Ritorno al futuro

Il 29 ottobre si terrà a Pieve di Cento , alle 21, presso il Museo MAGI

una conferenza dal titolo

Spazi liberati dal sisma
Prospettive per il futuro degli immobili pubblici e per il rilancio del centro storico

Prendendo spunto dagli esiti del convegno “Ritorno al futuro – Nuovi percorsi di sviluppo per il territorio cispadano” che si è tenuto a Bologna giovedì 17 ottobre e che ha presentato gli esiti dei sei studi di fattibilità promossi dal Fondo Cooperativo Terremoto Emilia per altrettanti comuni del cratere, tra cui Pieve di Cento, parleremo del futuro della nostra città.

Il terremoto, nella sua drammaticità, ha portato all’attenzione nazionale e internazionale un territorio il cui rilievo economico e culturale è di gran lunga superiore rispetto alla notorietà precedente.

La ricostruzione può e deve diventare occasione per dare valore ai tanti elementi di pregio presenti nel territorio: la vivibilità, la qualità urbana, la piacevole fruibilità per i visitatori, la ricchezza dell’offerta culturale.

Lo studio di fattibilità commissionato per Pieve ha evidenziato come nella sua trama urbana si possano creare molteplici “percorsi”: quello d’arte e cultura si intreccerebbe così con quello dello shopping per una passeggiata di tipo urbano, mentre un “percorso quiete” proporrebbe itinerari pedonali e ciclabili verso le limitrofe zone naturalistiche e di campagna. Lo studio valuta soprattutto la ridefinizione strutturale e funzionale di due aree oggi inutilizzate: quella dell’ex scuola elementare di Porta Bologna e quella dell’ex Convento delle Clarisse di proprietà dell’ASL.

Il recupero, dopo il sisma, di un centro storico definito “piccolo gioiello di urbanistica medievale” (T.C.I.) e il restauro delle tante, pregevoli e antiche architetture, può consentire a Pieve di Cento di strutturare un sistema urbano di elevato valore, e fungere da innesco per un più ampio percorso di valorizzazione che moltiplicherebbe l’interesse della popolazione locale e dei visitatori.

Per farlo, è importante ragionare tutti assieme – cittadini, operatori, esperti e decisori istituzionali – sugli assetti economici, sociali e culturali che vogliamo per il futuro di Pieve, e provare a trasformare l’episodio drammatico in opportunità di miglioramento.



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uno degli schizzi dello studio di fattibilità

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