I sindaci di 80 comuni si sono riuniti e hanno deciso di farci andare a piedi domenica 28 febbraio, come negli anni ’70 (allora il pretesto era la crisi energetica).
Nel frattempo sono successe tante cose: anzitutto siamo invecchiati e non ci illudiamo più che si possa salvare il pianeta da quella specie infestante che è il genere umano; le ansie millenaristiche da 2012 (23 dicembre per l’esattezza) lo confermano.
E’ ormai accertato che le auto (Euro 1,2 ecc. e bollino blu e controllo dei fumi) servono solo ad alimentare il PIL e le casse di comuni e province, così come provvedimenti per la circolazione e le multe conseguenti.
E’ altresì un dato di fatto che industrie e inceneritori non sono da meno nel produrre polveri sottili, ma non mi risulta che ci siano limitazioni in proposito, anzi.
Impedire l’accesso nelle città e far pagare per le tangenziali è chiaramente un ulteriore espediente per rimpinguare le casse degli enti locali, mai sazi di gabelle.
Storicamente, inoltre, dagli anni ’70 in poi, la classe politica si è delegittimata da sola con i vari scandali, scandaletti e leggi ad personam; sono proprio sicuri questi signori (alla vigilia delle elezioni regionali) di potersi permettere provvedimenti impopolari?
Oppure sanno perfettamente che le capacità di sopportazione dell’italiano medio sono infinite, basta non togliergli TV e lotterie…
(ASCA) – Roma, 26 feb – Una lunga catena umana che stringe in un abbraccio simbolico il fiume Lambro. E’ questa l’iniziativa che Legambiente lancia per domani sabato 27 febbraio al Parco Lambro di Milano, alle 11,30, per la catastrofe ecologica che ha investito il corso d’acqua e ora sta drammaticamente colpendo il Po. L’onda nera di idrocarburi, partita martedi’ dalla ex raffineria di Villasanta, in provincia di Monza, ha gia’ percorso centinaia di chilometri, lasciandosi alle spalle una terribile devastazione ecologica.
Nelle prossime settimane il Lambro sara’ totalmente inquinato dagli scarichi del depuratore fuori uso di Monza.
E’ per questo che Legambiente ha lanciato un appello ai cittadini, al mondo della politica, dello spettacolo, della cultura per liberare al piu’ presto a liberare dai veleni il corso d’acqua e provvedere al risanamento. Tra i primi firmatari dell’appello il regista Ermanno Olmi, Giulia Maria Mozzoni Crespi, l’attore Giulio Cavalli e Ermete Realacci.
Numerose anche le associazioni che, ad oggi, hanno aderito.
Tra queste Wwf, Italia Nostra Milano, Cia Milano -Lodi – Monza e Brianza, Slow Food Milano, Cgil Lombardia, Arci Milano, Terre di Mezzo/Fa’la cosa giusta, Isde -Medici per l’Ambiente, Lipu, Fai, Aiab Lombardia, Coldiretti Lombardia, Acli Anni Verdi.
”Vogliamo esprimere il nostro dolore e la nostra rabbia per la selvaggia aggressione al fiume Lambro, alle sue sponde, al fragile ecosistema che, faticosamente, stava cercando di recuperare la sua vitalita’ dopo decenni di inquinamento – hanno dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente e Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia -. La catastrofe ecologica di questi giorni rischia di vanificare l’opera di risanamento necessaria per riportare in vita il fiume piu’ inquinato d’Italia. Noi non ci rassegniamo e chiediamo una risposta rapida e determinata alle istituzioni. Per questo lanciamo un appello a tutte le forze sane del Paese, agli imprenditori, alle associazioni, agli amministratori locali e regionali, al Governo, al mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e ai semplici cittadini, perche’ ciascuno si impegni in una straordinaria opera di attenzione e risanamento del fiume e del suo territorio”.
Di fronte al solito folklore, sorge spontanea la domanda: cosa hanno fatto in tutti questi anni le autorità preposte ad applicare le leggi per prevenire i “disastri ambientali” ?
"Mi piace""Mi piace"