Il mondo nuovo

E’ il titolo di un famoso romanzo di Aldous Huxley (Brave New World, 1932) che stupisce ancor oggi per la attualità di alcune sue profezie;  più in particolare questo filone che tratta di futuri possibili, ma non necessariamente positivi, viene definito distopia, vale a dire una utopia negativa, particolarmente coltivato in ambito anglosassone (come tutta la fantascienza del resto), i cui esempi più famosi e stracitati sono 1984 di G.Orwell (pseudonimo di Eric Blair, anno di edizione 1949) e Il mondo nuovo (Brave new world, 1932) di A.Huxley.

Quest’ultimo romanzo è ambientato nell’anno 632 dopo Ford (!) e una dittatura assicura la stabilità del sistema propugnando il motto Comunità, Identità, Stabilità con un rigoroso controllo delle nascite che dà a un ristretto gruppo di cittadini di classe Alfa, concepiti in provetta, il potere su tutti gli altri; un potere” benevolo” però, infatti, come dimostrerà il Grande Controllore al protagonista ribelle, la libertà nuoce alla felicità.

Probabilmente già da queste poche righe avrete rilevato alcune inquietanti analogie con temi che si affacciano oggi all’orizzonte ;  se i classici non vi bastano,  potete aggiungere qualche nuovo titolo che conferma ulteriormente lo stato di crisi che attraversiamo:

Luciano Gallino, Italia in frantumi, Laterza , euro 9,60;

Umberto Eco, A passo di gambero.Guerre calde e populismo mediatico. Bompiani € 9  su IBS

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