Odissea di Pace – arte vs design in tempo di guerra in mostra le opere di JoeVenturi e Matteo Varsallona Vernissage: sabato 30 aprile ore 20 presso lo Scalo San Donato
Sabato 30 aprile 2011 alle ore 20 inaugura presso lo Scalo San Donato (via Larga 49, Bologna) Odissea di Pace la bi-personale che raccoglie i progetti dei due designer bolognesi JoeVenturi e Matteo Varsallona. La mostra – fruibile fino al 6 giugno (durante il normale orario di apertura del circolo culturale oppure su appuntamento telefonando al 340.6446013) – presenta in anteprima assoluta una misteriosa scultura gigante, inedita, che esplora il tema del Male, realizzata in tandem dai due artisti ad hoc per la sala principale dell’ultimo piano dello Scalo San Donato. Le altre stanze del terzo piano ospitano inoltre due percorsi autonomi, allestiti per raccontare ai visitatori le due rispettive ricerche personali dei due artisti. JoeVenturi propone tre lampade-stencil retroilluminate con i led: Ananas (50×350), RPG (50×150) e M60 (50×100 e tre segnaletiche-opere di arredo urbano: Ananas, Kalashnikov e MP5. Presenta inoltre alcune lampade inedite realizzate in plexiglass e alluminio satinato.
Designer bolognese, JoeVenturi indaga il potere del detournement linguistico come forma di agitazione dal basso. Sulla falsariga dei maestri del Radical Design anni ’60 e ’70, JoeVenturi progetta oggetti che slittano oltre la loro mera funzione per comunicare altro. Mutuando dalla “street-art propaganda” il crudo linguaggio del furto iconico, e la relativa capacità combinatoria, JoeVenturi ricrea da un mix di oggetti e contesti differenti un significato ex novo. Una poetica tesa, a tratti anche forte e sfacciata, che il designer instilla nell’oggetto industriale con un gesto quasi terroristico. JoeVenturi spoglia l’oggetto dal positivismo modernista del design e lo investe (a volte letteralmente) di una tensione che allar ma e allerta.
Con un colto occhio di riguardo all’italianissima Arte Povera, le armi di Pino Pascali o gli acciai riflettenti a specchio di Michelangelo Pistoletto vengono riproposti e reinterpretati dall’artista mischiati al frammentato universo dell’immagine-icona-web, figlia di Walter Benjamin e della sua “riproducibilità tecnica”.
Matteo Varsallona si distingue per l’uso eclettico dei materiali: argilla, sapone, spry e aerografo, misteriosi intrugli che come un alchimista, dosa, liquefa e solidifica pazientemente per dare forma alla sua visione – spesso allarmata e allarmante – rispetto alla società del nostro millennio e al paineta terra che la ospita. Varsallona mette in mostra piccole opere che fanno parte della ricerca svolta nel 2007 dove l’artista riportava in miniatura alcuni pezzi di writing su modellini di treni e mezzi di trasporto giocattolo. Presenta inoltre diverse tele (Finanziamenti + un trittico + una tela autonoma) realizzate recentemente e 6 sculture inedite che rappresentano altrettanti teschi rivestiti con dei materiali particolari e che simboleggiano i sei mali moderni che dominano il pianeta JoeVenturi nasce a Bologna nel 1983. Diplomato all’Istituto d’Arte Arcangeli di Bologna, nel 2001 si trasferisce a Milano per iscriversi al corso di Industrial Design presso lo IED (Istituto Europeo di Design). Tre anni dopo si laurea e inizia subito a lavorare. Dopo un periodo di gavetta presso alcuni studi di progettazione di interni e design nella città del Salone del Mobile, rientra a Bologna e apre D-Vision il suo studio di grafica e design.
Matteo Varsallona nasce a Bentivoglio nel 1977. Sin da piccolo si appassiona al disegno, poi con ‘inizio delle scuole superiori scopre e si innamora della street art e in particolare entra nel mondo dell’aerosolart dove si cimenta per pochi anni come writer. L’idea di vedere il lettering in una forma 3dimensionale, lo porta a scolpire saponette in lettere. A poco a poco scopre la lavorazione dell’argilla comune e inizia così a scolpire, travolto da una irrefrenabile voglia di conoscenza dei più svariati materiali per dare vita alle sue opere.