L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha diffuso i risultati del nuovo rapporto Piaac sulle competenze degli adulti tra i 16 e i 65 anni di età in 24 paesi: le rilevazioni sono state fatte tra il 2011 e il 2012, per l’Italia è stato incaricato l’Isfol, Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori.
Per la valutazione sono state considerate le competenze alfabetiche (literacy) e matematiche (numeracy) ed è stata adottata una scala di cinque livelli, con un punteggio da 0 a 500. Dal terzo livello in poi si indica che una persona possiede le competenze per interagire in modo efficace nei contesti di vita e di lavoro.
Nelle competenze alfabetiche il nostro paese è all’ultimo posto: il punteggio medio degli adulti italiani è 250 punti, mentre la media Ocse è 273; nelle competenze matematiche il punteggio medio degli adulti italiani è 247, contro la media Ocse di 269 punti. Solo la Spagna, con 246 punti, ha fatto peggio. Siamo al penultimo posto anche per capacità di risolvere problemi in ambienti ricchi di tecnologia.
Il 70 per cento della popolazione italiana ha competenze ritenute al di sotto del minimo indispensabile per vivere e lavorare nel ventunesimo secolo.
(però votano… n.d.r)