Mercoledì 3 aprile ore 17 – FESTIVAL DEI DIRITTI – 11^EDIZIONE Pensieri Migranti
VITE SCHEDATE. Comunisti a Ferrara durante il fascismo – A cura di Delfina Tromboni (Edizioni Tresogni, 2012)
Dialogano con la curatrice Daniele Civolani (Presidente ANPI Ferrara) e Luca Alessandrini (Direttore Istituto Regionale Parri)
Apre l’incontro:“Lettere dal carcere”; letture di Anja Rossi, Eugenio Scquarcia e Giacomo Marighelli
Sono oltre 400 i comunisti e le comuniste ferraresi schedati dalla polizia politica fascista, durante il Ventennio, per il Casellario politico centrale del Ministero dell’Interno e si stimano in almeno quattro volte tanti quelli inseriti dalla Questura nel novero dei “sovversivi”, per il medesimo periodo. Le carte di polizia stilate a fine repressivo costituiscono una impareggiabile fonte per la storia dei comunisti e delle comuniste durante la dittatura. “Vite schedate” ne ricostruisce le biografie, restituendo per la prima volta alla memoria storica e collettiva non soltanto l’antifascismo organizzato dalle strutture clandestine del partito, ma anche quello diffuso e quotidiano, mai emerso prima dalla cosiddetta “zona grigia”. È così che, attraverso le vicende di centinaia di sconosciuti oppositori del regime, in gran parte costretti all’emigrazione in altre città (Milano, Torino, Genova, Roma, Bari, Venezia, Bologna…) o addirittura in altri Paesi (Francia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Argentina…) si ricostruiscono anche pezzi di resistenza alla dittatura in realtà diverse da quella ferrarese.
Dialogano con la curatrice Daniele Civolani (Presidente ANPI Ferrara) e Luca Alessandrini (Direttore Istituto Regionale Parri)
Apre l’incontro:“Lettere dal carcere”; letture di Anja Rossi, Eugenio Scquarcia e Giacomo Marighelli
Sono oltre 400 i comunisti e le comuniste ferraresi schedati dalla polizia politica fascista, durante il Ventennio, per il Casellario politico centrale del Ministero dell’Interno e si stimano in almeno quattro volte tanti quelli inseriti dalla Questura nel novero dei “sovversivi”, per il medesimo periodo. Le carte di polizia stilate a fine repressivo costituiscono una impareggiabile fonte per la storia dei comunisti e delle comuniste durante la dittatura. “Vite schedate” ne ricostruisce le biografie, restituendo per la prima volta alla memoria storica e collettiva non soltanto l’antifascismo organizzato dalle strutture clandestine del partito, ma anche quello diffuso e quotidiano, mai emerso prima dalla cosiddetta “zona grigia”. È così che, attraverso le vicende di centinaia di sconosciuti oppositori del regime, in gran parte costretti all’emigrazione in altre città (Milano, Torino, Genova, Roma, Bari, Venezia, Bologna…) o addirittura in altri Paesi (Francia, Svizzera, Belgio, Stati Uniti, Argentina…) si ricostruiscono anche pezzi di resistenza alla dittatura in realtà diverse da quella ferrarese.