Sabato 26 novembre 2011 le scuole superiori di Bondeno sono aperte al pubblico per illustrare le loro caratteristiche, tra cui le loro tecnologie.
Oltre alle tecnologie precedenti (cfr. articolo su bondeno.com) di recente è stata introdotta in un’aula la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale).
Il liceo di Bondeno dipende dal Carducci di Ferrara ed è in via Manzoni (ex-scuole medie).
Mi sia permesso di iniziare questo articolo con alcune notazioni storiche personali: negli anni ’70 del secolo scorso (sarò breve!) al liceo di Bondeno (come in altre scuole d’Italia) le tecnologie erano due proiettori (un 16mm e un super8) utilizzati per quelle che si chiamavano “filmine” didattiche , un televisore e un impianto audio per le lingue.
In seguito venne una cinepresa in super8, un videoregistratore (primi anni ’80) e, a seguito del Piano Nazionale Informatica della Falcucci, i primi computer e relative stampanti; internet arrivò 10 anni dopo, intorno al 1995.
Chiunque visiti attualmente la sede del polo scolastico superiore di Bondeno, in Via Manzoni (ex-scuole medie) nota subito, all’entrata, il primo di tre laboratori di informatica; poi si è aggiunta di recente un’aula di scienze con laboratorio di chimica e un’aula multimediale (nel video).
L’ultima novità, presentatami dalla responsabile, prof.ssa Lidia Paganelli, docente di matematica nell’istituto, è la LIM (Lavagna Multimediale Interattiva), perché lo schermo non si limita a proiettare, ma può anche ricevere input dall’operatore.
Agli addetti ai lavori consiglio di visionare le esperienze riportate nel sito INDIRE, in particolare il video.
Il sistema si presta per sua natura ad essere espanso: prima di tutto con un collegamento a Internet, poi si pensi che già si parla di libri di testo elettronici e anche di ebook; a questo punto i tablet di ogni studente diventano i nuovi quaderni elettronici e basta metterli in grado di dialogare col computer di classe per rivoluzionare l’insegnamento (almeno nei metodi).
Quali sono i rischi?
Sviluppare l’incapacità, già presente oggi nei giovani, al pensiero astratto; dare l’illusione di sapere perché ogni nozione è richiamabile con un clic; acriticità nei confronti di un media che si impone con l’immagine.
Inoltre l’immediato riflesso sull’occupazione, più che un rischio è una certezza, visto che, tra le esperienze riportate nel sito citato, c’è “una sperimentazione di didattica a distanza per le altre discipline. La sperimentazione ha fatto uso delle LIM e di un sistema di videoconferenza”.
Nota: tanto per rimanere in tema il video inserito supporta iPad e iPhone
Serve ancora la scuola?
Suggeriamo in proposito la lettura dell’articolo:
http://www.bondeno.com/2011/10/04/serve-ancora-la-scuola/
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