
Dopo l’editto del 313 d.C. con il quale viene accordata la libertà di culto ai Cristiani, la Chiesa e il Papato celebrano il loro trionfo attraverso realizzazioni architettoniche e anzitutto con l’erezione della grandiosa basilica di San Pietro sulla tomba del martire a Roma, che diventa il centro della nuova fede. Le tombe degli Apostoli Pietro e Paolo sono le colonne sulle quali si fonda la Chiesa Romana e Pietro in particolare assurge a fondamento della cattedra del papa. La figura di Paolo in Occidente resta in secondo piano, tanto che sulla sua tomba in età costantiniana viene eretta una semplice memoria. Dopo aver affrontato il problema delle origini dell’iconografia di Paolo, la conferenza si sofferma a presentare i principali contesti iconografici nei quali tra IV e VI secolo compare la figura di Paolo, per lo più associata a Pietro e al collegio apostolico, raramente isolata o presentata in episodi della vita e soprattutto nel momento del martirio. Il tema più im portante è quello della “Traditio Legis”, che rappresenta Cristo nell’atto di trasmettere a Pietro la Legge, cioè il Vangelo, alla presenza di Paolo acclamante. Mentre per gli altri contesti iconografici è spesso evidente la ripresa di iconografie pagane, il tema della “Traditio Legis” è una creazione originale, elaborata da Papa Silvestro per affermare il primato della Chiesa di Roma attraverso una scena simbolica, che doveva essere ostentata ai fedeli nell’abside della basilica di San Pietro.
A cura dell’Accademia delle Scienze di Ferrara

Ti prende e ti porta in un mondo che non c’è più, che le pagine del libro però ripropongono come un affascinante film per gli occhi e per la mente: è il più recente romanzo di Luigi Bosi Le Stagioni della Memoria. Proprio le stagioni, a detta di Olindo Marchetti, il protagonista del romanzo e capofamiglia della “Sterpata”, scandiscono il tempo della terra, terra nera dura ma generosa, la vera protagonista della complessa vicenda umana narrata, la campagna ferrarese attorno agli anni cinquanta del Novecento, in cui si assiste a un cambiamento epocale sia nella pratica delle colture che nella vita degli uomini… Un’altra storia, intrecciata alla prima, è quella di Aldo Marchetti, fratello di Olindo. Una vicenda che si colloca nel ventennio fascista, che da personale diviene specchio di un periodo storico complesso, quello dello squadrismo ferrarese… (dalla prefazione di Gianna Vancini)
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

A cura dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea

Letture a cura di Rosanna Perozzo
La scrittrice esprime in poesia la vita di tutti i giorni. Problemi quotidiani dei figli, ricordi e rappresentazioni struggenti di persone care, il fascino della natura, la casa trevigiana dell’infanzia, i sogni e quanto può appartenere al patrimonio psicologico e affettivo di ognuno. L’Autrice vive il “carpe diem” e lo restituisce arricchito di sentimenti, idee, nuovi pensieri che forse mai il lettore potrebbe cogliere confidando solo su se stesso. Lorenza Zuccaro è originaria di Treviso, laureata a Padova, si interessa da anni di poesia e di letteratura. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie tra le quali “Il gioco di cristalli” (Ismeca 2009).
Copertina di Lina Bedin. Disegni di Manuela Romanello
L’ACCHIAPPANUVOLE, DAL TESTO AL TEATRO – A cura di Ilaria Zari e Vincenzo Iannuzzo
Una lettura animata del libro per ragazzi “L’acchiappanuvole” firmato da Rita Montanari, (Este Edition, 2010), per mostrare ai ragazzi delle Scuole Superiori, il lavoro che è dietro alla trasposizione teatrale di un testo.
“C’era una volta lontano lontano – ma c’è anche oggi nella nostra immensa pianura – un bosco folto, fitto fitto di alberi di ogni tipo, dal verde più chiaro al verde più scuro: una sinfonia di verde che scioglie il cuore solo a mettere piede in quell’ incanto di favola. Tutti gli uccelli abitavano sulle cime degli alberi, vi facevano il nido e giocavano felicemente con i ghiri…” (da L’Acchiappanuvole)
A cura di Angela Poli