A Piacenza dal 23 al 26 settembre la terza edizione del “Festival del diritto”; nel sito ufficiale http://www.festivaldeldiritto.it, nella sezione “Programma”, la descrizione completa di tutti gli appuntamenti che costruiscono l’edizione 2010 del Festival del Diritto. Organizzato per data, luogo e format, il programma online è uno strumento dinamico che consente al visitatore di elaborare un carnet personalizzato di appuntamenti, utilizzando il comando “aggiungi al tuo programma” per gli eventi che gli interessa seguire.
Ispirati dal tema comune “DISUGUAGLIANZE”, nel corso degli incontri di questa terza edizione del Festival si parlerà delle disparità legate al genere, ai diritti di cittadinanza, all’accesso al sapere e alle tecnologie, alle condizioni di lavoro e di vita, delle disuguaglianze presenti nei paesi emergenti, in termini di libertà civili, partecipazione politica, diritti sociali.
Alla rilevanza e alla complessità di così tanti temi non poteva che corrispondere una presenza di assoluta qualità dei relatori protagonisti. Inaugurerà il Festival, che si terrà a Piacenza dal 23 al 26 settembre, la conferenza di Giuliano Amato sul tema de “L’uguaglianza e la sfida delle differenze” e la straordinaria “testimone del tempo” Simonetta Agnello Hornby, avvocato dei minori e scrittrice di grande successo, che illustrerà il passaggio del “minore” da oggetto di possesso del genitore a soggetto di diritti. Venerdì 24 si parlerà, tra l’altro, delle ragioni giuridiche dell’uguaglianza, di disuguaglianze informative digitali; sarà la giornata del Presidente della Camera Gianfranco Fini che interverrà sul tema del rapporto tra “Istituzioni e Disuguaglianze; mentre Armando Spataro discuterà di “Sicurezza e Diritti”: fino a che punto i cittadini accettano l’arretramento dei propri diritti in nome di una maggiore sicurezza?; Lucio Caracciolo interverrà sull’”utopia geopolitica del mondo uguale”, Marco Revelli sulla “crisi dell’uguaglianza” e di nuovo uno straordinario Testimone del tempo, un’altra donna, il Premio Nobel per la Pace, la giurista iraniana Shirin Ebadi che “con coraggio e speranza” parlerà della difesa della libertà contro gli abusi del potere. Sabato 25, tra gli altri interventi, quello di Kate Pickett sul “perché le disuguaglianze rendono più infelici”, di Giuseppe Tesauro su “L’Europa e le disuguaglianze”, dello stesso Stefano Rodotà che rileggerà l’articolo 3 della Costituzione Italiana e di Gino Strada, l’ultimo tra i testimoni del tempo che racconterà della concreta, quotidiana lotta contro la disuguaglianza, la violenza e l’ingiustizia.
Parole chiave di questa 3° edizione del festival del Diritto: Razza, Genere e Solidarietà, curate da Tamar Pitch, Maria Rosaria Marella e Mauro Magatti. Domenica 26 giornata conclusiva con le disuguaglianze genetiche, Guido Barbujanni, e quelle del mondo del lavoro, Umberto Romagnoli, con le discriminazioni sulla sessualità e sul rapporto tra “scuola e disuguaglianze”. La chiusura è affidata ad uno degli intellettuali più influenti della nostra epoca, Zygmunt Bauman che con “le disuguaglianze nel mondo liquido” ci ricorderà come il sogno liberatorio della modernità sembra essersi convertito in una realtà ingovernabile e profondamente iniqua, lasciando gli individui soli e la società senza speranza, e la domanda è: il diritto e la politica possono ancora svolgere un ruolo efficace per risolvere queste contraddizioni?
Tra le ulteriori importanti presenze: Guido Alpa per il Consiglio Nazionale Forense, Luca Palamara per l’Associazione Nazionale Magistrati e Giancarlo Laurini per il Consiglio Nazionale del Notariato, oltre a tanti istituti scolastici che prenderanno parte agli incontri.
Mese: settembre 2010
Presentazione libri
Alla biblioteca Ariostea di Ferrara:
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Insieme all’autore presenteranno il volume, edito con il sostegno della Fondazione Carife, DANIELE BENATI e VINCENZO FARINELLA.Porterà il proprio saluto anche il Presidente della Fondazione Carife. Il libro nasce dall’idea di mettere a frutto la grande mole di lavoro di informazioni archivistiche sul Quattrocento ferrarese pubblicate negli ultimi due secoli per ricomporre un quadro unitario dell’attività artistica a Ferrara nel primo Rinascimento.
Fai click sulla copertina per vederla ingrandita

GIUSEPPE FORNARO.
L’iniziativa, organizzata dall’Asso-ciazione Amici della bicicletta – Fiab Onlus Ferrara, ha il patrocinio del Comune di Ferrara e si inserisce nell’ambito della settimana europea della mobilità che si svolgerà dal 16 al 22 settembre. A cura della libreria Melbookstore sarà allestito un banchetto per la vendita di libri di tematiche ambientali e/o inerenti la mobilità.

Presenterà il libro e l’autore CARLA BARONI.
Letture di MARCO SGARBI.
Una raccolta poetica dai numerosi momenti di felice e originale invenzione. Contenuti vissuti dall’esterno verso l’interno, dalla realtà contingente alla realtà dell’anima, in uno stile poetico che alterna il linguaggio corrente con una lingua dal tessuto classico.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi.

Il catalogo ( aggiornato settimanalmente ) delle attività culturali è consultabile online al seguente indirizzo:Calendario Attività culturali
Artelibro 2010
Un estratto degli incontri in programma a Bologna nel corso di Artelibro, dal 23 al 26 settembre
STORIE DI LIBRIDINE
Ciclo promosso da Artelibro
A cura di Andrea Kerbaker
Palazzo Re Enzo
piazza Nettuno
Si ringrazia Banca Etruria
Presso i gruppi artistici e intellettuali, è sempre stata piuttosto diffusa la malattia de lla libridine: una sindrome che porta chi ne è affetto all’acquisto smodato di libri, riviste, materiali cartacei di ogni tipo e genere. La pericolosità della libridine è aggravata dal rifiuto che i malati oppongono sistematicamente a qualsiasi proposta di cura: solitamente colpiti dall’affezione in giovanissima età, i libridinosi vanno avanti imperterriti nei loro acquisti vita natural durante, insensibili ai problemi di spazio, polvere, trasporti, manutenzione che, tra gli altri, la malattia inevitabilmente comporta. Nei colloqui organizzati a Bologna, cinque illustri malati parleranno della loro particolare variante di libridine, raccontando al pubblico come riescono a conviverci con grande felicità e soddisfazione.
Venerdì 24 settembre ore 17.00-18.00 Sala del Quadrante
Alberto Manguel
Sabato 25 settembre ore 12.00-13.00 Sala del Quadrante
Pablo Echaurren
Sabato 25 settembre ore 17.00-18.00 Sala del Quadrante
Oliviero Diliberto
Domenica 26 settembre ore 12.00-13.00 Sala del Quadrante
Ugo Nespolo
Domenica 26 settembre ore 17.00-18.00 Sala del Quadrante
Luisa Finocchi
RACCONTAMI UN PITTORE
Ciclo promosso da Artelibro
A cura di Stefano Zuffi
Biblioteca Salaborsa
Piazza Nettuno, 3
Mostre, ricorrenze, anniversari, segnalazioni: sempre più spesso, le “vite” degli artisti ci coinvolgono e ci incuriosiscono. Attraverso gli interventi di studiosi e storici dell’arte, ripercorriamo le imprese e i lati oscuri, i capolavori e le vicende biografiche di maestri che non vanno considerati dei “geni” sovrumani, ma persone in carne e ossa, proprio come ciascuno di noi. Sembra una osservazione scontata, ma in effetti questa rilettura dell’attività degli artisti anche in rapporto alla loro avventura personale è una strada maestra per comprendere la storia dell’arte e interpretare i capolavori nel contesto della loro realtà umana.
Venerdì 24 settembre ore 18.00-19.30 Auditorium Enzo Biagi
CARAVAGGIO IL FENOMENO
Stefano Zuffi
Sabato 25 settembre ore 10.30-12.00 Auditorium Enzo Biagi
DA ZURBARAN A VELAZQUEZ: EL SIGLO DE ORO
Anna Ottani Cavina
Sabato 25 settembre ore 18.00-19.30 Auditorium Enzo Biagi
CHARDIN DA PARIGI A FERRARA
Pierre Rosenberg
Domenica 26 settembre ore 10.30-12.00 Auditorium Enzo Biagi
MEZZO MILLENNIO DI BOTTICELLI
Cristina Acidini
Domenica 26 settembre ore 18.00-19.30 Auditorium Enzo Biagi
E PERCHÉ NESSUN CONTEMPORANEO?
Stafano Zuffi e Gianfranco Maraniello
SAGGI COME ROMANZI
Ciclo promosso da Artelibro
A cura di Marco Carminati
Palazzo Re Enzo
piazza Nettuno
Ernst Gombrich e C.W. Ceram ce lo hanno chiaramente insegnato: la storia dell’arte può essere piacevolmente divulgata. Le vite degli artisti e le peripezie delle opere d’arte contengono in nuce succulenti ingredienti di suspence e di avventura che sono tipici del genere del romanzo. Quante volte i critici letterari, dopo aver letto un saggio che, finalmente, li ha tenuti desti tutta la notte, si sono lasciati andare all’espressione canonica: “è un saggio, ma si legge come un romanzo!”
A questi libri è dedicata la serie d’incontri dal titolo “Saggi come Romanzi”. Celebri romanzieri, come Melania Mazzucco, spiegheranno perché hanno sentito la necessità di scrivere saggi con il ritmo intenso del romanzo attorno alla vita e all’attività di Tintoretto. E due giornalisti culturali Fabio Isman e Marco Carminati racconteranno al pubblico le loro inchieste e le loro ricerche attorno alle opere d’arte in movimento, da quelle esportate illegalmente a quelle finite in capo al mondo, a seguito di guerre, di mostre e di brame dei collezionisti.
Sabato 25 settembre ore 16.00-17.00 Sala del Quadrante
IL DAVID IN CARROZZA E I PREDATORI DELL’ARTE PERDUTA
Marco Carminati e Fabio Isman
Domenica 26 settembre ore 10.00-11.00 Sala del Quadrante
RICORDI VIA ROMA. VITA E ARTE DI AMEDEO MODIGLIANI
Beatrice Buscaroli
Domenica 26 settembre ore 16.00-17.00 Sala del Quadrante
JACOMO TINTORETTO E I SUOI FIGLI. BIOGRAFIA DI UNA FAMIGLIA VENEZIANA
Melania G. Mazzucco
DALL’ANTICA GRECIA AI CANTAUTORI MODERNI. FORME DI POESIA IN MUSICA «
Giovedì 23 settembre
DALL’ANTICA GRECIA AI CANTAUTORI MODERNI. FORME DI POESIA IN MUSICA
ore 20.30-21.30
Aula Magna Santa Lucia
via Castiglione, 36
Forse il primo canto dell’uomo fu la parola o forse la prima parola dell’uomo fu il canto: comunque, poiché, come diceva Cicerone, “est autem in dicendo etiam cantus quidam obscurior”, in questo misterioso rapporto espressivo tra vocale e suono vi è tutta la magia della natura e della personalità umana.
La canzone d’autore sarà al centro dell’intervento di Roberto Vecchioni, artista, scrittore e docente che parlerà delle forme poetiche in musica, ad iniziare dalla lirica greca all’oggi.
Conferenza di Roberto Vecchioni
Promossa da Artelibro
Intervengono:
Umberto Pregliasco, presidente ALAI
Francesco Giardinazzo, Università di Bologna
Luci d'artista
Opere luminose tra arte e design
Chiostro S.Paolo
Piazzetta Schiatti 7
a cura di Francesca Mariotti
..quando l’Arte si illumina…
“Si tratta della quarta edizione della manifestazione più suggestiva che possa inserirsi in un Chiostro, anche se antico, dando vita a giochi di colori e ombre in cui tutto diventa magico. Anche quest’anno la rassegna ospiterà artisti e designers che della LUCE hanno fatto “materia” delle loro creazioni, plasmandola e inserendola in modi diversi, ma sempre da protagonista. La LUCE come ispirazione e la LUCE come ingrediente di un’alchimia che dalla scoperta del fuoco arriva ai giorni nostri. Da sempre è espressione di Energia e di Potenza, di Forza e di Calore, di Passione e di Emozione. I suoi colori sono infatti il rosso, l’arancio e il giallo, ma nulla riesce ad esprimerla meglio di se stessa ed allora, attraverso l’utilizzo del semplice fiammifero fino ai moderni neon o led, riesce a dispiegare tutta la sua Bellezza ed ad irradiare quella “attrazione fatale” per il nostro occhio e per la nostra sensibilità. Le opere che saranno esposte sono il risultato di ricerche artistiche che proprio su tale ATTRAZIONE si basano. La “materia Luce” ne è parte integrante e indispensabile per dare un senso all’opera stessa, sia per una sua utilità concreta, ma soprattutto per l’emozione e il significato intrinseco dato dall’artista. Non possiamo dimenticare le rivoluzionarie ricerche di Dan Flavin o di Mario Merz o dello stesso Lucio Fontana in cui tagli o tubi di luce hanno imposto la loro presenza nelle opere d’arte.
Una luce che diventava così scrittura, parola, assumendo un valore comunicativo autoreferenziale quale materia ed elemento di cui l’artista si avvale oggi sempre più. La forza espressiva ed emotiva che ne è il risultato ha prodotto e produce creazioni sempre più presenti in artisti di grande fama e rilievo.
“Fiat lux!”, diventa un incitamento entrato nell’arte moderna e contemporanea in modo prorompente e indiscusso.
In questo meraviglioso palcoscenico ferrarese il miracolo si mostrerà nuovamente con artisti e creativi affermati, effervescenti o emergenti, per dare nuovo impulso alla “magia” della città ferrarese. Dalle light boxes alle sculture/lampada alle installazioni, da oggetti di recupero rigenerati e quadri “incendiari”, materiali diversi come pietra, ceramica, ferro, acciaio, legno, tela, policarbonato, vetro o plexiglass si vestiranno di colori e forme per creare un incantato spettacolo serale in cui cogliere il “battito” e l’energia dell’Arte “illuminata”.”
Francesca Mariotti
Artisti partecipanti: Alice Leonardi (Le alici), Gianni Tarli, Marko Jezernik, Laura Caramelli, Giampaolo Cono, Luca Cataldi, Giancarlo Bucci, Maurizio Lamorgese, Armando Trasforini.
E LUCE FU’ L’UOMO LA RAPI’ E LA PLASMO’
Dal 25 Settembre alle ore 18.30
Piazzetta B. Rizzieri 6 (zona scalo merci FFSS)
Nei successivi giorni l’artista riceve su appuntamento, telefonando al numero 3487619938 / 3392823740
http://www.vincenzobiavatti.it
Home gallery di Vincenzo Biavati
“A volte mi piacerebbe poter inserire il mio intento “morale” e farlo capire dichiarandolo, come fanno gli artisti della luce che proiettano frasi sugli edifici, poi sento che il mio compito non è né convertire, né insegnare, ma solo trasmettere le mie emozioni e farlo in maniera così pregnante e appassionata da permettere che anche lo spettatore possa avere delle emozioni.”
La luce, il colore, i riflessi, sono oggi per me la riscoperta della vita, perché spesso guardiamo e non vediamo: il buio, il nero, possono diventare luce anche solo avvicinandoci.
Li vado a cercare e li amplifico come monumenti.
………… opere contemplative che, grazie all’elemento più prezioso che esista in natura, ovvero la luce, stimolano la componente più pregiata che possegga l’uomo: l’intelletto….Critico d’arte Andrea Giacometti
…… ….Leggendo la posizione dell’artista circa i suoi lavori, si può leggere: “Quando vedo una persona che, guardando una mia opera si avvicina per vedere, perché e come la luce fa così strani effetti, mi sento contento, perché l’opera ha, come minimo, trasmesso curiosità.”. Per quanto breve, la frase penetra e analizza il concetto di arte contemporanea, ma soprattutto come questa si presenta al pubblico…… Critica d’arte e gallerista dott.ssa Francesca Mariotti
Partendo dall’analisi spaziale del luogo ne rileva dimensioni e storia, disegna, progetta ed elabora l’idea, creando ad hoc la disposizione più adatta allo spazio destinato all’intervento, opera sul contesto architettonico flettendone gli attributi al suo pensiero: da un chiostro del ‘500 ad uno spazio contemporaneo o piuttosto ad una vecchia fabbrica abbandonata…….Dopodichè ecco la luce artificiale guizzare dagli “oggetti luminosi” squarciando le tenebre circostanti, entrando discretamente nel contesto spazio-tempo, la luce colorata modulata da infinite cromie, spesso cinetiche, in cui il loro leggero variare c’invita alla percezione lenta e sommessa …….
Promotore di eventi artistici Paolo Orsatti Gennaio 2010
….Lo spettatore, così, si trova di fronte non solo a stimoli visivo-luminosi che sfruttano tutta la potenza della mescolanza tra i tre gradi della tricromia RGB (Red Green Blue), ma si trova ad affrontare ulteriori stimoli: tattili e uditivi….. Critico d’arte Michele Govoni.
BREVE BIOGRAFIA
Vincenzo Biavati, laureato in ingegneria, ha sempre mantenuto nel corso degli anni la passione per l’arte tanto che, nel 2000, inizia a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, dove si diploma in scultura.
Attratto particolarmente dalle installazioni e dallo studio sulla luce, si dedica alla creazione di opere luminose.
La sua ricerca lo porta a privilegiare nuovi spazi dove poter creare installazioni luminose site specific dove sperimentare nuove geometrie e nuove forme creative.
PERSONALE DI ENRICO MANERA
Dal 3 al 31 ottobre 2010
Galleria Domus Turcas
via del Turco 37/A
Omaggio a Chopin
Sabato 18 settembre, ore 18.00, alla Rocca di Cento, in occasione della mostra di
Nadia Fanzaga
l’artista eseguirà un concerto con musiche di
Frederyck Chopin:
Polacca op.post in sol# minore
Polacca op. 71 n. 1 in re minore
Notturno op. 72 n. 1 in mi minore
Studio op. 10 n.12 in do minore
Ballata op.23 n.1 in sol minore
******
Scherzo op. 20 n. 1 in si minore
Mazurca op. 17 n.4
Improvvisio-fantasia op.66 in do diesis minore
Scherzo op.31 n.2 in si bemolle minore
Poesia festival 2010
Dal 23 al 26 settembre, sesta edizione del festival con sede in diversi comuni modenesi.
Appuntamento venerdì 24 settembre alle 22.30 a Spilamberto presso lo Spazio Eventi “L. Famigli”, Viale Rimembranze, 19 con una delle grandi novità di questa edizione del Poesia festival: “Il cinema dei poeti”, in questa prima edizione dedicato a Pier Paolo Pasolini. Per l’iniziativa dal titolo “Una notte con Pasolini” in programma una conversazione su Pier Paolo Pasolini con Walter Siti e letture di Marinella Manicardi. Siti, grande conoscitore delle opere del poliedrico autore bolognese, approfondirà vita ed opere del Pasolini regista, mentre le letture di Marinella Manicardi renderanno ancor più vera l’analisi e toccante il ricordo di uno dei più grandi autori del cinema italiano, a 35 anni dalla sua scomparsa. Alle 23 si terrà inoltre la Proiezione del film “La Rabbia di Pasolini” (Italia 1963/2008), regia di Pier Paolo Pasolini e realizzazione di Giuseppe Bertolucci.
Nel 1963 i Cinegiornali Mondo Libero di Gastone Ferranti e i materiali reperiti in Cecoslovacchia, in Unione Sovietica e in Inghilterra costituiscono, nelle mani di Pier Paolo Pasolini, la base per dare vita a “La rabbia”, un’analisi lirica e polemica dei fenomeni e conflitti socio-politici del mondo moderno, dalla Guerra Fredda al miracolo economico. Mentre Pasolini è in moviola per completare la pellicola, il produttore decide di trasformarla in un’opera a quattro mani, affidandone una parte a Giovannino Guareschi, secondo lo schema giornalistico del “visto da destra, visto da sinistra”. Pasolini alla fine accetta e rinuncia alla prima parte del suo film per lasciare spazio all’episodio di Guareschi. Nel 2008 emerge la volontà di “risarcire” Pier Paolo Pasolini, tentando di restituire a “La rabbia”, i connotati del progetto originale. Il progetto nasce da un’idea di Tatti Sanguineti, per la regia di Giuseppe Bertolucci, autore che ha già affrontato l’opera pasoliniana, ricordiamo il suo documentario “Pasolini passato prossimo, La rabbia di Pasolini”. “La rabbia di Pasolini” è una coproduzione Istituto Luce, Gruppo Editoriale Minerva Raro Video e Cineteca di Bologna.
“La rabbia di Pasolini” ha una durata di 83 minuti e comprende un’introduzione di Giuseppe Bertolucci, il materiale inedito dell’Archivio Luce (i sedici minuti che “ricompongono” la parte mancante e che trattano, fra l’altro, dei funerali di De Gasperi, del ritorno delle ceneri dei caduti di Cefalonia, della guerra in Corea, della nascita della televisione), l’edizione de “La Rabbia” del 1963 di Pasolini e un’appendice, “L’aria del tempo” (nel quale Bertolucci monta tre cinegiornali ed un numero musicale tutti del periodo ’63 – ’64, che fanno capire immediatamente quale fosse il tenore degli attacchi personali che Pasolini subiva costantemente).
Per informazioni info@poesiafestival.it; http://www.poesiafestival.it
Gianni Cestari reinterpreta Coronelli
Artelibro, Comune di Pieve di Cento e Fondazione del Monte presentano la mostra Gianni Cestari “Nuovi mondi” (Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, 17 settembre – 18 ottobre 2010). Un lavoro di pittura dedicato a Vincenzo Coronelli Frate veneziano (1650-1718) geografo, cartografo, cosmografo.
“Nuovi Mondi” è il titolo con cui viene alla luce un progetto artistico ideato da Graziano Campanini, museologo e critico d’arte, e sviluppato da Gianni Cestari, affermato artista ferrarese. Il progetto nasce nel 2006 con il fortunato ritrovamento sul mercato antiquario di un raro volume di Vincenzo Coronelli: il Tomo I de l’Atlante Veneto, stampato a Venezia nel 1691. Benché privato delle illustrazioni originali, il libro ha conservato intatto il proprio fascino tanto da indurre l’artista a riprodurre il registro delle figure mancanti. Con 72 tavole a colori, scaturite da libere suggestioni e personali impressioni, Cestari è riuscito a ri(n)tracciare con la pittura le perdute mappe del Coronelli. Il progetto mira a preservare e valorizzare il patrimonio librario antico. Rispetto alle tradizionali metodologie di recupero, è stata compiuta una scelta inusuale: quella dell’interpretazione in chiave contemporanea. Le tavole ridipinte non sono infatti la copia delle mancanti, ma l’interpretazione personale dell’artista. Il progetto si articola in tre momenti:
- la mostra
- il libro d’arte
- il percorso attraverso i luoghi coronelliani
LA MOSTRA
La mostra personale di Gianni Cestari dedicata a Vincenzo Coronelli mira a proporre in un linguaggio pittorico contemporaneo le atmosfere che il cartografo seicentesco elaborava nelle proprie mappe, traendole dalle narrazioni degli esploratori e dei viaggiatori sui loro itinerari intorno al mondo. Reintegrando con la propria sensibilità artistica le parti del volume asportate a scopo commerciale, Gianni Cestari ridà vita al seicentesco volume del Coronelli, presente in mostra con la sua compagine scarnificata. Ma non solo: egli riesce anche ad avvicinare la sensibilità sei-settecentesca a quella contemporanea, consentendo così all’opera di tornare ad essere conosciuta e fruita da parte del pubblico.
La mostra intende (di)mostrare come attraverso l’opera(to) di un artista contemporaneo si possa ridare vita ad un testo antico deturpato, con lo scopo di preservare e valorizzare il patrimonio librario. Rispetto alle tradizionali metodologie di recupero, è stata compiuta una scelta inusuale: quella dell’interpretazione in chiave contemporanea. Le tavole ridipinte non saranno infatti la copia delle mancanti, ma l’interpretazione personale dell’artista.
Accanto ai lavori moderni di Cestari, la mostra espone due volumi dell’Atlante Veneto, conservati nell’Archivio storico del Comune di Pieve di Cento (l’Isolario Parte I e Parte II – 1696) e il raro esemplare del Tomo I dell’Atlante Veneto posseduto dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, anch’esso deprivato di molte carte geografiche.
Curata da Graziano Campanini e Maria Gioia Tavoni, in collaborazione con Micol Argento e Maria Elena Barbieri, la mostra è promossa dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e dal Comune di Pieve di Cento. Per la sua realizzazione è stato richiesto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, attraverso la Soprintendenza per i beni librari e documentari dell’IBACN, e della Provincia di Bologna. Allestita negli spazi della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in Via delle Donzelle 2, la mostra inaugura venerdì 17 settembre in concomitanza con l’apertura di Artelibro e resta visibile fino al 18 ottobre.
Dal 1 dicembre al 31 gennaio l’esposizione viene ospitata presso la Pinacoteca del Comune di Pieve di Cento.
IL LIBRO D’ARTE
Accompagna la mostra un volume, curato da Graziano Campanini e Maria Gioia Tavoni ed edito da Bononia University Press, che può considerarsi come un vero e proprio libro d’artista.
Ad una prima, nutrita, sezione di approfondimenti storici sulla figura e sull’opera di Coronelli, segue il catalogo delle opere pittoriche realizzate da Gianni Cestari, riprodotte dall’editore con abilità artigianale.
Presentato in occasione di Artelibro, Festival del Libro d’arte (Bologna, 24- 26/09/10) il volume persegue infatti due direttrici di senso: il recupero e lo studio di un raro libro antico da un lato e la sua valorizzazione e riproposizione in chiave contemporanea dall’altro.
Esso comprende interventi di: Graziano Campanini, museologo e critico d’arte; Franco Farinelli, docente di Geografia all’Università di Bologna; Maria Gioia Tavoni, docente di Biblioteconomia all’Università di Bologna; Nicolangelo Scianna, restauratore; Maria Tasini, Responsabile dell’Archivio storico del Comune di Pieve di Cento; Paul Bright, Assistant Director della Hanes Gallery presso la Wake Forest University (NC); Micol Argento, giornalista
IL PERCORSO ATTRAVERSO I LUOGHI CORONELLIANI
Partendo dalla mostra, in cui le 72 opere artistiche di Cestari colloquiano con le tavole originali dell’Atlantre Veneto, è stato studiato un percorso che permette di seguire le tracce del cartografo presenti nella città e nel territorio di Bologna. In città è possibile ammirare gli straordinari globi disegnati dal cartografo seicentesco, presenti nei Musei universitari: due globi nelle sale del Museo di Palazzo Poggi, uno appartenente al Museo stesso e l’altro di proprietà dell’Archivio Storico di Bologna; nelle sale del Museo della Specola un globo della famiglia Enriques.
Il territorio bolognese viene coinvolto quando la mostra si sposta a Pieve di Cento, nei locali della Pinacoteca Civica, collocata dal 1980 nel palazzo settecentesco già sede dell’antico ospedale. L’edificio comprende al suo interno anche l’Archivio storico che conserva, all’interno del Fondo librario antico degli Scolopi, proprio le opere di Vincenzo Coronelli esposte in mostra.
L’esposizione toccherà infine anche le città europee dove hanno sede i principali centri di studi coronelliani (Parigi, Vienna, Praga).
Gianni Cestari nasce a Bondeno di Ferrara, Italia, dove abita e lavora. Dopo la scuola, realizza prevalentemente acrilici sul tema dell’acqua, lavorando con pennellate informali unite a presenze iperrealiste e surreali, cercando di cogliere l’inquietudine delle forme, delle luci e delle ombre che in acqua si specchiano. Di recente la sua ricerca pittorica si è maggiormente fondata sull’affabulazione dell’immagine e del colore, fra ampio respiro informale e sottili rimandi figurativi. Ha realizzato tavole ed illustrazioni per libri. Ha esposto in numerose personali in gallerie e spazi pubblici,in Italia, in Portogallo, in Belgio, negli Stati Uniti. Tra le collettive vi sono esposizioni in numerose citta’,italiane ed europee.
Vincenzo Coronelli, frate francescano (1650-1718), visse principalmente a Venezia, presso il Convento di Santa Maria Gloriosa dei Frari, dove fondò l’Accademia degli Argonauti, considerata la più antica società geografica del mondo. Cosmografo, geografo, cartografo può essere considerato uno dei più famosi costruttori di globi del XVII secolo. Non aveva ancora trent’anni quando realizzò i suoi primi due globi, uno terrestre e uno celeste, per il duca di Parma, Ranuccio II Farnese, poi andati perduti. Celebri quelli realizzati nel 1683 per il Re Sole, Luigi XIV, destinati alla Reggia di Versailles e attualmente conservati alla Biblioteca Nazionale di Parigi. Da allora in poi Coronelli fu incaricato di realizzare globi di ogni dimensione dai nobili di tutta Italia ed Europa.
Instancabile poligrafo ed editore, pubblicò nel 1690 l’Atlante Veneto, in 13 tomi, primo trattato italiano di geografia generale, con pagine sui sistemi cosmografici, la costruzione di carte, le recenti scoperte geografiche, l’astronomia. Cosmografo Ufficiale della Repubblica di Venezia, affiancò alla produzione cartografica quella della prima “moderna” enciclopedia geografica, la Biblioteca Universale, purtroppo rimasta incompiuta.
Nel 1717 venne chiamato a Vienna dall’imperatore Carlo VI e nominato Commissario e direttore perpetuo del Danubio, del quale fiume studiò il corso scrivendo un trattato di idrostatica.
24-26 settembre 2010: queste le date della settima edizione di Artelibro Festival del Libro d’arte che si svolgerà a Bologna a Palazzo Re Enzo in concomitanza con la Mostra Internazionale del Libro Antico.
Tema guida di quest’anno Il libro antico, raro e d’artista.
SI Fest , i premiati
Chiara Tocci
vince il primo
Premio Marco Pesaresi
SI Fest – Savignano Immagini Festival di Fotografia
11 settembre 2010
Il primo premio (borsa 5.000 euro) dedicato alla figura del fotografo Marco Pesaresi
è stato assegnato a Chiara Tocci, per il progetto “Life After Zog”
Denis Curti, Direttore dell’Agenzia Contrasto, ha annunciato il nome della vincitrice, della nona edizione, premio Marco Pesaresi, assegnando la borsa di studio del valore di 5.000 euro alla fotografa ventottenne Chiara Tocci che ha partecipato con un lavoro dal titolo: “Life After Zog”.
Un premio molto importante, anche sul piano personale. Denis Curti ha raccontato con una certa commozione le ragioni di un legame affettivo ancora molto forte tra il festival di Savignano, l’agenzia Contrasto e la figura di Marco Pesaresi. Dopo nove anni dall’istituzione del premio, il tema della lontananza presente nel lavoro vincitore, sembra particolarmente indicato a sottolineare lo stesso sentimento di lontananza conseguente agli anni successivi alla scomparsa di Marco Pesaresi.
Chiara Tocci, ventotto anni, è nata ad Acquaviva delle Fonti, in provicia di Bari e attualmente vive a Cardiff in Inghilterra, dividendo la sua vita professionale tra i due paesi. All’annuncio del premio si trovava in Galles. Il suo lavoro, “Life After Zog”, ha preso forma negli anni ’90 quando dalla costa pugliese assistiva agli sbarchi degli albanesi. Questo l’ha spinta a fare un viaggio per conoscere la storia di queste persone verso i loro luoghi d’origine a nord dell’Albania.
La giuria ha così motivato la decisione:
“Per la capacità dell’autrice di raccontare la sua ricerca con un insieme di lirismo e contemporaneità. Colpisce il linguaggio diretto e sincero verso il soggetto che diventa immediatamente documento”
Infine, ha continuato Denis Curti: “L’aspetto che ha colpito di più la giuria è stato il livello di indagine particolarmente alto riscontrato nei lavori presentati. Tutti i reportage presentati avevano il tratto comune di essere figli del loro tempo, assolutamente aderenti al momento storico che stiamo vivendo”.
PREMIO MARCO PESARESI – BORSA DI STUDIO
promosso da Savignano Immagini, Contrasto e Il Fanciullino di Isa Perazzini Pesaresi
con il sostegno di Fnac e Comitato Turistico di Torre Pedrera
Componenti giuria: Denis Curti, Mario Beltrambini, Carmelo Bongiorno, Christian Gattinoni, Paola De Grenet, Valeria Moreschi, Massimo Sordi.
http://www.facebook.com/savignano.immagini
Stefano Giogli (45 anni, Città di Castello – PG) con un portfolio dal titolo “L’unico a essere diverso eri tu” sul tema dell’adolescenza è il vincitore del Premio Si Fest/Portfolio 2010.
Si sono svolte ieri allo Spazio Incontri dell’Accademia dei Filopatridi le premiazioni della 19^ edizione del Savignano Immagini Festival, la tre giorni di fotografia le cui suggestioni saranno ancora presenti a Savignano sul Rubicone dove le mostre resteranno visibili fino al 3 ottobre 2010.
Il Si Fest 19 ha conferito il Premio SI FEST/Portfolio 10 al migliore portfolio tra quelli segnalati dai 34 esperti che nel corso delle giornate di festival hanno effettuato circa 400 letture, incontrando 130 fotografi. A queste vanno aggiunte le letture effettuate dall’Agenzia Parallelozero che ha selezionato portfoli per la sua nuova sezione Nominees Photographers (i fotogiornalisti individuati avranno un contratto di un anno con l’agenzia).
“Questo lavoro – ha detto Stefano Giogli – è nato come sfida. Volevo smitizzare l’idea negativa che si vuole dare degli adolescenti come disinteressati, tutti uguali, senza aspirazioni o sogni. Non è così”. Questa la motivazione della giuria: “Per la freschezza e l’originalità con cui l’autore ha trattato il tema dell’adolescenza. Nella serialità del lavoro colpisce la capacità con cui Giogli ha raccontato la diversa personalità dei ragazzi rappresentanti nei loro ambienti”.
Nella serata conclusiva sono stati assegnati anche gli altri due premi in palio: il premio Formazione è stato conferito a Simone Cerio (27 anni, Pescara) per il suo lavoro dal titolo ME FAL, sulla realtà di molte comunità albanesi ancora oggi sottoposte alle leggi tribali del Kanun, antico codice fondato sul diritto alla vendetta. Motivazioni della giuria: “Per la coerenza con cui l’autore è riuscito a rappresentare una storia poco nota di un paese vicino a noi geograficamente ma lontano culturalmente. La scelta stilistica contribuisce a restituirci la drammaticità di una situazione in cui ancora oggi vivono migliaia di persone”.
Fabrizio Ramon (48 anni, Busto Arsizio, VA) si è aggiudicato invece il premio HF – Distribuzione con un lavoro dal titolo Wrestlers, definiti gladiatori contemporanei, teatranti, personaggi in maschera che recitano un ruolo. Motivazione della giuria: “Per la capacità con la quale Ramon ha saputo raccontare un mondo poco conosciuto trasformando i protagonisti in icone di uno sprot che allo stesso tempo è spettacolo e finzione”.
Con le premiazioni si è concluso ufficialmente il Si Fest 19. Unanime l’apprezzamento ed il riscontro di pubblico, confermati anche dai numeri di questa edizione: circa 3000 visitatori hanno raggiunto Savignano sul Rubicone per accedere alle 17 mostre presenti al festival e incontrare autori, critici, esperti e rappresentanti del mondo della fotografia che hanno dato vita ai vari momenti. “Hanno contribuito al buon esito della manifestazione i molti momenti collaterali alle attività istituzionali” ha detto Paola Sobrero, direttore dell’ICS tracciando un primo bilancio “ricordiamo il Si Fest Off, il Si Fest Party e l’anteprima Made in Italy (sul Rubicone) per il quale ringraziamo Stefano Bellavista, la Notte bianca per la fotografia che ha riempito le piazze del centro storico protraendo fino a tarda notte l’atmosfera di festa”.
“Nonostante il momento di difficoltà generale che stanno attraversando gli enti pubblici – ha detto l’Assessore alla Cultura Antonio Sarpieri – la capacità di fare massa critica è stata determinante per il successo del Si Fest. Questo grado di adesione al progetto da parte delle forze economiche e sociali della città ci stimola a impegnarci sin da ora a pensare sempre più in grande, anche in vista della 20^ edizione che ci aspetta”.
“Il Festival – ha esordito l’imprenditore Giuseppe Zanotti parlando a nome degli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione – ha regalato anche a noi la possibilità di entrare in questo mondo. La città è felice e anche noi sostenitori lo siamo, queste occasioni culturali offrono un importante incoraggiamento anche ai nostri giovani. Lunga vita al festival”.
“ Desidero ringraziare coloro che hanno lavorato – ha concluso il Sindaco Elena Battistini – dagli organizzatori agli sponsor, ma anche coloro che sono venuti a Savignano per partecipare al festival, dando così valore e importanza al lavoro fatto. Il nostro festival si è svolto in un clima di amicizia, serenità e condivisione. Per quanto mi riguarda, la 19^ edizione ha risposto a tutte le aspettative. Mi auguro di poter dare ancora maggiore stabilità a questa manifestazione partendo già dalla prossima edizione, la ventesima, e vorremmo poter già dire che sarà sicuramente all’altezza dell’anniversario che andremo a festeggiare”.
PREMIO SI FEST/Portfolio 10
Il migliore portfolio verrà pubblicato nella collana SI FEST Fotografi, edita da Pazzini Editore.
- sarà in mostra al SI FEST 2011 e nello spazio espositivo di MiCamera a Milano che ne curerà la produzione insieme a The Photographers’Room.
- il portfolio accederà alla selezione del Portfolio Italia 2010 per l’assegnazione di un premio di 1.500 euro e due premi da 500 euro (regolamento sul sito www.fiaf-net.it).
- l’autore del portfolio vincitore sarà inserito in www.photoltd.it il muovo portale progettato e realizzato da Daniela Trunfio, nato per promuovere la fotografia italiana, un nuovo approccio al collezionismo e costruire un agile strumento di conoscenza della realtà fotografica italiana per curatori, galleristi e critici nazionali e internazionali.
Premio Formazione
Un autore selezionato parteciperà ad un workshop con Mark Steinmetz dall’1 al 3 ottobre 2010 organizzato da MiCamera.
Premio HF Distribuzione
All’autore del portfolio selezionato verrà attribuito di un buono di 500 euro per l’acquisto di libri fotografici a scelta tra quelli distribuiti da HF Distribuzione.
LE MOSTRE RIMANGONO APERTE FINO AL 3 OTTOBRE
Invito alla lettura
» Martedì 14 Settembre ore 20.30 – Invito alla lettura “La scuderia”di Luca Dal Monte – (Baldini Castaldi Dalai Editore, 2009)
Presentazione del passaggio in città del “Gran Premio Nuvolari” e del libro di Luca dal Monte “La Scuderia”, romanzo fra spy story e corse automobilistiche.
Parteciperanno alla serata: l’Assessore allo Sport LUCIANO MASIERI, PAOLO BOLDRINI (giornalista), LUCA DAL MONTE (scrittore), CESARE DE AGOSTINI (biografo di Tazio Nuvolari), RICCARDO ZAVATTI (presidente Officina Ferrarese), CLAUDIO ROSSI (Mantova Corse).
Un banchetto per la vendita del volume sarà allestito dalla libreria Melbookstore.
» Giovedì 16 Settembre ore 17 – Invito alla lettura “I figli dimenticati” di RAOUL RIMESSI – Fra storia e ricordi. Il pugilato ferrarese riemerso dall’oblio (Este Edition, 2010)
Ne parla con l’autore RICCARDO ROVERSI.
In apertura saranno proiettati storici filmati di boxe.
Una meticolosa ricerca cronologica che permette di ricordare i tanti eroi del pugilato ferrarese che con forza e coraggio hanno inseguito il sogno di un riscatto personale e sociale.
“Erano anni che custodivo l’obiettivo principe della mia vita: scrivere un libro che rievocasse la bella e interessante cavalcata del pugilato estense” (Raoul Rimessi).
» Lunedì 20 Settembre ore 16,30 – Invito alla lettura “Le arti a Ferrara nel Quattrocento. Gli artisti e la corte” – di MARCELLO TOFFANELLO (Edisai Edizioni, 2010)
Insieme all’autore presenteranno il volume, edito con il sostegno della Fondazione Carife, DANIELE BENATI e VINCENZO FARINELLA.Porterà il proprio saluto anche il Presidente della Fondazione Carife. Il libro nasce dall’idea di mettere a frutto la grande mole di lavoro di informazioni archivistiche sul Quattrocento ferrarese pubblicate negli ultimi due secoli per ricomporre un quadro unitario dell’attività artistica a Ferrara nel primo Rinascimento.
» Mercoledì 22 Settembre ore 16,30 – Conferenza “La mobilità che viene” – Relatore GUIDO VIALE, sociologo, già ricercatore Ispra, opinionista de “il manifesto”, autore del libro “Vita e morte dell’automobile”.
Coordinerà la conferenza
GIUSEPPE FORNARO.
L’iniziativa, organizzata dall’Asso-ciazione Amici della bicicletta – Fiab Onlus Ferrara, ha il patrocinio del Comune di Ferrara e si inserisce nell’ambito della settimana europea della mobilità che si svolgerà dal 16 al 22 settembre. A cura della libreria Melbookstore sarà allestito un banchetto per la vendita di libri di tematiche ambientali e/o inerenti la mobilità.
» Domenica 12 Settembre ore 16 – Mostra e Musica “MAIL ART E CANZONE DIALETTALE AL MAF” – Inaugurazione della Mostra di Mail Art sul tema ”La civiltà contadina… nel paesaggio che cambia”
MAF – CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL MONDO AGRICOLO FERRARESE
Via Imperiale, 263 – 44100
San Bartolomeo in Bosco (Fe) 0532 725294
http://www.mondoagricoloferrarese.it – info@mondoagricoloferrarese.it
La Mail Art, ovvero l’Arte Postale, è una modalità artistica realizzata spesso a tema e a tecnica libera, che viene inviata al committente (o al destinatario che la stessa passione dell’artista) attraverso il sistema postale. Le opere si presentano artisticamente sotto svariate forme: cartoline, lettere decorate, timbri su carta, buste illustrate, cartoncini di diverso formato.
A seguire:
Incontro con il cantautore e cantastorie bolognese FAUSTO CARPANI
Recital di canzoni, in massima parte dialettali, proposte dal bolognese Fausto Carpani, artista eclettico: cantautore, poeta, cantante dialettale e scrittore.
In conclusione buffet riservato a tutti i partecipanti.
Lezioni magistrali
CINQUANTA LEZIONI SUL BUON USO DELL’INCERTEZZA Nelle piazze e nei cortili del festivalfilosofia si rifletterà su contingenza e rischio, probabilità e azzardo
Esposti all’incertezza, gli individui devono imparare a convivere con destini personali aleatori e interamente privatizzati; pressate da rischi di vario tipo – ambientali, finanziari, sociali – le società devono ripensare i princìpi dell’agire collettivo e interrogarsi se sia possibile compiere scelte pienamente sicure e governabili. Il programma di lezioni magistrali del festivalfilosofia – che a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre 2010 celebrerà il suo decennale – porterà nelle piazze e nei cortili delle tre città celebri maestri del pensiero, che si confronteranno con il pubblico sulle varie declinazioni contemporanee della fortuna, dal rapporto tra eccezione e ordine nella sfera politica, al carattere creativo dell’imprevisto, dalla teoria del rischio alle tecniche della sua calcolabilità, dal lavoro antropologico e simbolico delle culture per addomesticare il futuro all’esperienza dell’azzardo e della scommessa.
La questione della contingenza
La questione della fortuna rinvia in primo luogo allo statuto della contingenza (ciò che “ci tocca”) e al conseguente rapporto tra il possibile e il necessario. A Jean-Luc Nancy – voce tra le più significative della filosofia continentale – toccherà mostrare di cosa è fatta la “chance”, cioè apertura fortuita al mondo e all’Essere che sfugge a ogni proiezione di possibilità. Peter Sloterdijk – forse il più originale pensatore in scena – affronterà il tema dell’occasione in una grande diagnosi d’epoca, per mostrare come la modernità – nata nella celebrazione del rischio, dell’avventura, del viaggio e della scoperta – abbia subìto un ripiegamento nel segno delle assicurazioni e delle rassicurazioni. Massimo Cacciari prenderà di petto il tema della possibilità nel suo inquieto rapporto “amletico” con la decisione e la fatalità, mentre Sergio Givone e Maurizio Ferraris svolgeranno riflessioni sulla relazione tra possibile e necessario da ottiche distinte, la prima orientata alla questione morale della libertà e della colpa, la seconda dedicata al principio di necessità della realtà materiale. A Remo Bodei, Presidente del Comitato scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia, il compito di delineare i tratti della contingenza psichica, cioè la significatività di quel che “cade” fuori dal controllo cosciente del soggetto.
Il contingente è ciò che tocca e dunque che trasforma. Ne consegue che il lavoro della contingenza chiama a un continuo ripristino di ordine per fare fronte al cambiamento e all’eccezione, come sul piano dell’ordine politico moderno mostrerà Carlo Galli. Tali tentativi di ricostruzione, spesso sotto forma di riparazioni a ingiustizie collettive (è questo il tema della lezione di Gustavo Zagrebelsky), sono altrettante risposte alla paura che domina la condizione umana e sociale, come argomenterà Roberto Esposito. La complessità delle sfide poste al diritto e alla politica è maggiormente evidente se si considerano l’artificialità e la mancanza di fondamenti del diritto, come sosterrà Natalino Irti; tuttavia questa incompiutezza dell’ordine contemporaneo può tramutarsi in occasione, e non a caso Salvatore Veca ne farà l’elogio.
Anche l’ordine economico è in questione: d’altronde “fortuna” è parente di “ricchezza” e di “abbondanza”. Come distribuire le ricchezze, ossia come compensare mediante apposite politiche la diseguaglianza delle fortune, è il tema della lezione di Massimo Pivetti, mentre Marcello De Cecco e Oscar Giannino, in un dibattito condotto dalla giornalista Maria Concetta Mattei, si confronteranno su un’altra valenza economica della fortuna, ossia se il mercato produca ordine ed equità in modo cieco e spontaneo (come se fosse esso stesso una dea bendata) o non debba invece essere governato da regole.
La contingenza è anche ciò che tocca ai singoli. Ampio risalto verrà dunque dato al piano etico e antropologico su cui si gioca la partita della fortuna contemporanea. Zygmunt Bauman – il più influente filosofo sociale contemporaneo – ribadirà il paradosso nel quale sono presi gli individui della modernità “liquida”, costretti a cercare rimedi individuali e biografici per risolvere problemi sistemici. L’instabilità è comunque condizione umana per eccellenza, al punto da rendere mitici tutti i tentativi di stabilizzazione (come argomenterà Umberto Galimberti). E anche in ambito religioso la fede è spesso piena accettazione di “precarietà”, gratuita fiducia in Dio: ne parlerà Enzo Bianchi. Ciò nonostante le culture hanno messo a punto pratiche o sistemi d’interpretazione per rendere stabile l’instabile, come mostreranno Marino Niola (che analizzerà le forme della “superstizione” nella cultura contemporanea) e François Jullien (che presenterà il pensiero della trasformazione contenuto nei Ching, testo fondamentale della cultura tradizionale cinese). La sfida al destino che si fa amore per il fato – argomento della lezione di Marcello Veneziani – non può far dimenticare che spesso vengono dati in sorte ruoli e condizioni che non rispecchiano il merito e la giustizia, come nel caso della condizione femminile, di cui parlerà Michela Marzano. È su questo piano che l’esperienza del contingente fa posto a una critica di ordine etico, per discutere i criteri della sorte morale (come nella tradizione anglosassone di cui è interprete Armando Massarenti) o per guardare, come farà Salvatore Natoli, all’imponderabile che governa la vita morale mettendo tragicamente a repentaglio l’ideale della misura.
Rischio e responsabilità
Una seconda grande area in cui si riformula la questione della fortuna è quella del rischio, categoria che da ormai un trentennio contraddistingue le società contemporanee, anzi il destino globale degli Stati e del pianeta. Alla teoria del rischio in una delle sue più avanzate formulazioni sociologiche è dedicata la lezione di Raffaele De Giorgi, mentre Pier Paolo Portinaro e Frank Furedi discuteranno due importanti strategie di condotta per neutralizzare i rischi: il primo ricostruirà i princìpi dell’«etica della responsabilità», mentre il secondo discuterà criticamente il “principio di precauzione”.
La tematica del rischio e della catastrofe è sopraggiunta nelle scienze sociali partendo da una lunga carriera anche nelle scienze naturali. Jean-Pierre Dupuy – influente filosofo della scienza, docente a Parigi e Stanford – esporrà pertanto la sua teoria globale della catastrofe, mostrando le connessioni tra male naturale e male morale. Niles Eldredge, coautore con Stephen J. Gould della teoria degli equilibri punteggiati, presenterà a sua volta le estinzioni catastrofiche della biodiversità, oggi per la prima volta dovute a cause umane, come elemento caratterizzante dei processi evoluzionistici.
La cattura del futuro
La questione del rischio, essendo connessa al governo degli effetti, si lega a un altro vasto quadro nel quale opera la fortuna, ossia l’apertura di futuro propria di ogni accadere. La modernità si è specializzata in tecniche di anticipazione del rischio tramite le quali si è creduto di addomesticarlo rendendolo calcolabile e statisticamente regolabile. Alle tecniche e discipline di “cattura” del futuro sono dedicate alcune lezioni in programma. Gerd Gigerenzer, scienziato cognitivo e direttore del Max Planck Institute di Berlino, si soffermerà sui vincoli emotivi e “viscerali” della decisione, mentre Elena Esposito mostrerà come ogni proiezione probabilistica comporti sempre un quadro “finzionale” orientato da aspettative di aspettative. Angelo Panebianco, operando su modelli diffusi nelle scienze sociali, analizzerà il rapporto tra cause ed effetti, spiegazione e previsione dei fenomeni, in una linea che rimette in gioco il tema dell’autonomia dell’azione, mentre Nicla Vassallo mostrerà come le tecniche di sapere possano produrre conoscenza anche mediante l’errore.
In una prospettiva più ampia, Marc Augé, membro del Comitato scientifico del Consorzio, proporrà di valorizzare anche nelle pratiche sociali il modello dell’ipotesi scientifica, dove si coniugano dubbio e speranza , superando i miti nostalgici o utopici.
Tra i campi dell’esperienza umana quello delle religioni ha fornito evidentemente massicci contributi per catturare il futuro. Jürgen Moltmann e Piero Coda, da prospettive teologiche e confessionali distinte, si soffermeranno sullo scarto antropologico e religioso tra elezione e grazia, tra principio speranza e dottrina delle predestinazione, discutendo se e quanto il futuro degli uomini sia disponibile alla loro scelta. In ottica più storica, Giorgio Stabile ricostruirà la storia di lunga durata della “ruota della Fortuna” come grande dispositivo concettuale e iconografico che, a partire dal mondo classico, ordina il tempo cosmico, storico ed esistenziale attorno all’idea di ciclicità. Sarà Giovanni Filoramo ad analizzare il contesto e i significati delle dottrine della Provvidenza nella fase di formazione della cultura teologica cristiana, mentre Giovanni Reale interpreterà il mito platonico di Er (narrato nella Repubblica), dove si discute la scelta dei «paradigmi di vita» operata sotto gli occhi della Moira, cioè del destino.
Gioco e creazione
Che il calcolo della probabilità spesso sia in scacco e si debba invece rapportarsi al futuro come proprio destino ben lo sanno i giocatori, specie quelli d’azzardo, sedotti dalle promesse della fortuna. Franco La Cecla seguirà questa esperienza ai tavoli da gioco e negli altri interstizi della vita quotidiana, come le sale per scommesse, dove la vertigine dell’azzardo indica come la posta in gioco sia, né più né meno, il venire all’essere o il piombare nel nulla. Marco Vozza si dedicherà invece a un’esperienza peculiare di avventura, di incontro azzardato dagli effetti imprevedibili, come è il caso dell’avventura amorosa. A una singolare promessa di fortuna, nel cuore stesso di un mondo apparentemente governato dalle gerarchie della risultanza statistica, si rivolgerà invece Milad Doueihi con una lezione sulla funzione “I am feeling lucky / Mi sento fortunato” del motore di ricerca Google.
Esplorando i confini tra arte e vita, tra opera e mondo, Massimo Carboni attraverserà le creazioni contemporanee per rilevare come il fortuito, l’indeterminato e il circostanziale divengano dimensione stessa dell’opera, ormai ricettiva di ciò che sta prima e fuori da essa.
Per tutti i nati con la camicia (di forza), il talentuoso attore-autore Alessandro Bergonzoni – in una vera e propria lezione magistrale – inseguirà la fortuna nei suoi paradossi linguistici più eloquenti e avventurosi.
La lezione dei classici
Completerà il programma filosofico la sezione “Lezione dei classici”, secondo la formula sperimentata con successo nel 2009 di convocare grandi interpreti del pensiero filosofico per discutere le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema della Fortuna.
Remo Bodei terrà una lezione sul De fato di Cicerone, vera e propria enciclopedia di dottrine morali antiche che ha non poco influenzato il pensiero dell’Occidente. Amedeo Quondam attirerà l’attenzione su un testo poco conosciuto di Francesco Petrarca, il De remediis utriusque fortunae, da cui si è sviluppata un’importante tradizione teorica sui codici culturali della fortuna e del merito. Carlo Galli leggerà Il principe di Machiavelli analizzando l’opposizione qui espressa tra virtù e fortuna. Tullio Gregory, membro del Comitato scientifico del Consorzio, commenterà i Saggi di Montaigne, forse il principale spartiacque nella cultura dello scetticismo e testo capitale della modernità. Maria Emanuela Scribano e Sergio Givone ricostruiranno due grandi sistemi filosofici del rapporto tra possibilità e necessità fioriti nell’epoca della ragione classica, rispettivamente l’Etica di Spinoza e i Saggi di teodicea di Leibniz. In un percorso di avvicinamento al contemporaneo Antonio Gnoli si soffermerà sull’esperienza della finitezza e della contingenza teorizzata da Heidegger in Essere e tempo, mentre Pier Paolo Portinaro commenterà uno dei testi più influenti per la morale della responsabilità, ossia Il principio responsabilità di Hans Jonas.