Tengo famiglia

La situazione è gravissima e compromessa al punto che occorrerebbe un fronte comune di tutti gli Italiani. Purtroppo, nel nostro Paese esiste un limite culturale enorme: l’assenza del concetto di bene comune. “Extra ecclesia nulla salus”, diceva S. Agostino. E l’Italiano vive all’interno della sua ecclesia, famiglia o conventicola, dove entra o per diritto di nascita o per cooptazione, e poco gli cale che il suo orticello, il suo “particulare”, si trovi nel Lazio, in Italia, in Europa, o nel mondo. Ecco perché la colonizzazione ha sempre avuto buon gioco nel nostro sventurato Paese, ecco perché l’Italiano non ha mai fatto una rivoluzione, ed ecco perché l’Italia non offre – ne offrirà mai – alcuna resistenza al progetto del mondialismo, che vedrà presto la creazione di un’area di libero scambio tra Ue e Usa. L’impossibilità di salvare l’Italia è una impossibilità antropologica. Sulla bandiera dell’Italia, come chiosava Longanesi, dovrebbe esserci scritto: “Tengo famiglia”.

estratto da: http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2013/05/storia-di-un-romanzo-criminale-la.html

Un pensiero su “Tengo famiglia

  1. L’autore dell’articolo, Francesco Mazzuoli, dice in una risposta ai suoi commentatori:

    La consapevolezza degli Italiani è drammaticamente indietro rispetto al processo storico.
    Questo è un enorme problema. Ma, a monte, c’è un problema antropologico ancora più drammatico: la anti-italianità degli Italiani. Gli Italiani si vergognano di essere Italiani, vogliono essere altro. Ecco come una ideologia vuota e costruita a tavolino come l’europeismo ha potuto attecchire così facilmente e pervicacemente nel nostro Paese.
    Il paradosso è che senza un “partito degli Italiani”, tutti, che tuteli l’interesse nazionale non possiamo uscire dall’Inferno e cominciare a ricostruire un Paese, un’esistenza, un futuro. senza questo referente politico, anche un sommovimento popolare cadrebbe nel vuoto, nella restaurazione o nella instaurazione di una nuova dittatura anti-popolare e anti-italiana”.

    La cosa è verissima e il bello è che, alle ultime elezioni, di partiti che rispondevano perfettamente a questi requisiti ce ne erano due: Io amo l’Italia e Casapound; ciascuno ha ottenuto 40.000 voti.

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