In un articolo precedente abbiamo citato le leggi basilari della stupidità, che sembrano un dato statistico ineliminabile, in realtà la società può influire penalizzando gli uni e favorendo gli altri.
Personalmente ritengo che a ciascuno di noi sia capitato di notare questo momento; da insegnante a me è successo quando si è passati dal genitore che diceva: “Guardi, non si preoccupi, a 16 anni lo mando a lavorare” al genitore che diceva: “Lei non capisce mio figlio”.
Ecco, qui gli stupidi sono diventati specie protetta.
Paolo Giatti
Questa mattina mi alzo per recarmi al Carnevale di Cento nella terza Domenica di Quaresima (?) e accompagnare un po’ di turisti tra le macerie di una località fortemente danneggiata dal terremoto del maggio scorso: Pinacoteca chiusa, Galleria civica chiusa, Biblioteca chiusa, Teatro Civico chiuso, Rocca ovviamente chiusa, chiesa del Ss. Rosario chiusa, chiese e oratori tutti chiusi (tranne la sconsacrata chiesa di San Lorenzo dove però si concentrano tutte le funzioni religiose e quindi non visitabile) . . . penso a Ferrara dove la situazione è sostanzialmente identica anche se siamo stati più fortunati e mi domando perché il Monte Paschi di Siena debba ricevere 4 Miliardi di Euro (mantenendo inalterati gli stipendi, anche quelli del management) e non ci sia un centesimo per ripristinare un Bene Comune essenziale come il nostro patrimonio storico e artistico. Mi domando perchè ci vogliano morti? Mi domando se e come questo Parlamento, cioè i partiti che hanno sostenuto il Governo tecnico di Monti (quello con il barboncino in tasca) risponderanno di così enormi responsabilità. Mi domando cosa si debba fare, quali siano le strade per riavere indietro il maltolto e assicurare i vertici del PD-PdL alla giustizia? Domande, solo domande alle quali aggrapaprsi per non affogare nella melma.
La Costituzione della Repubblica recita:
Art. 9. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
nonché:
Art. 41. L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini social.
Art. 43. A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.
A mio avviso e secondo l’avviso di molti altri non c’è che una soluzione:
Nazionalizzare immediatamente il MPS, tagliare stipendi e pensioni ai dirigenti apicali, individuare le responsabilità e utilizzare le risorse recuperate per finanziare lo sviluppo, cioè il recupero urgente del nostro patrimonio d’arte e cultura.
Di cos’altro si deve parlare?
Alessandro Gulinati – Gruppo Misto Circoscrizione 1 del Comune di Ferrara
http://www.facebook.com/pages/Articolo-9-Ferrara/139644102734599?ref=hl
Qualcuno che non ha perso il senno, è rimasto (n.d.R.)
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Come tutti gli studiosi di storia e di filosofia, sono attirato dai due estremi complementari della coscienza sociale, la genialità e l’idiozia. E tuttavia l’idiozia è sempre più interessante, anche perché è più divertente. I mezzi di comunicazione di massa ci offrono ogni giorno quantità industriali di idiozia, e con l’arrivo della televisione e dei giornali non c’è neppure bisogno di mescolarsi agli idioti, perché l’idiozia ci viene portata a domicilio in modo semigratuito. [Costanzo Preve, La demenza generalizzata del popolo italiano. Un enigma storico da decifrare. Dicembre 2011] E ancora: La sindrome di demenza generalizzata insorge quando vengono meno tutti gli schemi dialettici di interpretazione sociale e riguarda tutti, ma assolutamente tutti gli ambiti sociali, in alto e in basso, a destra e a sinistra, anche se ovviamente in forme diverse.
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