Per grazia ricevuta

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“PER GRAZIA RICEVUTA”. UNA NUOVA LINEA MODA DI BORSE E ACCESSORI
DAI TELONI PUBBLICITARI DELLA GALLERIA CIVICA E DEL MUSEO DELLA FIGURINA
VINCE IL CONCORSO DI IDEE “IO AMO I BENI CULTURALI” PROMOSSO DA IBC E ASSESSORATO ALLA SCUOLA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA
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“Per Grazia Ricevuta”, progetto
finalizzato alla costituzione di un’associazione scolastica cooperativa che disegnerà e realizzerà prodotti moda e gadget da commercializzare nel bookshop del museo riutilizzando i teloni pubblicitari delle mostre e degli eventi della Galleria Civica e del Museo della Figurina di Modena, ha recentemente vinto il concorso di idee “Io Amo i Beni Culturali”, indetto dall’Istituto per i Beni Culturali e dall’Assessorato Scuola, Formazione Professionale, Università e Ricerca, Lavoro della Regione Emilia-Romagna, classificandosi al secondo posto su 85 concorrenti da tutta la regione. Il concorso, indirizzato a scuole e musei dell’Emilia-Romagna ha coinvolto complessivamente più di 270 enti, affiancati da un centinaio di partner e circa sette mila studenti.
Le proposte hanno abbracciato un periodo storico che va dall’archeologia all’arte contemporanea, attraversato canali, castelli, fornaci e capanne neolitiche e intessuto trame in forma di mosaico, sete preziose e arazzi. Fra le tante idee siti internet e nuove tecnologie di comunicazione, video, notti al museo e speciali ricette.
Solo cinque proposte hanno vinto la sfida di riuscire a
valorizzare un museo oppure un bene culturale del territorio grazie ad un’iniziativa inedita da realizzare nell’anno scolastico 2011/2012 con il coinvolgimento attivo degli studenti. Ai progetti vincitori, cui si aggiunge un premio sostenuto da “Genus Bononiae”, va un premio in denaro pari a 3.000 euro (1.500 euro alla scuola capofila e 1.500 euro al museo) finalizzati alla realizzazione, al coordinamento scientifico del progetto e alla formazione degli operatori coinvolti.
Al primo posto si è classificato PICCOLIARCHEOLOGI.IT, progetto presentato dall’Istituto Comprensivo Alfredo Panzini del Comune di Bellaria Igea Marina e dal Museo Musas di Santarcangelo del Comune di Rimini, al secondo, in ex-aequo con la Galleria Civica di Modena IL SALE: DALLA TRADIZIONE ALL’INNOVAZIONE, presentato dall’Istituto Scolastico IPSEOA di Cervia (RA) e dal Museo Musa, Museo del sale di Cervia (RA).
Seguono MY CASTELL’ARQUATO, presentato dall’Istituto di Istruzione Superiore Mattei del Comune di Fiorenzuola d’Arda (PC) e dalla Rete Museale e dallo IAT del Comune di Castell’Arquato (PC) e E IL CANALE RACCONTA, presentato dalla Scuola Secondaria di I grado Salvo D’Acquisto del Comune di Bologna e dal Museo del patrimonio Industriale del Comune di Bologna.
Gli esiti del concorso, nel dettaglio, sono pubblicati all’indirizzo http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/wcm/ibc/eventi/concorso_ioamoibeniculturalivincitori.htm

“Per Grazia Ricevuta” è un’iniziativa promossa da Galleria Civica di Modena e Istituto Superiore Cattaneo di Modena.
Gli altri partner del progetto sono: Istituto Superiore d’Arte “A. Venturi”, Istituto d’Istruzione Superiore “C. Cattaneo”, Irecoop Soc. Coop, “Bensone Boutique Creativa”, Sonia Fabbrocino con “Under 18”, “Altraroba.it” di Luigi Ottani.


Nella foto: alcuni dei modelli della linea “Per Grazia Ricevuta”

Arte, design, fotografia

Philippe Daverio, Enzo Mari, Mario Dondero e altre autorevoli voci del panorama artistico italiano: arte, design e fotografia alla Festa del racconto

Incursioni nel mondo dell’arte hanno contraddistinto fin dalla nascita la Festa del racconto, nella consapevolezza che un discorso intorno la narrazione non potesse prescindere questo complesso e attraente territorio. Un racconto che quest’anno si arricchisce di autorevoli sguardi quali quello del famoso critico d’arte Philippe Daverio che aprirà la manifestazione venerdì 30 settembre alle ore 21.00 nel suggestivo Teatro comunale di Carpi. Il professor Daverio, muovendosi con disinvoltura lungo il percorso del bello artistico, demolirà uno ad uno gli stereotipi sedimentati nell’opinione pubblica con l’obiettivo di sfatare il pregiudizio dell’incomprensibilità dell’arte contemporanea.

Nella serata di venerdì alle ore 22.00 presso il Cinema Eden di Carpi, il discorso si imprimerà sulla pellicola cinematografica con la proiezione di Into Paradiso, il film della regista Paola Randi, interpretato da Peppe Servillo e Gianfelice Imparato. Presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2010, il lungometraggio presenta una prospettiva ribaltata, profondamente ancorata alla realtà sociale: cosa potrebbe succedere se un italiano fosse costretto a vivere nel quartiere srilankese della sua città? Peripezie tragicomiche e percorsi inattesi sono solo alcuni degli elementi che rendono preziosa la storia di un’amicizia nata da un’integrazione forzata.

Protagonista di sabato 1 ottobre sarà l’ottava arte con il maestro Mario Dondero. Donderoad: il cammino di un fotografo è infatti l’evento dedicato all’artista dal carattere schivo che ha catturato, con la sua Leica, grandi eventi e cambiamenti sociali – dalla primavera di Praga alla contestazioni studentesche a Parigi – e illustri personaggi come Pasolini, Bianciardi e le dive dei film italiani. L‘incontro, arricchito dalla proiezione degli scatti più famosi, avrà luogo presso l’Auditorium della Biblioteca Loria alle ore 10.30.

Assoluta novità è l’inserimento di un discorso sul design, quest’anno amabilmente sostenuto da Enzo Mari, uno dei padri fondatori del design italiano e insignito del “Compasso d’oro” , il più importante riconoscimento internazionale. Nella sua carriera spiccano mobili, lampade, sedie ma anche posacenere, orologi – tutti quegli oggetti che rendono la nostra vita migliore – e una visione del mondo che parte dalla praticità per diventare arte. 25 modi per piantare un chiodo. Storie di design, l’incontro con Enzo Mari, condotto da Davide Bregola, si terrà a Carpi, presso la Sala dei Mori domenica 2 ottobre alle ore 17.00.

Conclude il filone artistico della Festa del racconto, la graphic novel di Giacomo Nanni, domenica 2 ottobre alle 19.00 nelle sale di Villa Barbolini a Campogalliano. Il fumettista, pubblicato dalla più importante casa editrice di fumetti italiana Coconio Press, parlerà del suo modo di lavorare e degli strumenti che utilizza per creare i suoi libri.

Per ulteriori informazioni http://www.festadelracconto.it

http://www.bibliotecaloria.it. festadelracconto@carpidiem.it

Tre fotografi raccontano

Riparte dai quartieri e dal territorio l’autunno fotografico di Padova e del Centro Nazionale di Fotografia del Comune.

Prende il via mercoledì 28 settembre, nella Sala del Consiglio di Quartiere n. 2 – Arcella (via Curzola, 15), il ciclo di incontri, promosso in collaborazione con Fotoclub Padova, dal titolo ” Tre fotografi raccontano…“, nel corso del quale Fulvio Roiter, Iago Corazza e Cesare Gerolimetto tratteranno della loro esperienza professionale e delle diverse situazioni fotografiche sulla scena internazionale .

Mercoledì 28 settembre alle ore 21.00 nella Sala del Consiglio di Quartiere n. 2 – Arcella, il famoso fotografo veneziano Fulvio Roiter presenterà, in anteprima, il suo ultimo libro dal titolo World Trade Center Before, con le fotografie delle Twin Towers, scattate prima degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.

Roiter nato a Meolo in provincia di Venezia nel 1926, inizia a fotografare a vent’anni. Nel 1949 entra a far parte del circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Di questo periodo sono i suoi legami con Paolo Monti, suo maestro e fraterno amico, con il quale scopre gli autori stranieri del gruppo Fotoform e le opere di Hans Hammarskjöld. Nei primi anni Cinquanta inizia a pubblicare i suoi primi fotolibri. Il 1953 è l’anno del suo viaggio fotografico in Sicilia, il primo di una lunga serie.

La carriera di Roiter si è sviluppata soprattutto nei rapporti con il mare, a partire dal suo esordio con Venise à fleur d’eau (Losanna 1954). Infatti, egli ha dedicato alla laguna i suoi momenti di più incantato lirismo come Essere e Venezia (1977), L’Oriente di Venezia (1982) e Una vita per Venezia (2006). Nel 1955 con Ombrie. Terre de Saint – François (1955), vince il premio Nadar, il più ambito riconoscimento internazionale per un fotografo. Altre sue importanti opere sono Egitto (1988), L’albero (1989), Visibilia (1992), Milano in Liberty (1993), Terra di Dio (1994), Vaticano (1997), Tunisia e Un uomo senza desideri (2005).

Centro Nazionale di Fotografia, Corso Garibaldi 29, 35122 Padova – Italia

Tel. 049 8204518 – 4519, cnf@comune.padova.ithttp://cnf.padovanet.it

Mercoledì 5 ottobre, sempre alle ore 21.00, nella Sala del Consiglio di Quartiere dell’Arcella 2 (via Curzola, 15) sarà la volta di Iago Corazza con il reportage Una linea rosso sangue. Un racconto “lungo la stupefacente Rift Valley, attraversando la valle dell’ Omo e gli altipiani dell’Etiopia fino ai deserti del Sudan”. Iago Corazza e Greta Ropa sono stati protagonisti, quest’anno, della rassegna “Padova Aprile Fotografia – I territori del corpo“, con la mostra Gli ultimi uomini – Le tribù della Nuova Guinea. Lo stile di Iago Corazza “rappresenta appieno la cultura documentaristica e visiva di National Geographic: infatti, privilegia la responsabilità dello sguardo attento ai valori e alle trasformazioni/contaminazioni della contemporaneità nelle tradizioni delle culture locali non occidentali”.

Infine giovedì 20 ottobre alle ore 21.00, nella Galleria Sottopasso della Stua (Largo Europa), avrà luogo l’incontro dal titolo Tra viaggio e paesaggio. La fotografia di Cesare Gerolimetto. Nato a Bassano del Grappa nel 1939, Gerolimetto – come ricorda Enrico Gusella – “ha spesso scandagliato il Veneto e le città con occhio sottile e acuto: dai centri storici ai luoghi dove la natura e l’ingegno dell’uomo hanno creato vere e proprie opere d’arte, installazioni di straordinaria potenza paesaggistica, di stupefacente sensibilità romantica secondo uno sguardo in grado di costruire geometrie, configurazioni caratterizzate da linee e movimenti, giochi di forma nella cui complessità si insinua tutta l’ingegneria percettiva del fotografo”.

L’autunno fotografico padovano proseguirà con numerose altre iniziative come quelle dedicate al famoso fotografo padovano Giovanni Umicini.

Festa del racconto 2011

Nonostante la Festa del Racconto si faccia un vanto del saper declinare la narrazione breve in tutte le sue molteplici forme, il cuore della manifestazione resta la narrativa scritta, anche in onore e ricordo di Arturo Loria, che di questo genere fu maestro indiscusso. Per questo tra gli ospiti vi saranno alcuni dei nomi più importanti della letteratura italiana: da Dacia Maraini a Luciano Vassalli, da Paolo Nori a Margherita Oggero, da Marcello Fois a Elena Loewenthal, da Vincenzo Costantino Chinaski a Francesco Piccolo.

Per la consueta anteprima solierese di giovedì 29 settembre il pubblico potrà assistere ad una deliziosa serata di musica e parole con il poeta metropolitano Vincenzo Costantino Chinaski, il quale sfiderà a singolar tenzone, in un confronto quasi pugilistico, il cantautore americano Dave Muldoon. Piazza della Repubblica si trasformerà, a partire dalle ore 22.00, in un pezzo degli sconfinati USA, nel quale i due scrittori reciteranno rispettivamente le parti del grande ed irriverente scrittore Charles Bukowski e del leggendario cantautore Tom Waits. Poesie contro canzoni, birra contro scotch, lost generation vs. last generation. In accompagnamento i suoni del polistrumentista Francesco Arcuri.

Non solo letteratura italiana, ma spazio anche alle voci che provengono dall’agitato Medio Oriente con lo scrittore iracheno Younis Tawfik. Sabato 1 ottobre alle ore 11.00 l’autore tratterà con gli strumenti della narrazione, l’argomento della rivoluzione araba, cercando un equilibrio tra cronaca e racconto. L’incontro La rivoluzione araba, la letteratura come testimonianza sarà condotto da Davide Bregola presso Palazzo Foresti a Carpi.

Alle 17.30 invece la scena si sposterà nel Cortile di Levante della Biblioteca Loria con Le parole delle donne. Dacia Maraini, una delle autrici più amate in Italia e nel mondo, condurrà i lettori lungo il percorso delle sue storie, ripercorrendo la sua vita passata in Giappone accanto ai giganti della nostra cultura: Moravia, Pasolini e Morante. Tutto attraverso il suo profondo impegno morale e civile e il suo indefesso tentativo di dar voce alle donne di ogni condizione sociale e geografica. Nel Cortile di Levante della Biblioteca Loria alle ore 17.30.

Chi avrebbe mai detto che la comicità potesse essere letteraria? Ne daranno prova Gino&Michele, i due autori del classico Anche le formiche nel loro piccolo… oltre che di numerosi programmi di straordinario successo quali Zelig. Tra le altre attività, hanno inventato la Smemoranda Letteraria, ospitando all’interno della celebre agenda alcuni degli scrittori più interessanti del panorama nazionale. Sabato 1 ottobre, alle 19.00 presso i Giardini della pretura, i due autori ci presenteranno la versione letteraria del famoso diario – Smemoranda 12 mesi – insieme a tre dei dodici autori che hanno firmato, con racconti inediti, l’edizione 2012: Sandrone Dazieri, Claudia De Lillo, Paolo Nori.

Protagonista della serata – alle 21.00 presso l’Auditorium della biblioteca Loria – sarà invece Sebastiano Vassalli. L’autore de La chimera (vincitore allo Strega e al Campiello) è rimasto sempre fedele e coerente con la sua storia che lo vede partecipare alla Neoavanguardia del Gruppo ’63, sino ad approdare ad un’idea di letteratura pura. Roberto Cicala, poeta ed editore, lo intervisterà portando il pubblico attraverso i suoi paesaggi fisici e metafisici, che odorano di storia e raccontano in uno stile unico i cambiamenti sociali dell’Italia del passato e del presente.

Domenica 2 ottobre alle 15.00, Piazza Garibaldi sarà colmata dall’umorismo e il buonumore causati dalla lettura di Momenti di trascurabile felicità, il libro di notevole successo nelle cui pagine Francesco Piccolo illustra i piccoli ma fondamentali momenti di felicità senza i quali la nostra vita non sarebbe che un mero trascinarsi verso la fine. Una gioia semplice, sommessa, modesta ma perciò stesso più tenace ed irrinunciabile. In un’epoca nella quale ostentazione e cattivo gusto, esibizione trimalcionica e perdita del pudore la fanno da padroni, è consolante poter scoprire che c’è ancora, tra noi, chi sa gioire delle piccole perle che offre l’esistenza. Con interventi musicali del Modena Flute Ensemble.

Luciana Castellina, militante e parlamentare comunista, fra i 14 e i 18 anni ha tenuto un diario che racconta la sua iniziazione politica. Da quel materiale è nata La scoperta del mondo, autobiografia che è stato finalista al Premio Strega 2011. La giornalista, che insieme a Pintor e Rossanda fondò nel 1969 il Manifesto, racconterà la sua vicenda – domenica 2 ottobre alle 16.00 nel Cortile della Biblioteca Loria – dialogando con Marzia Luppi. Un pezzo di storia personale che corre parallela alla storia di tutto un Paese, l’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri.

Domenica alle 18.00, Piazza Garibaldi si tingerà di giallo. Due dei romanzieri di genere più amati dai lettori, Margherita Oggero e Marcello Fois, si confrontano sul tema del Giallo. Celebre autrice della fortunata serie di gialli che hanno per protagonista l’investigatrice–professoressa Camilla Baudino – portata anche sul piccolo schermo da Veronica Pivetti – la prima; autore prolifico non solo in ambito letterario ma anche teatrale, radiofonico e nella fiction televisiva il secondo, i cui romanzi tinti di noir sono spesso ambientati nella Sardegna più profonda, e in epoche storiche le più diverse.

Oltre a questi, tanti altri eventi dedicati alla letteratura esordiente e al racconto, con la premiazione del vincitore del Premio Loria editi e le letture e la premiazione degli inediti. Abbinare la grande letteratura alle giovani promesse, per aiutare il pubblico a riflettere sul proprio presente con gli strumenti che solo la narrativa sa fornire, e insieme aiutare i nuovi talenti a farsi strada e guadagnare sempre più lettori.

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Internazionale a Ferrara

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Dal 30 settembre al 2 ottobre 2011, giornalisti, scrittori, artisti e lettori si ritroveranno a Ferrara per partecipare al festival di Internazionale. L’ingresso a tutti gli eventi è gratuito.

Sabato 1 ottobre

  1. 17.30 Teatro Comunale

    Il ritorno delle bambole

    Michela Marzano
    filosofa italiana, autrice di Sii bella e stai zitta
    Beatriz Preciado
    filosofa spagnola, autrice di Pornotopia
    Natasha Walter
    giornalista britannica, autrice di Living Dolls
    Introduce e modera
    Loredana Lipperini
    giornalista e scrittrice
    In italiano e in inglese con traduzione simultanea
    Ingresso con tagliando

  1. 20.30 Sala Estense

    Madrigne

    La Compagnia delle Poete
    presenta Madrigne
    Spettacolo con
    Ubah Cristina Ali Farah
    Livia Bazu
    Mia Lecomte
    Sarah Zuhra Lukanic
    Vera Lucia de Oliveira
    Helene Paraskeva
    Brenda Porster
    Barbara Pumhösel
    Candelaria Romero
    Jacqueline Spaccini
    racconto musicale di
    Andrea Colella (contrabbasso)
    Emanuele Melisurgo (fiati)
    Mejrema Reuter (flauto)
    video/scenografia di Janine Von Thüngen
    luci e audio di Paolo Dal Canto
    a cura di Vesna Stanic
    In italiano. A fine spettacolo incontro con il pubblico

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Nuovo centro parrocchiale

“Il Centro “Maria Regina della pace” che nascerà a Bondeno, in via Vittime 11 settembre, nel Quartiere del sole, è la realizzazione di un vecchio sogno della Parrocchia in risposta a particolari urgenze. Il Quartiere del sole è il quartiere più grande e numeroso di Bondeno e necessitava di un punto di riferimento sociale e religioso: una sala dove convenire, giovani, adulti, anziani per pensare, giocare, pregare; un ambiente per i giovani in cui organizzare i loro momenti di festa e di gioco. L’opportunità è venuta da un lascito della famiglia Marchetti-Molinari, finalizzato a una simile opera, e dalla disponibilità della Commissione Episcopale Italiana (C.E.I.) a finanziare in parte, attraverso i fondi dell’8 per mille, opere pastorali con particolari requisiti.” Queste sono le ragioni della progettazione del nuovo centro di aggregazione sociale, che si svilupperà presto nel quartiere che forse più di ogni altro ha subito una profonda trasformazione in città, negli ultimi 20-30 anni. “L’Amministrazione sostiene convintamente il progetto partito dalla parrocchia, ne condividiamo le finalità e l’ideale educativo e aggregativo – dice il sindaco di Bondeno, Alan Fabbri –. Riteniamo l’opera strategicamente importante per completare la valorizzazione della zona Ovest.” Una zona in cui è nato un quartiere nel quartiere, da un certo punto di vista, “con la creazione di un centro commerciale, un parco giochi vicino all’asilo, una gelateria e, prossimamente, nuove ipotesi allo studio per la viabilità – sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Vincenzi –. Crediamo che, per l’alto valore che il Centro Maria Regina della Pace avrà sul piano sociale, questo non sia che il completamento del piano di sviluppo iniziato anni fa.” Il progetto del Centro presentato (arrivato mercoledì in visione agli uffici tecnici municipali, alla presenza del sindaco Alan Fabbri, e per mano degli architetti Caselli e Guerzoni) prevede la costruzione di una sala delle comunità con aule attigue e di una abitazione, con dimensioni particolari in ragione del numero degli abitanti del quartiere. Il progetto è stato approvato e sono stati già stanziati i fondi (per i due-terzi dell’opera) da parte della Conferenza Episcopale Italiana; fondi che verranno elargiti in ragione dell’avanzamento dei lavori, i quali inizieranno quanto prima e per quanto riguarda lo stralcio attinente con la C.E.I. dovranno terminare nell’arco di tre anni. “Confidiamo nella disponibilità dei parrocchiani che sempre ci hanno offerto il loro sostegno – dice Monsignor Marcello Vincenzi – credo di poter dire che i bondenesi devono sentirsi orgogliosi di questa realizzazione che è soprattutto loro: perché loro concittadini erano i Marchetti-Molinari, loro è l’8 per mille che in questo modo ritorna sul territorio, loro sarà di certo il compimento di questa opera. Un ringraziamento particolare a nome di tutti va allo Studio Tecnico Caselli Associati, pure questo di Bondeno, che ha curato la progettazione, le pratiche per l’ammissione a finanziamento e che curerà la realizzazione del Centro”.

La belle époque

Fondazione Magnani Rocca, Parma – Mamiano di Traversetolo
Dal 10 settembre all’ 11 dicembre 2011

Una mostra su Henri de Toulouse-Lautrec in Italia mancava da parecchi anni.
Il vuoto viene colmato dalla Fondazione Magnani Rocca che, dal 10 settembre all’11 dicembre 2011 nella sua sede di Mamiano di Traversetolo, presso Parma, propone una originale riflessione sul celebre artista francese.
La mostra, che inaugura la presidenza di Giancarlo Forestieri, è curata da Stefano Roffi – con saggi in catalogo di Arturo Carlo Quintavalle, Ada Masoero, Mauro Carrera e del curatore – ed è frutto della collaborazione della Magnani Rocca col Museum of Fine Arts di Boston, col Musée d’Ixelles-Bruxelles, con la Fondazione E. G. Bührle di Zurigo, col MIBAC – Soprintendenza BSAE per le province di Venezia Belluno, Padova e Treviso, con la Galleria d’Arte Moderna di Milano e con altri musei e collezioni italiani ed esteri.
Fondazione Cariparma e Cariparma Crédit Agricole sono i mecenati dell’iniziativa.

È noto come una parte della produzione dell’aristocratico Toulouse-Lautrec (Albi 1864 – Malromé 1901), si sviluppi sulla scia del “japonisme”, ovvero l’ispirazione all’arte giapponese; egli traspone tecniche e inquadrature di quel mondo affascinante e misterioso al contesto occidentale dei locali notturni e delle maisons closes, ovvero le case chiuse che frequenta non solo come artista. È nell’ambito delle sue celeberrime affiches, presenti in mostra nell’intero corpus, che la rielaborazione dei temi e del linearismo grafico giapponese si esprime più evidentemente: dai profili degli uomini in cilindro, alle ombre nere alle spalle del soggetto, alla silhouette “senza testa” della cantante Yvette Guilbert nel notissimo Divan Japonais.
I suoi manifesti sono capolavori d’arte e documenti di un’epoca: conquistarono il pubblico d’allora che li amò e li collezionò, in un periodo in cui altri grandi maestri si cimentavano in questo genere in forte ascesa. Ma sono tutti i suoi personaggi, colti nei caffè-concerto di Montmartre, nelle sale da ballo, nei postriboli, nel celebre Moulin Rouge, nei circhi, nei teatri, raccontati con caustica e rutilante malinconia, che rivivono nella mostra “Toulouse-Lautrec e la Parigi della Belle Époque”. Da notare come nei musei italiani siano rarissime le opere di Lautrec; si tratta quindi di un’occasione imperdibile per vedere suoi lavori senza dover raggiungere grandi musei internazionali.
L’artista mostra un occhio spietato e caricaturale per le caratteristiche e la gestualità dei soggetti che rappresenta (che includono le vedettes sue amiche, le cantanti e ballerine May Milton, Jane Avril e La Goulue – come Andy Warhol farà coi personaggi della sua Factory newyorkese) unito all’uso innovativo di ampie stesure di colori piatti, marcate silhouettes e punti di vista inconsueti, in un’elaborazione di inesauste folgorazioni emotive.
Accanto al corpus delle affiches, la mostra propone una serie di confronti di particolare suggestione: sono accostati i dipinti di figura di Lautrec a quelli di paesaggio degli impressionisti Monet e Renoir, oltre a Cézanne; viene evidenziato il debito nella grafica all’arte giapponese offrendo un confronto speculare fra i manifesti del francese e stampe giapponesi fra Settecento e Ottocento di Utamaro, Hiroshige e Hokusai; viene ricreato il clima di frizzante competizione che Lautrec ingaggia coi vari Chéret, Mucha, Steinlen, Bonnard nell’accaparrarsi le commesse pubblicitarie nella Parigi della Belle Époque; infine viene mostrata l’influenza che Picasso riceve da lui in occasione dei primi soggiorni parigini.

“In tutto il mondo si conoscono le fotografie di quest’ometto deforme. Soltanto la testa e il tronco erano di proporzioni normali. La testa sembrava avvitata sopra le spalle molto cascanti. La barba lunga e nera faceva l’effetto d’uno strano ornamento. Gambe e braccia erano quelle di un bambino di sei anni. Ma in questo corpo deforme c’era una forza vitale enorme, quasi superata dallo spirito di Lautrec. Le sue risposte pronte – simili a quelle di un clown maligno – erano sconcertanti. La bocca di una animalesca sensualità, il modo di esprimersi ora incontrollato, ora estremamente arguto, ora del tutto anticonvenzionale…”. (Henry van de Velde).
L’arte di Lautrec nella Parigi di fine Ottocento non si allinea con quella degli impressionisti che di pochi anni lo avevano preceduto e ancora stavano lavorando in Francia; la sua pittura infatti non rivela interesse per il paesaggio e per la luce, mentre esprime un fascino fortissimo per la figura umana. Lautrec ha chiaro fin da bambino che avrebbe fatto il pittore; la sua statura molto ridotta – dovuta a una duplice frattura alle gambe contratta tra il ’78 ed il ’79 – non gli consente, d’altra parte, di pensare a un lavoro fisicamente impegnativo. Lasciata la monotonia della vita in famiglia nel sud della Francia, si trasferisce a Parigi, metropoli che, nell’ultimo ventennio del XIX secolo, vive l’atmosfera gioiosa, entusiasmante ed eccessiva della Belle Époque. Montmartre, quartiere degli artisti per eccellenza, vede la nascita e la diffusione di trasgressivi locali notturni, cafès, cabarets, rivelando il lato nascosto e torbido della rigida morale borghese dominante.
Circondato di amici – pittori, poeti e artisti della notte – Lautrec si dà alla bella vita e frequenta i celebri Moulin Rouge, Divan Japonais, Folies Bergère. All’inizio è quasi intimorito dalla cattiva reputazione di quell’ambiente, ma poi, grazie all’amicizia con lo showman Aristide Bruant, fondatore del Mirliton, proprio a Montmartre trova ispirazione preziosa per le sue ricerche d’artista. Evidenzia così nuove connessioni fra l’arte e la vita quotidiana affermandosi come una figura centrale nella società decadente che raffigura. La sua attenzione è rivolta ai personaggi: mette a fuoco e analizza da vicino i “tipi” umani che incontra (per usare un’espressione flaubertiana), presentandoli sotto una luce distorta, ironica, tramite nuove inquadrature, nuovi tagli delle scene, nuovi colori e giustapposizioni di colore. La tipologia dei soggetti rappresentati è la più varia: ballerine, habituès dei cafès, borghesi goderecci, il popolo notturno, ma anche prostitute e le masse di derelitti che vivono ai margini della società, un’umanità che anche Picasso, nel suo soggiorno parigino, rappresenterà proprio nel momento del commiato di Lautrec – morto trentasettenne come Raffaello, Parmigianino, Watteau, Van Gogh – da quel mondo e dalla vita.

TOULOUSE-LAUTREC e la Parigi della Belle Époque

Mostra e Catalogo a cura di Stefano Roffi.
Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta con saggi di Arturo Carlo Quintavalle, Ada Masoero, Mauro Carrera, Stefano Roffi.

Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).

Dal 10 settembre all’ 11 dicembre 2011. Aperto anche tutti i festivi.
Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) –
sabato, domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18). Lunedì chiuso.

Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti – € 5,00 per le scuole.
Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 info@magnanirocca.it http://www.magnanirocca.it Ristorante nella corte del museo tel. 0521 848135
Il martedì ore 15.30 viene organizzata una visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria. Costo € 12,00 (ingresso e guida).

Biblioteca Ariostea

» Lunedì 26 settembre ore 17 – INVITO ALLA LETTURA
Marinella Antonelli e Stefania Calzolari (a cura di)
TI DAREI UN BACIO – Carla Lonzi , il pensiero dell’esperienza

TI DAREI UN BACIOIntervengono Monica Farnetti e Francesca Mellone
Ti darei un bacio” è un’espressione di Carla Lonzi indirizzata all’amica pittrice Carla Accardi con la quale fonda nel 1970 Rivolta Femminile. Il titolo del volume intende sottolineare la cifra particolare del femminismo di Carla Lonzi: l’impegno a portare ogni relazione umana all’altezza di una politica dell’amore.

» Martedì 27 settembre ore 17 – LA COMPAGNIA DEL LIBRO
GLI ANTI STIEG LARSSON – A cura di Alberto Amorelli e Silvia Lambertini
GLI ANTI STIEG LARSSONLa letteratura nordica contemporanea si è conquistata un buon seguito tra i lettori sia in patria che all’estero, in particolare i polizieschi della serie “Millenium” di Stieg Larsson hanno “invaso” il mercato del genere in oltre trenta paesi europei con oltre otto milioni di copie vendute. Ma il panorama oggi – i suoi fan non si arrabbino – non si esaurisce con le opere del giornalista e scrittore svedese prematuramente scomparso. Questo appuntamento si propone dunque di far incontrare gli appassionati anti-Larson e coloro che hanno la curiosità di entrare in una “Compagnia del libro” in formazione alla scoperta degli scrittori mordici “anti-Larson”.
A cura dell’Associazione Culturale Gruppo del Tasso

» Mercoledì 28 settembre ore 17 – INVITO ALLA LETTURA
Gianna Vancini – DIARIO CON DATE (1997-2010) (Cortocircuito Ed. 2011)
DIARIO CON DATE (1997-2010) (Cortocircuito Ed. 2011Alcune composizioni del maestro Leonello Capodaglio, ispirate alle liriche di Gianna Vancini, saranno eseguite da Leopoldo Mosca (pianoforte) e Yiting Yu (soprano).
“Diario con date (1997-2010)” è una raccolta di 51 composizioni poetiche che, da raccolta non pensata, è divenuta libro offrendosi ad un discorso di più ampio respiro. Senza sottintesi o ambiguità, l’autrice guarda dentro di sé in un continuo di emozioni, gioie e ricordi.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

» Giovedì 29 settembre ore 17 – INVITO ALLA LETTURA
Rocco Cosentino, Maria Di Donato – NEL NOME DEL PADRE E DELLA MADRE (Edizioni Il Castello, 2010)
NEL NOME DEL PADRE E DELLA MADRE (Edizioni Il Castello, 2010Il mare cristallino del Golfo di Sorrento con le sue sirene, il caldo sole e il forte profumo dei limoni fanno da cornice a un intenso e sofferto rapporto di coppia. Antonia e Roberto, inciampando casualmente nel loro sentimento, intrecciano le loro vite e i loro destini intorno ad una scelta profonda e dolorosa che fa loro scoprire la forza dell’arma più potente: l’amore. Un romanzo tratto da una storia di vita vissuta c he affronta il tema della fertilità e della scelta della fecondazione assistita.
Un “caso letterario” (dal quale sarà tratta a breve una sceneggiatura cinematografica) presentato nello scorso marzo durante la trasmissione Pomeriggio sul 2 di RAI Due.

» Venerdì 30 settembre ore 15,30 – INTERNAZIONALE A FERRARA
INCONTRO CON TULLIO DE MAURO –
INCONTRO CON TULLIO DE MAURODal 30 settembre al 2 ottobre, giornalisti, scrittori, artisti e lettori si ritroveranno a Ferrara per partecipare al Festival di Internazionale. Un festival che coinvolgerà, come di consueto, l’intero centro storico cittadino e vedrà ancora una volta la partecipazione di alcuni dei più noti giornalisti europei ed extraeuropei, per tre giorni di riflessione e studio sulle grandi questioni internazionali di attualità.
Tullio De Mauro è uno dei più grandi linguisti italiani. Docente di Filosofia del Linguaggio presso l’Università di Roma La Sapienza. Già Ministro della Pubblica Istruzione. Ha presieduto la Società di Linguistica Italiana e la Società di Filosofia del Linguaggio. Dirige la Fondazione Bellonci e presiede il comitato direttivo del Premio Strega.

Martedì 20 settembre al 22 ottobre
GLI OCCHI NEL PARCO
mostra fotografica

Gli occhi nel Parco
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L’esposizione conclude un percorso formativo di volontariato rivolto da Beatrice Pavasini, con la collaborazione di Barbara Pizzo, agli ospiti delle strutture terapeutico-riabilitative “il Convento” dell’Area di S. Bartolo.
Il parco del convento racchiude bellezze e storie che meritano di essere conosciute o riscoperte. Lo sguardo dei suoi stessi ospiti lo ripercorre attraverso l’obiettivo fotografico, fermandone schegge visibili ora nei diversi spazi della Biblioteca Ariostea, in un’ideale continuità tra i due luoghi.

Prosecuzione ed esito del progetto nazionale La creatività non ha limiti, ideato e promosso da Associazione Nazionale Fotografi Professionisti TAU Visual, la mostra è inserita nella programmazione della XXVIII Settimana Estense e del festival Internazionale a Ferrara 2011, del quale è evento collaterale.
Da un’idea di Studioblu, il progetto è realizzato in collaborazione con Residenza Psichiatrica e Centro Diurno “il Convento” dell’Azienda USL di Ferrara, casa editrice Nuovecarte, Ass. St.Art.47 e RTA “Progetto Porta degli Angeli”, con il Patrocinio di Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara, Gruppo Archeologico Ferrarese e CNA Ferrara.

L’esposizione sarà visitabile negli orari di apertura della biblioteca.
Finissage: 23 ottobre dalle ore 15.00, apertura al pubblico del Centro Diurno “Convento” per una merenda nel parco, con la partecipazione del Moto Club Yellow Fire GI.DI.EFFE. Onlus – Sezione di Ferrara

Fino al 30 settembre – Mostra di libri e documenti

L’OLANDA IN ARIOSTEAL’OLANDA IN ARIOSTEA
Tipografi, scienziati, filosofi e letterati nelle antiche raccolte della biblioteca comunale di Ferrara”

Una speciale esposizione di libri e di documenti olandesi e fiamminghi curata da Mirna Bonazza e da Arianna Chendi. La mostra presenta volumi di grande pregio: alcune edizioni dei secoli XVI-XVIII di opere di astronomia, matematica, botanica e geografia dei più importanti scienziati del tempo (con alcune prime edizioni); una preziosa copia Cinquecentesca dei Proverbi di Erasmo da Rotterdam stampata a Bondeno da Mazzocchi con il titolo cancellato a penna (l’opera, infatti, era stata messa all’Indice da Clemente VIII), una splendida pianta di Ferrara acquistata nel Settecento ad Amsterdam e alcune copie ottocentesche dei leggendari manuali per viaggiatori Baedeker.
In occasione del Ferrara Buskers Festival 2011

Il catalogo ( aggiornato settimanalmente ) delle attività culturali è consultabile online al seguente indirizzo:Calendario Attività culturali

Per informazioni sulla programmazione contattare Fausto Natali – f.natali@comune.fe.it

Espressionismo

Villa Manin, Passariano di Codroipo (Udine)
Dal 24 settembre 2011 al 4 marzo 2012

Per la prima volta in Italia un’esposizione, curata da Magdalena Moeller e Marco Goldin e forte di oltre 100 opere tra dipinti e carte, tutte provenienti dal berlinese Brücke Museum, racconta in modo preciso, secondo una scansione cronologica ma anche procedendo per aree quasi monografiche, da Kirchner a Heckel, da Nolde a Schmidt-Rottluff, da Pechstein a Mueller, la nascita e lo sviluppo del movimento denominato “Die Brücke”, la pietra fondante dell’Espressionismo.
La mostra avrà luogo a Villa Manin dal 24 settembre 2011 al 4 marzo 2012 e si pone come terza tappa del progetto pluriennale, ideato e curato da Marco Goldin, denominato “Geografie dell’Europa”.

Con la nascita del movimento “Die Brücke” a Dresda nel 1905 si posero le basi del movimento originario dal quale in seguito discenderà quello che, nella storia dell’arte, è noto come “Espressionismo” e che costituisce il primo importante contributo di area tedesca alla modernità. Non si tratta tanto di raffigurare i diversi aspetti della realtà visibile – che costituiva il contenuto artistico dominante – quanto piuttosto di esprimere le esperienze soggettive e i sentimenti interiori dell’individuo.
L’obiettivo del movimento “Die Brücke” era quello di tradurre nell’opera gli oggetti percepiti “in modo diretto e senza falsificazioni”, svincolati da qualsivoglia convenzione accademica.
All’interno del movimento non esisteva un programma specifico; erano piuttosto l’impulso spontaneo e l’intuito creativo a costituire gli elementi accomunanti tra gli artisti del gruppo. La loro intenzione più ampia era quella di trasferire le idee innovative e le attitudini non ortodosse alla vita di tutti i giorni e di rompere così il corso angusto delle rigide norme sociali dell’età guglielmina.
Fritz Bleyl, Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff, tutti studenti di architettura a Dresda, furono i fondatori del gruppo, formatosi a Dresda il 7 giugno 1905. Schmidt-Rottluff fu il suggeritore del nome del movimento – che nelle intenzioni degli artisti doveva rompere in modo netto con il passato più vicino, quello dell’accademia del 1700 e 1800, ma al contempo “gettare un ponte” tra quegli elementi artistici allora in fermento e una certa tradizione germanica (il Medioevo e Cranach, come dichiara lo stesso Kirchner, esponente più importante del movimento). Bleyl, specializzato in disegno grafico, realizza la locandina per la prima esposizione a Dresda nel 1906. Emil Nolde, Hermann Max Pechstein, entrano nel gruppo nel 1906 e Otto Mueller nel 1910. Le opere di questi artisti, soprattutto nel periodo in cui fecero parte del movimento, che si scioglierà nel 1913, sono accomunate soprattutto dall’evidente semplificazione formale, contorni marcati e colori accesi, accostati in modo dissonante.
Accanto a paesaggi e ritratti compaiono scene urbane (famose quelle di Kirchner) dove vengono raffigurati vie, ponti, caffè, sempre filtrati attraverso la lente deformante di una violenta polemica sociale. Pur accomunati da questi elementi fondamentali, gli esiti pittorici di questi artisti ne mettono anche in luce i tratti e il gusto individuali. La pittura di Heckel, inizialmente composta da linee spezzate, disegno sommario e colori stridenti evolve nel tempo verso un lirismo più armonioso e paesaggi luminosi, anche per l’influenza degli artisti del movimento Der Blaue Reiter.
Pechstein, interessato all’arte primitiva, realizza quadri nei quali il colore è ricco e modulato, più morbido; la sua produzione è infatti caratterizzata dalla sensibilità per il carattere decorativo della linea e dei colori e da un’interpretazione meno accesa e violenta rispetto alla poetica dell’espressionismo. Muller rappresenta forse la voce più mite e malinconica e sviluppa il proprio linguaggio pittorico, portando nell’espressionismo una costruzione formale meno incline alle dissonanze, come testimoniano i suoi nudi femminili, le scene di vita zingaresca, i paesaggi ricchi di vegetazione. Schmidt-Rottluff si dedica a ritratti e paesaggi in cui sono riconoscibili echi impressionisti, anche se l’interesse per la litografia lo porta a una composizione semplificata e composta da forme sintetiche e spigolose. Gli esiti di di Kirchner e di Nolde sono forse quelle che rimangono più coerenti e vicine alla poetica espressionista. Lo stile di Kirchner si fa sempre più drammatico, con deformazioni violente e ritmi convulsi. Nolde sviluppa ulteriormente l’elemento drammatico arrivando a una pittura grottesca, caricaturale della figura umana, caratterizzata da una stesura del colore libera da schemi compositivi, dato per pennellate ampie che sfilacciano quasi le forme.
Nel loro insieme, le opere di questo movimento rappresentano in modo esemplare la fase iniziale dell’Espressionismo prima della Prima Guerra mondiale. Con la loro tavolozza audace e un insieme di immagini anticonvenzionali e stilizzate, queste opere rivelano una vitalità particolare e un’energia estatica che affascina ancora l’osservatore contemporaneo. Con una forte adesione nei confronti del paesaggio.
La mostra Espressionismo documenta una varia creatività artistica all’interno di questo gruppo rivoluzionario. Gli assunti radicali e i concetti visionari divennero una significativa fonte d’ispirazione per le successive generazioni di artisti. La mostra ne documenta tutte le tappe stilistiche principali, anche attraverso documenti tradotti dal tedesco in lingua italiana per il catalogo di studio, che ospiterà saggi diversi e scheda critica di ogni opera esposta.
ESPRESSIONISMO. Villa Manin, Passariano di Codroipo, 24 settembre 2011 – 4 marzo 2012. Orario mostra dal 24 settembre al 1 novembre: tutti i giorni ore 9-19; dal 2 novembre a fine mostra:da lunedì a venerdì: ore 9 – 18. Sabato e domenica: ore 9 – 19. Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2011, 1 gennaio 2012: ore 11-19. Ingressi: intero euro 10, ridotti euro 6. Mostra promossa dall’Azienda Speciale Villa Manin con la partnership della Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, della Fondazione Antonveneta di Padova e dell’Assicurazioni Generali di Trieste.

Info e prenotazioni
Call center
Tel. +39 0422 429999
Fax +39 0422 308272
biglietto@lineadombra.it
http://www.lineadombra.it

Giornate del cinema muto

Pordenone 1-8 ottobre 2011

Nel 150enario dell’unità d’Italia, le Giornate rendono omaggio al cinema nazionale proponendo una serie di film riscoperti e restaurati negli ultimi tre decenni e interpretati o diretti da personalità quali Francesca Bertini, Pina Menichelli, Febo Mari, Nino Oxilia, oltre alla galassia dei comici degli anni Dieci. Fra i titoli selezionati: LA SERPE (1920) nel restauro curato dalla Cineteca Nazionale; LA GRAZIA (1929) in una copia stampata per l’occasione dalla stessa Cineteca; LA MOGLIE DI CLAUDIO (1918), nella recente ricostruzione del Museo Nazionale del Cinema di Torino; ADDIO, GIOVINEZZA (1913), finora considerato perduto e invece miracolosamente salvato dal Nederlands Filmmuseum.

La rassegna “Dmitrij Shostakovich & FEKS” è incentrata sulla collaborazione fra Dmitrij Shostakovich e i cineasti Grigorij Kozincev e Leonid Trauberg e sarà proprio LA NUOVA BABILONIA, ineguagliata sintesi di musica e immagini, l’evento orchestrale di apertura del festival. Caduta nell’oblio dopo la débâcle delle prime esecuzioni e ritrovata nel 1975, la partitura sarà eseguita nella versione curata da Mark Fitz-Gerald, la cui perfetta sincronizzazione, risultato di un ventennale lavoro sulle parti orchestrali e il manoscritto originale, consentirà di apprezzare appieno il genio del compositore russo. Avrà uno speciale accompagnamento musicale, in questo caso scritto da Maud Nelissen, anche il film FEKS tratto da Gogol IL CAPPOTTO (1926).

Altre perle del muto sovietico si potranno vedere nella sezione dedicata al cinema georgiano, comprese due pellicole di Lev Push, regista di talento vittima del regime e tornato alla ribalta grazie alla personale allestita dalle Giornate l’anno scorso.

“Kertész prima di Curtiz” riguarda la misconosciuta produzione europea di un ungherese che, col nome di Michael Curtiz, sarebbe diventato uno dei grandi registi di Hollywood. Nelle sue rare pellicole magiare sopravvissute così come nei film-operetta e in quelli storico-spettacolari realizzati a Vienna dove si era trasferito nel 1919, sono già evidenti la sua abilità narrativa e il gusto per la caratterizzazione dei personaggi.

L’ormai popolare “Canone rivisitato” include quest’anno un evento orchestrale, THE CIRCUS, presentato con la musica scritta dallo stesso Charles Chaplin e diretta per l’occasione da Günter Buchwald. Sono inoltre in programma EL DORADO di Marcel L’Herbier, ASPHALT di Joe May, UN FRAMMENTO D’IMPERO di Friedrich Ermler, HINTERTREPPE di Leopold Jessner e Paul Leni, e BORDERLINE di Kenneth Macpherson.

Oltre al quinto appuntamento con la Corrick Collection del National Film and Sound Archive of Australia, la sezione sulle origini contiene una pietra miliare della storia del cinema, il primo film a soggetto mai realizzato in Inghilterra e uno dei primi al mondo, THE SOLDIER’S COURTSHIP (1896) di Robert William Paul. Considerato perduto da oltre un secolo, è stato rinvenuto in una copia in buone condizioni a Roma, presso la Cineteca Nazionale che lo proporrà in anteprima alle Giornate.

In coincidenza con l’uscita del set di dvd “Treasures 5: The West, 1898-1938” a cura della National Film Preservation Foundation, saranno proiettati al Verdi LADY OF THE DUGOUT (1918) di W.S. Van Dyke, MANTRAP (1926) di Victor Fleming con una seducente Clara Bow, il poco noto SALOMY JANE (1914) diretto da Lucius Henderson e William Nigh.

Il cartellone 2011 comprende anche una rassegna speciale sulle grandi spedizioni polari del 1911-12; una serie di film sui “pericoli del cinema”; cartoni animati muti giapponesi; e tutti i Laugh-O-grams di Walt Disney (1922), fra cui tre titoli che mancavano ai tempi della pionieristica rassegna pordenonese “Walt in Wonderland” (1992) e che sono stati recentemente identificati al MoMA e alla Library of Congress: GOLDIE LOCKS AND THE THREE BEARS, JACK AND THE BEANSTALK e JACK THE GIANT KILLER.

Chiude il festival il capolavoro di Victor Sjöström THE WIND (1928), che dopo 25 anni ritorna al Verdi con la partitura orchestrale scritta e diretta da Carl Davis ed eseguita dalla FVG Mitteleuropa Orchestra.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, si rinvia al sito del festival: http://www.giornatedelcinemamuto.it

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SOSTENETE LE GIORNATE 2011!

L’anno scorso i sostenitori delle Giornate del Cinema Muto sono stati 245. Il loro contributo finanziario non solo ci ha permesso di far fronte ad alcune spese di realizzazione della XXIX edizione del festival, ma è stato anche, e soprattutto, un segnale di incoraggiamento e di stima.

Naturalmente, speriamo che anche quest’anno siano numerosi gli amici che ci garantiranno il loro appoggio.

A chi verserà una quota pari o superiore a 160 Euro verrà consegnata una speciale tessera che dà diritto a:

* ingresso gratuito a tutte le proiezioni del festival, con biglietto omaggio e possibilità di prenotazione del posto per gli eventi orchestrali;
* una copia del catalogo delle Giornate 2011;
* una copia del set di 3 dvd TREASURES 5: THE WEST, 1898-1938 (National Film Preservation Foundation, 2011; cod. reg. 0)
* una copia del set di 2 dvd MAX DAVIDSON COMEDIES (Filmmuseum München, 2011; cod. reg. 0)
* una copia del dvd AN AUDIENCE WITH JEAN DARLING, registrazione effettuata alle Giornate del Cinema Muto 2010 (FilmSearch Productions; cod. reg. 0)
* sconto dal 30% al 50% sulle altre pubblicazioni delle Giornate.

Come si diventa sostenitori? Non occorre inviare denaro anticipatamente. Basta indicare l’ammontare della donazione nell’apposito spazio della scheda di accredito ed effettuare il versamento all’arrivo a Pordenone.

Le Giornate del Cinema Muto
c/o La Cineteca del Friuli
Palazzo Gurisatti –  Via Bini, 50
33013 Gemona (UD) Italia
Fax +39-0432-970542