Se il disastro immobiliare e il mega debito dell’Irlanda hanno riempito le prime pagine dei più importanti giornali di tutto il mondo, un altra inaspettata conseguenza della recessione economica irlandese è stata l’abbandono dei cavalli. Durante gli anni del boom economico centinaia di persone hanno comprato cavalli spesso come semplici status symbol di un benessere solo apparente, ma da quando i salari sono stati ridotti, o addirittura dimezzati, molti di quei cavalli sono stati abbandonati in terreni pubblici. Mantenere un cavallo oggi costa circa 30€ al giorno o più, troppo per una popolazione che sta perdendo giorno dopo giorno il lavoro.
La DSPCA (Società di Dublino per la prevenzione della violenza sugli animali) e l’ISPCA (Società Irlandese per la prevenzione della violenza sugli animali) stimano che circa 20.000 cavalli vagano abbandonati nelle campagne irlandesi. Molti dei quali ormai hanno contratto delle malattie e nel 2010 “49 cavalli sono stati abbattuti, un numero mai raggiunto prima” dichiara Orla Aungier, dirigente del DSPCA. Due luoghi a Dublino sono diventati simbolo di questa drammatica situazione. Il primo è il mercato equino di Smithfield, situato in una vecchia area della capitale irlandese, l’altro è la discarica di Dunsink a nord della contea di Dublino.
Il mercato equino di Smithfield è un mercato oramai illegale e non regolamentato. Qui, ogni prima domenica del mese chiunque, spesso adolescenti o addirittura ragazzini, senza alcuna conoscenza in merito può acquistare e vendere cavalli a volte anche per soli 10€ o addirittura scambiarli con telefoni cellulari e oggetti high tech. I cavalli vengono poi galoppati senza sella sul ciottolato della piazza causando spesso danni agli equini che stendano a mantenere l’equilibrio. La polizia nella maggior parte dei casi rimane a guardare. L’altro luogo dove è possibile misurare la gravità del problema è la discarica di Dunsink dove i tubi di sfiato rilasciano gas dannosi provenienti dal sottosuolo dove sono depositate tonnellate di rifiuti in decomposizione. Qui è possibile trovare decine e decine di cavalli e pony abbandonati, spesso durante la notte, da proprietari che non possono più permetterseli.
A due anni di distanza dalla realizzazione del progetto la situazione per questi cavalli non è per nulla migliorata. Il problema rimane di grande attualità, anche se il governo irlandese non riesce a porre rimedio ad una situazione che, come strana conseguenza, si sta ripercuotendo sugli stessi cittadini irlandesi. E, infatti, notizia recente che da alcune analisi di laboratorio fatte su un campione di hamburger venduti nei supermercati e garantiti come 100% carne bovina irlandese contenesse tracce di carne equina. I due fatti non sono necessariamente legati, ma di certo testimoniano un’altra fine inaspettata di un mercato del bestiame che è in continua evoluzione.
An Unexpected End è un progetto fotografico realizzato nel 2011 dal fotografo freelance Gianpaolo La Paglia durante il workshop in fotografia documentaria presso la Gallery of Photography di Dublino. Il progetto ha riscosso molto successo all’estero con pubblicazioni su magazine cartacei e on-line come Esquire Russia, Lens.blogs.nytimes.com (Blog di fotografia del New York Times), Repubblica.it; è stato inoltre premiato con la medaglia d’argento al prestigioso PX3 – Prix de La Photographie Paris 2011 nella sezione “Feature story” e ricevuto la mansione d’onore all’ IPA – International Photography Award 2011. Nello stesso anno fa parte della collettiva in mostra al Rome International Photo Festival con 100 Click 4 Change presso Palazzo Valentini.
L’intero progetto viene ora presentato per la prima volta in Italia presso la galleria bin11.
Venerdì 1 febbraio 2013 | h 19:30 | bin11 | via Belfiore 22A , TORINO
Per la rassegna fotografica “Reportage from Babylon – I linguaggi del reportage” a cura di Giampiero Vietti, Valeriu Ceobanu e Ivan Catalano, bin11 presenta:
Una Fine Inaspettata/An Unexpected End di Gianpaolo La Paglia
1 – 15 Febbraio 2013
Si sta costruendo sulle macerie della democrazia un’autostrada verso la barbarie e occorre considerare che la maggioranza della popolazione non ha più la mente lucida, che la paura e altre emozioni prepotenti hanno dato scacco matto ad ogni razionalità
https://ilsimplicissimus2.com/2021/12/31/scacco-matto-alla-ragione
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