. «L’Islanda non è l’Italia!» «Come si può paragonare un Paese di 320mila abitanti a uno di 60 milioni?» «L’economia italiana è troppo devastata per riuscire a rialzarsi»

Già, l’Italia non è l’Islanda. Il debito pubblico italiano è pari a 2mila miliardi di euro, il debito Icesave che gli islandesi si sono rifiutati di pagare non superava i 5 milioni. E poi ci sono lo spread impazzito, che fa crescere gli interessi sul debito, e mille problemi immensamente più complessi di quelli che poteva affrontare una nazione come l’Islanda.

Ma dagli 8mila metri di altitudine in cui mi trovavo il mondo si vede in maniera più chiara e distaccata. Se ne percepisce la forma curva, quasi si intuisce la sua interezza sferica oltre l’orizzonte. E osservando il mondo da così in alto non ho visto altro che mare, rocce, montagne e vallate. Giuro. Nemmeno una traccia dello spread, né del debito, né degli otto mondi paralleli e virtuali che lo sovrasta Il mondo visto dall’alto sembra molto più semplice, lineare e fisico di quello osservato ad altezza del suolo. Vedevo fiumi e città, potevo immaginare il lavoro degli esseri umani nei campi, negli uffici, le chiacchiere nei bar. Ma i flussi di denaro, quelli proprio non riuscivo a vederli né a immaginarli. Giunsi a una conclusione che sul momento mi apparve evidente, e che condividerò a costo di sembrare un novello Don Ferrante: non esistono.

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Indice

  • Prefazione di Loretta Napoleoni
  • Introduzione
  • Capitolo 1 – L’ascesa e la caduta
  • Capitolo 2 – Ribellione
  • Capitolo 3 – Dall’Islanda all’Italia
  • Conclusioni
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Andrea Degl’Innocenti

Andrea Degl'Innocenti

Andrea Degl’Innocenti è un giornalista che si occupa ormai da anni di economia e politica internazionali. Dal 2010 collabora con la testata giornalistica “Il Cambiamento”, per la quale si è spesso occupato delle vicende islandesi. Nell’aprile-maggio 2012 è stato in Islanda per raccogliere materiale e intervistare i protagonisti delle rivolte.

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Per chi vuole approfondire il problema, consigliamo anche la lettura di

http://terzapaginainfo.wordpress.com/2014/01/25/quante-volte-dobbiamo-ripeterlo/

come di tutti gli altri articoli correlati del blog

Mostra fotografica

Un altro tempo un altro luogo – mostra di Gian Franco Ganzaroli – poeta visuale
Ganzaroli “La nuova mostra fotografica di Gianfranco Ganzaroli, verte su sentieri nascosti, nuovi territori, non ancora esplorati, o forse esplorati talmente tanto da non sembrare neppure che possano portare da qualche parte.”Un altro tempo” questo, dove le lancette non si rincorrono, ma si fermano, riprendono, e perché no, vanno all’indietro, in un presente/passato/futuro, ancora da definire nel suo essere..” (…)
testo tratto dalla presentazione di M. Ganzaroli

“F-One Images, poeta visuale dell’anima: così anche stavolta ci prende per mano e ci conduce in ‘Un altro tempo, un altro luogo’. Qui la poesia si sviluppa in un racconto, una storia trasmessa attraverso immagini un pò surreali, talvolta in un’atmosfera onirica, caratteristiche dello stile che gli è proprio ma che qui danno rilievo alla sua natura di cantastorie.” (…)
testo tratto dalla recensione di A. Vannini

Ingresso gratuito

Dal 2 al 30 novembre
(martedì – sabato 9-13 e martedì – mercoledì e giovedì 15-18:30)
Biblioteca Comunale Bassani – Via Grosoli 42 (Barco) Ferrara

D'Annunzio a Bologna

Dopo Lugano e Budapest, dove due importanti mostre sono state inaugurate nei giorni scorsi, le celebrazioni del 150° anniversario dannunziano approdano a Bologna: dall’11 ottobre al 19 novembre l’intera città si prepara a festeggiare l’importante compleanno del Vate.

Si parte dunque l’11 ottobre, con l’inaugurazione della mostra – la più importante realizzata su d’Annunzio nell’anno in cui si celebrano i 150 della nascita – D’Annunzio a Bologna – E séguito a vivere, studiosamente voluttuosamente… curata da Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, storico e biografo dannunziano. Organizzata in collaborazione con la Fondazione Carisbo e allestita negli spazi di Palazzo Saraceni, in via Farini 15, la mostra sarà suddivisa in sezioni e realizzata attraverso l’esposizione di manoscritti e materiali autografi, immagini fotografiche, edizioni rare e alcuni significativi cimeli provenienti da collezioni private e dal Vittoriale.

Nell’ambito della mostra , inaugurata a Casa Saraceni venerdì 11 ottobre fino al 10 novembre, sarà esposta una preziosa dedica autografa
di Gabriele d’Annunzio a Quirino di Marzio.

Quirino di Marzio, nato a Spoltore (Pescara) il 6 luglio 1883, fu uno dei più brillanti oculisti del primo novecento.
Dopo il primo conflitto mondiale – nel corso del quale fu organizzatore e direttore di un grande ospedale oftalmico – fu direttore del settore di ricerche istologiche, batteriologiche e radiologiche della clinica oculistica universitaria di Roma. Nel 1931 si trasferì a Bologna per ricoprire la prestigiosa cattedra universitaria, ove operò alacremente per oltre un ventennio rendendola uno tra i più progrediti centri di studio e di cura delle malattie oculari esistenti in Europa.
Lo studio scrupoloso e attento che condusse per anni, l’acume di scienziato e le più straordinarie innovazioni tecnologiche che portò nella clinica universitaria bolognese, gli permisero di sperimentare con successo interventi sino a quel momento mai collaudati dai maggiori rappresentanti dell’oftalmochirurgia internazionale, rendendolo meritatamente famoso in tutto il mondo scientifico.

Tra i suoi illustri pazienti, riconoscente e amico, fu Gabriele d’Annuzio, che si rivolse a Quirino di Marzio a seguito della menomazione patita all’occhio destro il 16 gennaio 1916, durante un incidente aviatorio. La preziosa fotografia di Gabriele d’Annunzio con dedica autografa al suo amico medico è testimonianza del profondo legame che si instaurò tra lo scienziato e il poeta. L’opera appartiene oggi a collezione privata bolognese.

Dall’8 al 10 novembre nell’atrio di Palazzo Saraceni verranno esposti i dipinti di Antonio Saliola ispirati al gusto dannunziano e alle stanze del Vittoriale, la straordinaria residenza che d’Annunzio allestì sulle rive del lago di Garda.

L’8 novembre, infine, presso Santa Maria della Vita si potrà assistere alla conferenza-spettacolo Non so che agitazione va correndo: d’Annunzio e il vortice del Compianto, dedicata al gruppo scultoreo del Compianto del Cristo morto, a cura della professoressa Paola Goretti dell’Accademia di Bologna e di Raffaella Morselli dell’università degli Studi di Teramo.

Gli eventi bolognesi si svilupperanno dunque in tutto il capoluogo emiliano, significativamente legato a d’Annunzio che proprio qui ebbe tra l’altro la sua “iniziazione”. Durante una sosta a Bologna in compagnia del padre, giovanissimo vide infatti nella vetrina della libreria Zanichelli (oggi Libreria Coop) il volume Odi barbare di Giosuè Carducci. L’impressione che ricavò dalla lettura fu enorme, al punto che elesse Carducci maestro di poesia e di etica. Alla morte del poeta, gli dedicò un’Ode, il cui manoscritto sarà esposto a Bologna per la prima volta, e decise di accoglierne l’eredità letteraria e morale, assumendone l’epiteto di Vate nazionale.

Anche alcune importanti aziende hanno voluto unirsi significativamente alle celebrazioni. In particolare vanno ricordati Eberhard, la storica casa di orologi svizzera, che per la mostra di Palazzo Saraceni ha prestato un orologio della nuova collezione dedicata a Nuvolari. Il gioiello verrà esposto a completamento della vetrina dedicata al rapporto tra il Vate e il pilota, insieme ai cimeli provenienti dal Museo Nuvolari di Mantova, tra cui la scatola dell’orologio Eberhard storicamente appartenuto a Nuvolari e la mitica Targa Florio del 1932.

Alla mostra verrà esposto anche il manoscritto con cui d’Annunzio celebrava la dolcezza del “liquore delle virtudi”, prestato per l’occasione da Montenegro.

La mostra sarà infine l’occasione per presentare al pubblico il modellino dello SVA, l’aereo con cui d’Annunzio effettuò il Volo su Vienna, oggi custodito presso l’Auditorium del Vittoriale: la miniatura è stata realizzata da Italeri, azienda emiliana leader mondiale nel modellismo, con una confezione speciale dedicata ai 150 anni in cui sono raffigurati d’Annunzio con Palli sullo SVA e la foto ufficiale della squadriglia prima della partenza. In occasione delle celebrazioni bolognesi il modellino verrà distribuito dalle tre testate del Quotidiano Nazionale.