Fonosfere

Nell’ambito del festival di filosofia, dal 16 al 18 settembre 2011:

Fonosfere
Il mondo in cui siamo immersi ha anche una natura sonora, fatta di versi e di voci.
Nelle performance “Extended Voices”, proposte della Galleria Civica di Modena, è protagonista la voce nelle sue forme primordiali: le azioni e sperimetazioni di musicisti e performer, tra cui Jaap Blonk, Sisdel Endresen, Joan La Barbara e Sergio Messina, animano le serate del festival fino a invadere la notte di sabato, in una tre giorni di fuochi d’artificio vocali tra canzone d’autore e sperimentazione, tra jazz e dj set. Video e ritratti fotografici rendono omaggio alla voce ripercorrendo la storia della musica degli ultimi 40 anni (Modena, Chiostro del Palazzo Santa Margherita).
La fonosfera antica possedeva sonorità e voci per noi ormai perdute. Erano soprattutto le voci degli animali: latrati, ragli, nitriti, belati, grugniti, cinguettii. Attingendo al deposito letterario antico, Ermanno Cavazzoni restituisce la voce ad animali reali e immaginari, traendola dalla sua Guida agli animali fantastici. Tra ippocentauri, manticore, remore, sirene e ircocervi che circolavano nel mondo antico, ci sono gli animali che sono rimasti fra noi e si incontrano comunemente, come il pollo con il suo sguardo sospettoso e un po’ sprezzante, o le formiche, silenziosissime, sempre di corsa e preoccupate per la crisi economica, o le api, bisbiglianti e socialiste imperterrite, o la mucca che rumina e riflette. (Modena, Chiostro del Palazzo Santa Margherita, sabato 17, ore 21,00).
E tutti quanti questi animali da bestiario ricompaiono, ammaliati e stupefatti, al seguito di Orfeo, il dio antico della musica che le risveglia dopo i rigori dell’inverno, in “Le Bestiaire ou Cortège d’Orphéesi”, figurati dall’immaginazione stravagante e surreale di Antonella Battilani e Francesca Cavani (Galleria Punto Arte di Modena).
Il canto, anzi il belcanto, costituisce una preziosa rarità nella fonosfera umana. Sintesi tra talento e tecnica, natura e educazione, il belcanto scava nella natura più profonda della voce e la rende capace di fondere dolcezza e potenza, concentrazione e rotondità. Nella patria di Luciano Pavarotti, uno dei massimi esponenti di questa tecnica vocale, non potevano mancare esibizioni di belcanto. Sarà Stefano Belisari, in arte Elio, leader e voce solista di Elio e le storie tese, gruppo cult dell’avanguardismo rock e surreale, a calarsi nei panni e nella voce di Figaro, il barbiere, in una libera ed esilarante riduzione dall’opera di Gioacchino Rossini. Lo accompagneranno tre musicisti di prim’ordine: Roberto Fabbriciani al flauto, Fabio Battistelli al clarinetto e Massimiliano Damerini al pianoforte, tutti seduti, naturalmente, sulle poltrone girevoli della bottega di barbiere più famosa al mondo. (Modena, Piazza Grande, sabato 17, ore 21.30).
E saranno i giovani talentuosi artisti del CUBEC, il Centro Universale del Bel Canto di Mirella Freni, selezionati tra oltre 200 candidati provenienti da tutto il mondo, a eseguire “Melò. Arie e ariette naturali”, un viaggio ideale nell’Europa musicale dal XIX al XX secolo, scoprendo tinte musicali, testi, situazioni e onomatopee ispirati all’ambiente naturale e agli animali. Arie di Rossini, Bellini, Donizetti, Rachmaninov, Tchaikovsky, Duparc e Cilea (Modena, Chiesa di San Carlo, venerdì 16, ore 21.00).

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