Festivalfilosofia 2011

La lezione dei classici
Completerà il programma filosofico la sezione “Lezione dei classici”, secondo la formula sperimentata con successo a partire dal 2009: grandi interpreti del pensiero filosofico discutono le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema della Natura.
Marcello Zanatta commenterà la Fisica di Aristotele, luogo originario di un paradigma millenario. Giovanni Ghiselli allargherà lo sguardo a una più generale riflessione sullo statuto della natura nella filosofia greca. Giovanni Reale leggerà le Enneadi di Plotino con la loro dottrina dell’anima del mondo. Ricostruendo la grande trasformazione filosofica portata dall’avvento della modernità, Jean-Robert Armogathe ricostruirà la separazione tra anima e corpo, mondo del pensiero e mondo esterno, operata nelle Meditazioni metafisiche di Cartesio, mentre Paolo Galluzzi rintraccerà i fondamenti della moderna scienza delle qualità primarie e secondarie ne Il saggiatore di Galileo Galilei. L’antropologia politica del Leviatano di Thomas Hobbes e il concetto di «stato di natura» saranno illustrati da Carlo Galli, mentre al panteismo dell’Ethica di Spinoza sarà dedicata la lezione di Remo Bodei. Gianfrancesco Zanetti ricostruirà lo statuto delle istituzioni naturali nella Scienza nuova di Giambattista Vico. Le dottrine ottocentesche e la crisi del meccanicismo moderno emergeranno dalle lezioni di Manfred Frank e Sossio Giametta, dedicate rispettivamente alla Filosofia della Natura di F.W. Schelling e a Il mondo come volontà e come rappresentazione di Arthur Schopenhauer. Mauro Carbone presenterà La Natura di Maurice Merleau-Ponty, un classico del Novecento cui attingono anche molte ricerche neuroscientifiche.
Quest’anno una lezione dei classici è dedicata anche a una grande opera pittorica, per mostrare le connessioni tra filosofia e arti, pensiero e immagine: Francisco Jarauta parlerà di rappresentazione e conoscenza, cartografia e pittura, davanti a Il geografo di Vermeer.

MOSTRE, SPETTACOLI, MUSICA E GIOCHI A TUTTA NATURA
150 eventi affiancano le lezioni magistrali del festivalfilosofia dal 16 al 18 settembre a Modena, Carpi, Sassuolo. Gli appuntamenti, tutti gratuiti, raccontano la natura per immagini, musica e narrazioni con molte proposte pensate per i più piccoli

Un vasto programma artistico arricchisce il cuore di lezioni magistrali del festivalfilosofia. Dal 16 al 18 settembre Modena, Carpi e Sassuolo declinano il concetto di natura attraverso le varie forme dell’espressione artistica e culturale, individuale e collettiva. Un viaggio ricco e sorprendente che mette in mostra, in musica e in scena i diversi volti della natura.

Osservare e classificare
Di fronte a noi sta l’immensa e pluriversa estensione di una Natura che scienza e arte hanno provato a perimetrale e ordinare, misurandola e classificandola, in ogni caso fornendone una rappresentazione, che in quanto tale, ne fa un oggetto scientifico o un’opera della creatività umana.
Se oggi è possibile osservare la natura, immergendosi nel mondo dell’infinitamente piccolo o puntando verso l’infinitamente grande, lo si deve anche allo scienziato modenese Giovanni Battista Amici, tra i maggiori costruttori di strumenti scientifici dell’Ottocento italiano. Il Museo Civico di Modena gli dedica la mostra “Obiettivo Natura”, curata da Alberto Meschiari, che ne è il massimo studioso. Ad Amici si deve non solo il perfezionamento del moderno microscopio, ma anche la realizzazione di telescopi, cannocchiali, prismi e camere lucide che hanno permesso di raggiungere un livello di precisione mai conseguito prima. Oltre a questi strumenti la mostra presenta preziosi reperti delle osservazioni botaniche di Amici, che poté osservare per primo il processo di fecondazione delle orchidee.
Disegnare fedelmente oggetti e paesaggi seguendone l’immagine riflessa sul foglio: funziona così la camera lucida, invenzione olandese di inizio Ottocento, che venne perfezionata proprio da Amici e che presto si sarebbe evoluta nella camera oscura della fotografia. “Ritrarre la natura a camera lucida” è possibile grazie alla luce, a un prisma quadrangolare e al laboratorio proposto da Dida nei giorni del festival, che permetterà ai ragazzi – e non solo – di disegnare con precisione un ritratto o una natura morta con questa particolare tecnica, desueta e sorprendente.
La felice stagione degli studi astronomici nell’Ottocento modenese tra Ducato e Unità trova testimonianza anche nella mostra “Il cielo in una stanza” – curata dalla Biblioteca Estense – che raccoglie trattati, tavole, appunti di scienziati di prim’ordine, come Pietro Tacchini, uno dei fondatori dell’astrofisica italiana.
Alcune mostre accentuano il carattere finzionale della rappresentazione della Natura.
Gli effetti suggestivi delle tassonomie scientifiche proseguono in forme immaginative nella mostra “Historia Naturalis”, proposta dalla Galleria Criminali Open Space di Sassuolo. L’artista Mirco Denicolò espone 13 tavole di animali marini che immagina essere state destinate a un antico trattato di storia naturale e poi non stampate.
Il metodo classificatorio dei naturalisti ispira anche la serie botanica di Jairo Valdati, artista e geologo, presentata dalla galleria modenese Lo Sguardo dell’Altro: di fronte alla potenza delle grandi e protettrici nature arboree, i piccoli gesti quotidiani dell’uomo paiono tessere per contrasto una “Tassonomia dell’effimero”.
Una vera e propria sfida al sistema delle forme naturali è fornita da “Herbarium”, in mostra nelle serre dell’Orto botanico di Modena, attigue alla sala dove è custodito l’Erbario storico. Montate in due grandi installazioni di dodici metri ciascuna, le piccole tavole di Pier Luigi Pusole si presentano come elementi di una tassonomia infinita generata dalla stessa materia pittorica che produce, nei medesimi toni del verde, clonazioni e mutazioni morfologiche del tutto “innaturali”. Al progetto ha collaborato anche la curatrice e artista Sara Conforti.

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  1. Si è conclusa, venerdì 22 luglio, con la lectio magistralis di Adriano Fabris su La felicità dell’invecchiare (vietato agli under 20!), tenutasi a Castrezzato, che con Brandico e Dello ha fatto il suo ingresso quest’anno nel circuito filo-rivierasco, la sesta edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio.

    Dodici appuntamenti durante i quali sono intervenuti i più importanti esponenti del pensiero contemporaneo, 6.800 spettatori, oltre 55 mila visitatori sul sito: http://www.filosofilungologlio.it sono i numeri che contraddistinguono questa edizione particolarmente felice del Festival.

    «Si è trattato – ha dichiarato il direttore scientifico della Kermesse, Francesca Nodari – di un viaggio nel viaggio, durato 46 giorni, in un crescendo di entusiasmo, compartecipazione emotiva, attesa. Una percezione questa così evidente da risultare tangibile e, in un certo senso, contagiosa. Felicemente contagiosa. Da un lato, l’alto profilo dei relatori unitamente alla grande capacità comunicativa che li contraddistingue, dall’altro il calore del pubblico pronto a fare cerchio attorno al Maestro riempiendo chiese, piazze, cascine, castelli, ville e superando nell’affluenza ogni più rosea aspettativa possono farci concludere che questa sesta edizione ha raggiunto risultati sorprendenti.

    Passando da 9 a 12 appuntamenti, questo Simposio di Pensiero e di Parole fedele al proprio spirito itinerante e al binomio luogo-pensiero – un format che si è rivelato vincente – ha portato il filosofo in mezzo alla gente, nella consapevolezza che la diffusa richiesta di senso, sia un bisogno sociale da soddisfare e che va preso, davvero, sul serio. L’uomo dis-orientato del XXI, tende a porsi sempre più interrogativi, a chiedere conto, se così si può dire, della complessità globale in cui si trova a vivere, in una temperie culturale in cui è difficile capire quale sia l’andatura del mondo e in quale direzione occorra dirigersi. In questo tentativo di problematizzazione e di analisi del reale, di formulazione di possibili linee interpretative, di un’offerta culturale di alta divulgazione, capace di creare dibattito, risiede l’essenza del Festival. La propria mission.

    Tra le novità da segnalare, vi è l’attivazione di un account consultabile al link: http://vimeo.com/filosofilungologlio ove è possibile rivedere i video delle lezioni magistrali della sesta edizione del Festival (sta per essere completato in questo ore il caricamento di tutti gli incontri).

    Un altro aspetto degno di nota è la nascita, nel corso del Festival, di una seconda collana – denominata Granelli – che si affianca a quella tradizionale dei Filosofi lungo l’Oglio [entrambe edite da La Compagnia della Stampa, Massetti-Rodella Editori, Roccafranca (Bs)] – singoli volumi collettanei che raccolgono gli interventi dei relatori di ciascuna edizione.

    Se quest’ultima vanta ben tre titoli: Vizi e virtù (2008); Destino (2009); Corpo (2010); i Granelli – instant books che restituiscono in tempo reale le lezioni dei Maestri – hanno già all’attivo quattro pubblicazioni: Marc Augé, La felicità ha un luogo?; Bernhard Casper, La felicità, il dono e la fede; Remo Bodei, Attese di felicità; Maria Rita Parsi, Felice-mente, la felicità al tempo delle escort.

    Prima di accomiatarmi – ha concluso Francesca Nodari – desidero, ringraziare tutti gli enti, le associazioni, le fondazioni, le istituzioni, gli sponsor coinvolti in questa manifestazione. Un grazie alla stampa, alle televisioni e alle radio che hanno seguito questo Simposio di Pensiero di Parole. Un grazie ancora ai volontari, al nostro webmaster, a tutti coloro che ci hanno sostenuto e, naturalmente, un grazie di cuore al nostro straordinario pubblico, o meglio, alla generosa moltitudine di amici pensanti.

    Per riprendere l’acuta riflessione di Bernhard Casper, in questo consiste qui ed ora il mio essere felice: ringraziare per il dono».

    francesca nodari – direttore scientifico
    http://www.filosofilungologlio.it
    info@filosofilungologlio.it

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