Sabato 9 Ottobre 2010 alle ore 18.00 inaugura in Galleria d’Arte Moderna “Aroldo
Bonzagni” di Cento la personale di Roberto Testori “Omaggio a Bonzagni”, a cura di
Valentina Barotto e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cento, che
resterà visibile fino al 1 Novembre.
Roberto Testori nasce nel 1964 a Milano da una famiglia dove il contatto con le arti, dalla
musica al disegno, dalla poesia alla danza, dalla pittura alla fotografia, è presente in molti
componenti della parentela sia materna che paterna. Ha sempre praticato fin da piccolo il
disegno a livello amatoriale e negli anni ottanta si appassiona alla fotografia mettendo
in evidenza per la prima volta le sue doti artistiche. In diversi momenti collabora per
passione ma attivamente con alcuni fotografi, ad esempio con Michael Joseph fotografo
pubblicitario a Londra.
Durante i soggiorni all’estero presso Stati Uniti, Germania e Svizzera conosce gruppi di
artisti che lo avvicinano anche al disegno della figura umana.
Rientrato in Italia nel 1991 esordisce con la sua prima mostra esponendo una serie di
fotografie sportive al palazzo delle Stelline di Milano in occasione di una convention della
WKA (World Kikboxing Association).
Nel 1992 conosce Massimo Geloso Peralta, maestro d’arte Milanese, anch’egli
specializzato sulla figura umana, che lo accompagna alla scoperta degli attuali sistemi
d’arte applicata rappresentando con il segno e la pittura l’espressione delle proprie
emozioni su soggetti figurativi.
Nel 1995 incontra, sempre a Milano, Enrico Lui, poeta, pittore, scenografo, performer e
grande oratore, che in parallelo, ma anche in antagonismo a Massimo Geloso, porta avanti
un discorso molto simile ma più incentrato sulla sensualità e l’erotismo. Roberto, pur
proseguendo lo studio con Massimo Geloso, entra a far parte con assiduità del gruppo di
lavoro dell’atelier di Enrico Lui, L’Osservatorio Figurale, dove rimane fino al 1997
quando si sposta nuovamente all’estero in Svizzera.
Perde quindi i contatti con Enrico Lui ma mantiene quelli con Massimo Geloso nei brevi
ritorni in Italia. Rientra definitivamente a Milano alla metà del 1999 e tornato all’atelier di
Enrico scopre la sua prematura scomparsa, avvenuta nell’agosto del 1998. L’attività
dell’Osservatorio Figurale, dopo la morte d Enrico Lui, è rimasta comunque in vita grazie
ad artisti amici quali Gianni Chiarotti, Amina Barosi, Annalisa Guarino, Mauro Loprieno,
Irene Grudinsky ed Enzio Wenk.
Torna quindi nel 1999 a far parte del gruppo degli amici di Enrico Lui, contribuendo
fortemente al proseguimento ed allo sviluppo nel diffondere il discorso della
rappresentazione in chiave erotica del Nudo, attività primaria de L’Osservatorio
Figurale. Dal 2001 ad oggi ha quindi sviluppato diversi progetti coinvolgendo tutti i
frequentatori dell’Osservatorio Figurale, tra i quali, i più importanti, La Magliacalza nel
2002 e Jacquarta nel 2003.
A fine 2003 arriva all’Osservatorio Figurale il maestro colombiano Rafael Dussan con il
quale nasce un rapporto di collaborazione e crescita artistica perché molto in sintonia con
il lavoro di Roberto.
Nell’estate del 2005 incontra l’artista Sabrina Ravanelli, che già conosceva nell’ambiente
artistico milanese, con la quale inizia un nuovo progetto multimediale (pittura a quattro
mani, video e fotografia) dal titolo OUTDOOR riflessi milanesi.
A settembre 2006 lascia la conduzione degli incontri all’Osservatorio Figurale per
dedicarsi maggiormente allo sviluppo del proprio lavoro.
Alla fine dello stesso anno durante un viaggio in Argentina conosce lʹoperatrice culturale
Lucrezia de Domizio Durini ed il critico Daniele Crippa con i quali nascono diverse
collaborazioni ed iniziative sia in Italia che in Argentina.
Altro importante incontro avviene per la Cow Parade Milano 2007 nella quale viene scelto
il suo progetto dalla società danese Bang&Olufsen. Negli anni successivi seguiranno altri
lavori artistici per conto di questa società.
Orario di apertura:
venerdì, sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16.30 alle 19.30.
Ingresso gratuito.
Roberto Testori “Omaggio a Bonzagni” Testo critico di Valentina Barotto Dopo le indigestioni di artisti finti famosi inventati dalla pubblicità degli ultimi decenni e i sempre più deludenti reperti della neo‐mania, non è a caso che nel post‐post fa gola la riscoperta del vecchio, o meglio, la storicizzazione del passato recente. Tutto ciò che si può definire “storico” offre una garanzia di purezza, di non‐commercialismo, un modo di prendere le distanze dal nuovo che si auto‐divora. LʹArte di Aroldo Bonzagni non invecchia e la sua vitalità è imprevedibile e variegata, affascinante e geniale, con la sua potenza espressiva, anticonformista che per gran parte del pubblico è ancora da scoprire. Attraverso questa mostra si cerca di dare un prolungamento virtuale alla sua personalità mettendolo a confronto con un artista a mio parere somigliante. LʹArte degli anni ʹ90 di Testori sa rendere la figura femminile al tempo stesso raffinata e sensuale attraverso un segno al carboncino vibrante e nervoso. Interpreta lʹamore che diventa un importante, e per nulla borghese, modo di esprimere “agi e disagi”, esplicando alla perfezione le contraddizioni della nostra epoca e la difficile ricerca di equilibrio. Nel percorso artistico di Testori si nota che dal 2004 si sviluppano opere che segnano un nuovo cammino, lʹartista scompone la figura femminile in modo raffinato, amalgamando le forme, plasmando le linee come fossero di creta. La sua ricerca passa attraverso il concettuale ripulendo la tela da ogni riferimento alla figura umana ricercando un lirismo immobile, le tele vengono svuotate, tagliate e poi ricucite, dipinte di colori tenui e delicati perchè lʹartista è così, educato e riflessivo ha bisogno di mettere in ordine per andare oltre, per cercare lʹessenza, il centro e lʹequilibrio. Nascono così le opere progettate con elementi naturali quali legni e terre, i “Mojon” in riferimento ad un mondo primordiale, dove il contatto con esso lo avvicina al “concreto” trovando gli strumenti e la giusta suggestione per la sua sperimentazione ricercando nella natura il potere di custodire un segreto che si trasforma in un simbolo ed in un tesoro dove solo in noi sta la gioia di dargli un valore. Ed è questo, secondo me, che Roberto Testori ci vuole trasmettere, ricercare la nostra essenza per non cadere nel banale, coltivando la nostra personalità, per essere in sintonia con il nostro tempo e per non farsi inghiottire dalla superficialità; quasi contemporaneamente si sviluppano anche opere con i “cartoni Vincenzi” offrendoci un percorso sulle infinite suggestioni che sanno evocare i colori ruvidi del cartone riportandoci inevitabilmente alla sensazione di una tranquillità data dal ritmo e dalla ripetività degli elementi appositamente sviluppati in verticale per dare la sensazione di qualcosa che si ripete secondo un ciclo ordinato, come il ritmo di una giornata o di una stagione.
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9 OTTOBRE 2010: VI GIORNATA DEL CONTEMPORANEO
Sabato 9 ottobre 2010 si svolge la sesta edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento promosso dall’AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea in Italia) e dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.
Porte aperte gratuitamente in ogni angolo del Paese, per presentare artisti e nuove idee attraverso mostre, laboratori, eventi e conferenze. Un programma multiforme che regalerà al grande pubblico un’occasione per vivere da vicino il complesso e vivace mondo dell’arte contemporanea.
Il Comune di Cento, che già da anni apre gratuitamente al pubblico i propri musei e le proprie mostre, aderisce all’iniziativa proponendo 2 eventi di grande valore culturale.
Alle ore 17,00, presso la Pinacoteca civica Il Guercino, avrà luogo la visita guidata gratuita alla mostra “Guercino Bacon. I disegni”. Per partecipare all’’iniziativa, che rientra nel ciclo di percorsi guidati gratuiti “Palazzi di pietra e memorie di carta”, occorre prenotare all’ufficio IAT(tel. 051/6843334, informaturismo@comune.cento.fe.it).
Il secondo evento di sabato 9 ottobre si svolgerà alle ore 18,00, presso la Galleria d’arte moderna “A. Bonzagni”: l’inaugurazione della mostra di Roberto Testori “Omaggio a Bonzagni”.
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