Martedì 7 maggio ore 17 – VETRINA LETTERARIA
GIUSEPPE DOSSETTI A CENT’ANNI DALLA NASCITA –
Ne parlano Fabrizio Mandreoli, autore di “G. Dossetti”, Edizioni Il Margine) e Giambattista Zampieri, autore di “G:Dossetti. La Storia, La Croce e la Shoah” (Alberti Edizioni)
Introduce Piero Stefani
Il centenario della nascita ha ravvivato l’interesse per la figura poliedrica di Giuseppe Dossetti, uomo politico, monaco, maestro spirituale e coscienza civile nell’Italia del secondo dopoguerra. Tra gli aspetti più importanti del suo pensiero vi è la riflessione storico-teologica sul totalitarismo nazista.
Il libro è una rielaborazione di una tesi discussa all’Università di Ferrara.
A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Giulio Andreotti
Stupisce che questo distacco, questo atteggiamento plurisecolare rispetto ai problemi, non abbia avuto mai una linea teorica progettata e programmata.
Sta qui la grande differenza fra Dossetti e Andreotti.
Dossetti era logico, trattava dei principii, ne traeva delle conclusioni, con una dimostrazione ferrea e serrata. Era convincente e carismatico.
Andreotti era arguto, anedottico, discontinuo e paradossale.
Dossetti era pesante, Andreotti leggero. Dossetti era un estremista, Andreotti un temporeggiatore.
Che stranezza che due caratteri così importanti si ritrovassero in Italia nel medesimo periodo storico. Andreotti lottò contro Dossetti con astuzia vaticana. Dossetti ignorò Andreotti con superbia savonaroliana. Apparentemente vinse Andreotti. Ma poiché appartenevano tutti e due ad una vicenda che travalica la vita umana, il verdetto è ancora da scrivere.
http://www.bartolociccardini.it/articoli/articolo.asp?titolo=Andreotti
"Mi piace""Mi piace"