Mercoledì 31 ore 17 – Conferenza
Il Contrat Social, 250 dopo: un dibattito aperto – Ne parlano Davide Nanni (Istituto Gramsci di Ferrara) e Sandro Cardinali (Università di Ferrara)
Il 2012 è l’anno “rousseauiano” per eccellenza: non solo perché il celebre filosofo ginevrino nacque proprio 300 anni fa ma anche, e soprattutto, perché nel 1762 vide luce la prima edizione del Contrat Social, la sua opera più celebre e controversa. Duecento e cinquanta anni dopo, infatti, il Contrat continua a far discutere filosofi, storici e politologi. Assunta dai giacobini quale massimo riferimento ideologico e accusata, da liberali e conservatori, di essere la fonte ispiratrice di una “democrazia totalitaria”, quest’opera ha suscitato vive polemiche ed immense speranze, spesso travisata, interpretata superficialmente, decontestualizzata dall’humus storico-culturale nel quale era stata pensata e scritta. A più di due secoli di distanza quali contenuti del Contrat conservano un a loro specifica contemporaneità?
A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara
Il 2012 è l’anno “rousseauiano” per eccellenza: non solo perché il celebre filosofo ginevrino nacque proprio 300 anni fa ma anche, e soprattutto, perché nel 1762 vide luce la prima edizione del Contrat Social, la sua opera più celebre e controversa. Duecento e cinquanta anni dopo, infatti, il Contrat continua a far discutere filosofi, storici e politologi. Assunta dai giacobini quale massimo riferimento ideologico e accusata, da liberali e conservatori, di essere la fonte ispiratrice di una “democrazia totalitaria”, quest’opera ha suscitato vive polemiche ed immense speranze, spesso travisata, interpretata superficialmente, decontestualizzata dall’humus storico-culturale nel quale era stata pensata e scritta. A più di due secoli di distanza quali contenuti del Contrat conservano un a loro specifica contemporaneità?
A cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara