Lo studio condotto dal dott. Mirco Andreotti ed Elisa Samori’ dimostra che la produzione di energia da biomassa e’ molto meno efficiente della produzione da fotovoltaico. Si deduce quindi che i terreni sottratti alle colture per generi alimentari e utilizzati per soddisfare il fabbisogno di centrali a biomassa sono decisamente maggiori di quelli che sarebbero necessari per la stessa produzione di energia da fotovoltaico.
A seguito di questi risultati gli autori sono a favore del fotovoltaico, piuttosto che alla biomassa, ma e’ chiaro che non ci si deve basare solo ed esclusivamente su un metodo, in quanto la produzione di energia deve basarsi su diverse tecnologie che siano complementari fra di loro. La produzione di energia deve essere un insieme di fotovoltaico, biomassa etc etc ma tutto deve essere misurato e rapportato al territorio interessato al fine di ottimizzare lo sfruttamento delle risorse e di aver il minor impatto ambientale.
In merito al fotovoltaico e’ doveroso sottolineare che si dovrebbero sfruttare i tetti e le infrastrutture con le quali abbiamo gia’ modificato il territorio, in questo si hanno diversi vantaggi: produzione e consumo prevalentemente locale, che quindi non necessita di trasporto e trasformazioni, e non si sottrae terreno all’agricoltura.
In conclusione gli autori ritengono che con uno sforzo da diversi fronti si possano trovare le migliori soluzioni, ma questi sforzi devono anzitutto partire dalla politica, la quale deve affidarsi ai suggerimenti che derivano dagli studi scientifici e deve intervenire sull’economia della produzione di energia al fine di favorire e incentivare la migliore tecnologia o la migliore scelta.
In merito a Bondeno, gli autori apprendono con piacere che si sia abbandonato il progetto della centrale a olio pensata per l’ex zuccherificio.
In merito alla centrale a biogas, che sia verde non ci sono dubbi, ma il fabbisogno di terreni, se confrontato con un equivalente fotovoltaico fa riflettere. Pensiamo infatti che la centrale a biogas necessita di circa il 10% della superficie agricola utile del Comune di Bondeno, mentre un fotovoltaico equivalente necessiterebbe di circa lo 0.5%.
Da notare che tali impianti soddisferebbero circa il 10% del fabbisogno di energia elettrica annuale dei cittadini di Bondeno. Ovviamente solo fotovoltaico non sarebbe pensabile, in quanto comunque una centrale a biogas fornisce anche energia per riscaldamento, che dal fotovoltaico e’ piu’ complessa da estrarre, di contro solo biomassa significherebbe impiegare tutta la superficie agricola utile.
Nello studio condotto non sono stati trattati nessun aspetti economici, in quanto gli sforzi si sono concentrati esclusivamente sulla parte di bilancio energetico e di impatto ambientale. Sarebbe interessante avere da parte di esperti una valutazione anche in termini economici.
Segnaliamo i link per scaricare la sintesi dello studio condotto e la tesi completa:
http://docente.unife.it/mirco.andreotti/allegati/BiomassaFotovoltaico.pdf
http://docente.unife.it/mirco.andreotti/allegati/TesiLaureaElisaSamori.pdf
dott. Mirco Andreotti, Elisa Samori’
Fotovoltaico, esperienze a confronto.
lunedì 24 gennaio alle ore 20.30
Luogo: Bondeno – Centro Sociale 2000 “Sala Azzura” ore 20.30
“Alla serata parteciperanno persone di Bondeno che
hanno da un anno installato l’impianto fotovoltaico e parleranno della
loro esperienza, così potremmo avere un reale riscontro di quanto
economicamente può essere vantaggioso oltre all’aspetto ambientale.”.
Gino Alberghini
"Mi piace""Mi piace"
Proprio di questi giorni (marzo 2012) è una manifestazione di protesta per la centrale di Bondeno: circa 200 persone si sono radunate (secondo gli organi di stampa) e, a giudicare dai commenti che si leggono in rete, nessuno si prende la briga di documentarsi prima di parlare.
"Mi piace""Mi piace"